SONO I TRENI CHE SPORCANO I CANI… NON I CANI CHE SPORCANO I TRENI
L’ITALIA DEI DIVIETI COLPISCE I QUATTROZAMPE… LE FERROVIE TRA UN PO’ FARANNO VIAGGIARE GLI ANIMALI IN VAGONI PIOMBATI… IL NUOVO REGOLAMENTO E’ PENOSO, GOVERNO E ASSOCIAZIONI SI SONO CALATE LE BRAGHE… MOLTI CANI NON POSSONO SALIRE IN TRENO, QUELLI PICCOLI DEVONO STARE IN GABBIA, ALTRI GHETTIZZATI COI PADRONI IN FONDO AL TRENO… PAGANO IL BIGLIETTO MA NON HANNO DIRITTI… SE LE CARROZZE SONO LERCE E’ PERCHE’ NON LE PULISCONO
L’Italia dei divieti ha colpito anche le ferrovie italiane. Ora sappiamo di chi è la responsabilità di tante nefandezze di cui siamo stati testimoni in qualità di clienti delle ferrovie. Se 4 toilette su 5 sono impraticabili, se i vetri sono opachi dallo sporco, se i pantaloni si macchiano sedendovi in una carrozza anche di prima classe, se le poltroncine di seconda sono lerce e altre tagliate, è perchè è salito prima di voi in quello scompartimento un cane d’affezione.
Voi pensavate che fosse a causa dei barboni che di notte occupano interi vagoni di treni parcheggiati in stazioni senza controlli e che di buon mattino vengono messi a disposizioni dei pendolari con un puzzo terrificante? Vi sbagliate, colpa dei cani randagi che hanno dormito lì, non degli uomini.
Lo hanno deciso il sindacalista Moretti, presidente di Trenitalia sotto ogni bandiera, da Prodi a Berlusconi, quello che si è’ fatto costruire il cesso di lusso davanti alla sua porta dirigenziale con relative istruzioni al personale per le pulizie, e lo ha avallato improvvidamente il Governo che ha accettato, dopo la polemica iniziale, gli aut aut di un ente che pensa solo all’alta velocità dei treni, mai a quello della pulizia dei vagoni.
La stessa direzione ferroviaria che ha tagliato decine di stazioni e ora minaccia di ridurre anche i treni se non gli si permette di aumentare i biglietti.
Anche i sindacalisti ora diventano grandi manager, con stipendi elevati, e dimenticano quando viaggiavano con le pezze al culo.
Non parliamo poi di certe associazioni che bastano che gli diano un contentino si calano le brache anche di fronte a proposte inaccettabili per una società civile.
Nessuno vuole creare disagio ai passeggeri che non amano gli animali, per carità , ma sui treni le malattie intanto le portano le persone, non gli animali. Quindi non spariamo cazzate in tal senso, che scientificamente non reggono due secondi, come ampiamente dimostrato.
Se poi uno è ignorante, si compri qualche libro e capirà quello che diciamo.
Lo scopo delle ferrovie è quello di trovare un capro ( anzi un cane) espiatorio della propria inefficienza, di un servizio pulizia indegno di un paese civile. Il regolamento parla di pulizia parziale, pulizia generale, vetri, toilette: la realtà è ben diversa, ci sono treni che partono già zozzi da fare schifo, altro che palle. E sono treni che non dovrebbero neanche lasciare la stazione in quelle condizioni.
Ora veniamo al nuovo regolamento.
I cani di piccola taglia e i gatti possono viaggiare gratuitamente solo nell’apposito trasportino, ad esclusione dei treni Etr. Se uno si mette in viaggio e poi deve prendere una coincidenza con un Etr è fottuto, resta in una stazione a guardare il cielo, in attesa di un treno “piombato” per i deportati.
I cani medi con museruola e guinzaglio possono salire ( bontà loro) su Intercity ed espressi, a pagamento, nell’ultimo scompartimento dell’ultima carrozza di seconda classe ( altro vagone piombato), ad esclusione degli Eurostar però.
Il cane paga per aver un posto ( quello davanti al suo padrone), ma se un passeggero non ha paura del cane può occuparlo. Cosi le ferrovie incassano due volte il pagamento dello stesso posto, il cane a terra e il passeggero seduto… ma che volponi ( volpini no, perchè sporcano).
Sui treni regionali invece sentite cosa si sono inventati: i cani pagano, devono viaggiare sulla piattaforma o nel vestibolo dell’ultima carrozza ( altro treno piombato), ma pure con l’orologio al collare… vietato salire dalle 7 alle 9.
Infine per i cani di taglia grossa e presunti feroci divieto assoluto di salire sui treni italiani anche se muniti di museruola, guinzaglio e cella d’isolamento. In questi casi forse si auspica il plotone di esecuzione…
Ma che bel Paese civile che siamo, all’estero gli animali sono trattati con umanità , non si dice di esagerare, ma da noi il buon senso non esiste.
Facciamoci pure ridere dietro da tutta Europa, associazioni animaliste comprese: siamo il Paese coi treni più zozzi e ci atteggiamo da superburocrati di corte e da manager d’avanguardia.
Altro che spoil system, non sappiamo neanche mandare a casa un sindacalista amico di Prodi e riconvertito sulla via di Arcore, esempio fulgido di “uomo per tutte le stagioni”(con cesso extralusso privato incorporato) e novello inventore dei vagoni blindati.
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