“A ME HANNO MANDATO LA DIGOS PER AVERE DETTO “VIVA L’ITALIA ANTIFASCISTA” ALLA SCALA, QUESTI VIOLANO LA COSTITUZIONE E NESSUNO GLI DICE NIENTE. È IL VERO MONDO AL CONTRARIO, ALTRO CHE QUELLO DEL GENERALE VANNACCI”
MARCO VIZZARDELLI, IL LOGGIONISTA DELLA SCALA IDENTIFICATO DALLA DIGOS, COMMENTA I SALUTI FASCISTI DI ACCA LARENTIA: “SONO INDIGNATO. NESSUNO LI HA FERMATI. SI USANO DUE PESI E DUE MISURE. FOLKLORE? FOLKLORE UN CAZZO”
«Vedo mani tese alle braccia tese. A me hanno hanno mandato la Digos per avere detto “Viva l’Italia antifascista” a teatro, questi se ne vanno in giro a centinaia a violare la Costituzione e nessuno gli dice niente. Questo è il vero mondo al contrario, altro che quello del generale Vannacci».
Il tono è affabile, le parole meno. Marco Vizzardelli, il loggionista della Scala identificato dalle forze dell’ordine alla prima del Don Carlo, non usa mezzi termini per commentare l’adunata davanti alla ex sede del Msi, con le centinaia di saluti romani nella notte di Acca Larentia, e quel grido, “Camerati, presenti!”, in antitesi con l’affermazione pronunciata a teatro dall’appassionato di lirica subito dopo l’inno nazionale, che pure gli valse l’immediata richiesta di consegnare i documenti.
Vizzardelli, come si sente?
«Indignato è dire poco».
Si spieghi meglio.
«Che dire, è lapalissiano. Io, per avere detto alla Scala a bassa voce una cosa in linea con la Costituzione, sono stato identificato nientemeno che dalla digos, al pari di un pericoloso sovversivo. Questi invece hanno gridato il contrario, e le forze dell’ordine, che pure erano lì, non hanno fatto una piega. E loro non lo hanno sussurrato: lo hanno proprio gridato».
Due pesi e due misure diverse?
«Veda lei».
La turba di più l’adunata fascista o il fatto che nessuno sia intervenuto a fermarla?
«Entrambe le cose. Perché qui purtroppo dobbiamo chiarire un punto, anche se è surreale doverlo fare. La nostra Costituzione è antifascista, e questo è un fatto, non un’opinione. E chi viola la Costituzione commette un reato, non uno strafalcione. Un reato».
Lei disse che sentiva un profumino di fascismo e un profumone di razzismo.
«E lo confermo. I fatti di ieri confermano che purtroppo questo rimane un nervo scoperto del nostro Paese. Di sicuro di nostalgici del ventennio siamo pieni, bontà loro. E c’è persino chi si ostina a difenderli, sostenendo che si tratti di folklore. Folklore un c…o».
Da lei la Digos si presentò immediatamente.
«Quanto è appena accaduto mi fa rileggere le cose in maniera diversa. Lì per lì scherzai con gli agenti, che pure furono molto gentili. Quando dissi loro che mi avrebbero dovuto arrestare se avessi detto “Viva l’Italia fascista” e non il contrario, risposero che concordavano con me, ma obiettarono che avevano ricevuto quelle disposizioni. Ora, a maggior ragione, sono convinto della bontà del mio gesto. È stato utile».
Salvini la criticò.
«Mi aspetto che condanni con la stessa sollecitudine i fatti di ieri. Lui, La Russa e Meloni. Lo faranno? Attendo con ansia. Altrimenti dopo è inutile sporcarsi la bocca citando Liliana Segre».
Cosa pensa della destra al potere?
«Che stanno scherzando col fuoco, letteralmente»
(da La Repubblica)
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