IL GOVERNO DOVEVA ALLINEARE LE ALIQUOTE IVA AL 10% PER SKY, MEDIASET E RAI, INVECE CHE FARE UNA BRUTTA FIGURA
LA UE, DOPO UN RICORSO DI MEDIASET, AVEVA INVITATO A PROCEDERE IN TAL SENSO… SI E’ PREFERITO ALZARE SKY AL 20%… TREMONTI COSTRETTO A RIMANGIARSI IL BLOCCO DELLE TARIFFE LUCE E GAS: NON AVEVA TITOLO, DECIDE L’AUTORITY… LA LEGGE FRATTINI VA RISPETTATA…
Cerchiamo di ricostruire le ultime 48 ore della penosa vicenda dell’aumento dell’aliquota Iva di Sky, passata dal 10 al 20% per decisione governativa e delle feroci polemiche che ne sono seguite. Dichiarazione di Berlusconi di due giorni fa: “Non si torna indietro, l’Iva su Sky resta al 20%. Ce lo impone l’Europa ed era stato Prodi ad impegnarsi con la Ue. La sinistra dovrebbe vergognarsi e i direttori de La Stampa e del Corriere della Sera dovrebbero cambiare mestiere”.
Risponde la sinistra: “E’ una balla colossale, non c’è alcuna procedura di infrazione contro l’Italia, qualcuno spaccia uno scambio di documentazione tra Roma e Bruxelles come una direttiva”. Ribatte da Tirana Berlusconi: “Non si tratta di un aumento della tassazione, ma di un’opera di riequilibrio”.
Precisa Tremonti : ” Non ci sono alternative al rincaro dell’Iva per Sky. E’ stata avviata una procedura di infrazione comunitaria per disparità di trattamento, il governo Prodi si era impegnato ad allineare l’Iva e l’accordo scadeva in questi giorni”.
Ieri arriva la nota ufficiale e chiarificatrice dall’Unione Europea che spiega come sono andate le cose e il Governo italiano non ne esce bene.
La portavoce del commissario Ue al fisco, Laszlo Kovas ricostruisce la vicenda: “Nell’aprile del 2007 abbiamo ricevuto un reclamo ( da parte di Mediaset) in cui si denunciava la presenza di due aliquote diverse nel settore delle Tv a pagamento, con alcuni che applicano l’Iva al 10% (Sky) e altri al 20% (Mediaset). La Commissione Ue ha fatto le verifiche del caso. Nella direttiva Iva c’è un allegato in cui si dice che si può applicare un’Iva ridotta, ma assicurando una neutralità fiscale. Non ci possono essere aliquote diverse per lo stesso tipo di servizio”.
Il Governo Prodi il 29 gennaio si impegna “ad allineare la tassazione”. L’11 aprile la Ue scrive una lettera a Roma sollecitandola ad applicare un’Iva ridotta identica del 10% sia al satellite Sky che al digitale terrestre Mediaset.
Poi ci sono state le elezioni e tutto è rimasto fermo, fino al 3 ottobre scorso quando la Ue scrive nuovamente a Roma dando due mesi di tempo per modificare il regime fiscale. Altrimenti sarebbe stata costretta a una procedura d’infrazione contro il Governo.
Questi i fatti che riportiamo testuali.
Da cui ne deriva che Berlusconi non dice il vero quando sostiene che “l’Europa ha imposto di tassare al 20% Sky, l’Europa ha solo invitato a riallineare la tassazione tra Sky e Mediaset, anzi semmai indicando il livello del 10% e non del 20%, precisando che ” è una scelta che deve fare il Governo italiano”.
Non dice il vero Tremonti quando parla di avviata procedura di infrazione contro l’Italia: non c’è mai stata, ci sarebbe stata se si fosse continuato a operare disparità di tassazione.
Non dice il vero Tremonti quando sostiene che “non ci sono alternative al rincaro dell’Iva per Sky”. L’alternativa, suggerita dalla stessa Ue, era di tassare entrambe al ribasso, ovvero al 10%.
La scelta di alzare l’Iva al 20% per Sky è stata una scelta politica.
Qualcuno dirà : ma a Berlusconi non conveniva allora abbassare l’Iva di Mediaset al 10%, invece che alzare Sky al 20%?
No perchè il gettito di Mediaset nella pay è modesto, qualsiasi imprenditore avrebbe optato per tassare la concorrenza che gestisce il 90% del mercato. A Sky l’Iva al 20% costa qualcosa come 220 milioni di euro in più che riverserà sui 4,7 milioni di clienti e quindi un concorrente ne ha un vantaggio indiretto notevole, potendo mantenere invece stabili i propri prezzi.
Riteniamo questa scelta governativa politicamente sciocca, alla pari della gaffe di Tremonti di spendersi un “blocco delle tariffe luce e gas” che non spettano a lui, ma all’Authority, con penosa retromarcia il giorno dopo, ammettendo di aver sbagliato.
Nel frattempo le quotazioni in borsa di Enel e altri titoli collegati stavano per tracollare. Concludiamo ricordando al Governo che dovrebbe rappresentarci tutti che non si può continuare a destare sospetti di interessi personali nei provvedimenti emanati.
La legge Frattini all’art 3 parla chiaro: ” chi ha cariche di Governo non può nè proporre nè partecipare all’adozione di atti che abbiano incidenza sul suo patrimonio, del coniuge o dei parenti fino al secondo grado”.
La vicenda Sky -Mediaset non doveva essere trattata dal premier in un Consiglio dei Ministri in sua presenza, tanto per essere chiari, per i delicati risvolti economici che sono poi divenuti oggetto di legittima polemica da parte delle Sinistre che svolge ovviamente il suo ruolo.
Il Governo si ricordi che è stato votato dal popolo italiano di Centrodestra non per cazzeggiare su aziende private, ma per tutelare l’interesse pubblico.
E gli elettori hanno diritto ad avere un premier che per 5 anni si dedichi “esclusivamente” agli interessi del popolo italiano.
Mai più dobbiamo sentirci attaccati perchè qualcuno ha ancora un pensiero privato altrove. O fai il premier, Silvio o torna a Cologno Monzese a farti gli affari tuoi.
Possiamo permetterci di dirtelo perchè non siamo servi di nessuno e come noi la pensa la maggioranza dei tuoi elettori.
Che non meritano i lazzi degli avversari perchè qualcuno fa delle cazzate.
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