CASO PAITA, SAREBBE STATO MEGLIO SE AVESSE RUBATO
IL SUO SLOGAN E’ “LA LIGURIA VA VELOCE”: DOVE VADA, MEGLIO NON CHIEDERSELO
In fondo Raffaella Paita non ha rubato.
Questo, in sostanza, dicono molti pezzi grossi del Partito democratico: è indagata “solo” per omicidio e disastro colposi, mica per corruzione.
Vero, ma visto che si è candidata per governare una Regione devastata dalle alluvioni, una terra che ti si sgretola sotto i piedi, ti viene una domanda paradossale: scusate, ma non sarebbe meglio un vecchio marpione di partito che sappia almeno affrontare una pioggia?
L’accusa che i magistrati rivolgono a Paita — non saper affrontare l’emergenza — non è la più grave possibile in Liguria?
Soprattutto per chi era assessore alla difesa del suolo in carica?
Ma c’è di più. Paita si candida senza vantare un curriculum particolare.Nè civile, nè sociale, nè professionale.
Anzi, come ha scoperto il Fatto Quotidiano, è stata assunta senza mai lavorare un giorno così si è anche beccata i contributi.
È il prototipo della giovane politica di professione stile renziano.
Perchè votarla allora? “Per la sua esperienza amministrativa”, sostiene il Pd.
Ecco, l’inchiesta della Procura di Genova (pur con la presunzione di innocenza) mette in dubbio l’unico elemento che reggerebbe la candidatura di Paita: la capacità di amministrare.
Perchè allora votarla? Resta, messa a nudo, la vera ragione: è la prescelta del capo, Claudio Burlando.
Paita è la garante dei suoi patti di potere, la continuatrice del disegno politico che ha portato la Liguria al collasso: maglia nera nel nord Italia per disoccupazione (14%), cementificazione, infiltrazioni mafiose, con le grandi fabbriche che chiudono quotidianamente.
Certo, non è accusata di aver rubato. Ma il centrosinistra ligure non si è fatto mancare niente: quasi metà del Consiglio regionale è coinvolto nell’i nchiesta sulle spese pazze, compresi capogruppo e tesoriere Pd in Regione.
Non solo: due vicepresidenti della Giunta regionale, di cui fa parte Paita, sono finiti in manette per l’inchiesta. Senza che la candidata aprisse bocca.
“La Liguria va veloce”, è lo slogan di Paita. Dove vada, meglio non chiederselo.
Ferruccio Sansa
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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