L’ULTIMA TROVATA COMICA DI BUCCI: TOGLIERE IL WI-FI DOPO LE 19, ALTRIMENTI LO USANO GLI IMMIGRATI
LA PARANOIA DEGLI “ASSEMBRAMENTI DOVE POTREBBERO INFILTRARSI SPACCIATORI”… I GENOVESI ORMAI VEDONO PIU’ “SPACCIATORI DI FUMO” IN CERTI POLITICI.. QUELLI CHE SPACCIANO DROGA NON HANNO BISOGNO DEL WI-FI GRATUITO
“Togliere il wi fi dopo le 19 per evitare “assembramenti” nel Centro storico significa darla vinta al degrado. È come se avessero chiuso i parcheggi al Porto antico perchè c’erano i posteggiatori abusivi. Il nuovo sindaco dice che Genova deve diventare la capitale del Mediterraneo, allora non possiamo arretrare su queste cose».
Enrico Alletto è il presidente dell’associazione Open Genova che ha portato il Wi fi libero nel parco della Lanterna e si batte per una città più amichevole verso il mondo digitale.
L’altro giorno, dopo aver letto della stramba idea dell’assessore alla sicurezza Stefano Garassino di “spegnere” il wi fi nel centro storico dopo le 19 per “evitare assembramenti di migranti dove possano infiltrarsi gli spacciatori”, ha fatto un salto sulla sedia.
“Il degrado non è certo colpa del wi-fi, una città moderna non può chiudere dei servizi che servono a turisti e genovesi. Ci sono soluzioni tecniche praticabili, si può inserire un limite di tempo per le connessioni in alcune zone, oppure monitorare chi si connette ripetutamente dagli stessi hotspot, anche ad uso delle forze dell’ordine, ma non vediamo il problema”.
Le sperimentazioni e i progetti per il “Wi Fi libero”a Genova sono state varie, negli anni. Esperienze che si sono evolute con la normativa in merito.
Oggi la rete “FreeWiFiGenova” è estesa su oltre 114 hot spot urbani, tra locali pubblici, piazze, aree attrezzate e biblioteche.
Una rete molto diffusa in centro storico (soprattutto intorno a via Garibaldi e piazza Banchi), ma con hotspot anche a Principe, Molassana, Nervi e Pegli.
«Tra gli obiettivi del servizio c’è il miglioramento dell’accessibilità delle informazioni per cittadini e turisti, nell’ottica di una complessiva valorizzazione delle risorse cittadine», si legge sul sito del Comune.
Ci si deve registrare su un portale inserendo nome, cognome, email e numero di telefono. La password per l’accesso viene inviata via sms ed è valida per tutti i punti di collegamento, la navigazione è gratuita per un massimo di 300 MB giornalieri senza limiti orari sulla rete Internet.
L’autenticazione nel Comune di Genova è garantita dalla collaborazione con la ditta Guglielmo Srl (la stessa che opera nel parco della Lanterna).
Ci sono poi decine di altre reti “open” sparse sul territorio, alcune con limitazioni al traffico altre vincolate a offerte commerciali.
La “sorpresa” è che il wi fi libero nel centro di Genova funziona bene, ma è segnalato malissimo e mancante in alcuni dei punti più turistici (come piazza San Lorenzo).
Il SecoloXIX ha fatto una prova sul campo: ci siamo collegati in piazza De Ferrari con uno smartphone. Il browser, una volta realizzata l’autenticazione, si connette alla homepage del Comune di Genova.
Ma le applicazioni più diffuse, da Facebook a Whatsapp, funzionano senza problemi.
La connessione è rimasta attiva durante la passeggiata per via Garibaldi, via della Maddalena, piazza Lavagna, piazza delle Vigne e piazza Banchi.
Al Porto antico, invece, la rete “FreeGenova” risultava assente. L’abbiamo recuperata, salendo per via san Lorenzo, solo in piazza Matteotti.
L’unico cartello che indicava la presenza del wi fi gratuito, però, l’abbiamo incontrato solo in largo Pertini, vicino alla statua di Garibaldi.
(da “Il Secolo XIX”)
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