AEREI PIENI, VOLI IN TUTTO IL PAESE E INCENTIVI
COSI RYANAIR DOMINA I CIELI D’ITALIA
All’aeroporto «Sant’Anna» di Crotone, tolta la continuità territoriale con Roma, vola soltanto Ryanair. A Trapani — scalo che ha vissuto vicende alterne negli ultimi tempi — ogni dieci decolli oltre nove sono effettuati dalla low cost irlandese. Più o meno come a Roma Ciampino. Mentre a Bergamo-Orio al Serio, terzo aeroporto d’Italia, l’80% dei sedili messi in vendita quest’anno sono sui Boeing 737 con l’arpa gialla sulla coda. Il resto è conteso da tutti gli altri vettori.
Nei 34 aeroporti
Il dominio di Ryanair — prima aviolinea in Italia per passeggeri grazie alla strategia di espansione, alla debolezza di Alitalia prima e Ita ora, e con l’«aiuto» della pandemia — è nei numeri dei nostri aeroporti. E, accusa qualcuno, anche nel generoso pacchetto di incentivi erogati dalle società di gestione: nel 2023 presi i 34 impianti principali in 19 la low cost domina con oltre il 50% dell’offerta, secondo l’analisi del Corriere sui dati forniti dalle piattaforme specializzate. In altri cinque ha una quota di mercato tra il 40 e il 49%. E dove non vola — soltanto quattro scali — potrebbe farlo prossimamente in virtù degli accordi commerciali o del rilascio degli slot come condizione per le «nozze» Ita-Lufthansa. O perché, semplicemente, non è interessante esserci
Aerei pieni
Se poi si va a conteggiare il numero dei passeggeri, la fotografia è ancora più netta: nei primi otto mesi di quest’anno Ryanair ha trasportato la metà della clientela che ha volato sulle tratte brevi e medie, escludendo l’intercontinentale (dove la low cost non opera). Considerando invece tutti i tipi di collegamenti — quindi anche il lungo raggio — la quota scende a poco meno del 38%. Un record, in ogni caso, perché i clienti trasportati sono più di quelli, messi insieme, delle tre aviolinee inseguitrici: easyJet, Wizz Air e Ita Airways.
Gli obiettivi
L’obiettivo, annunciato il 23 settembre scorso dal direttore commerciale Jason McGuinness ad analisti e investitori, è di trasportare il 50% dei passeggeri sul mercato italiano «nei prossimi anni» considerando tutti i segmenti di viaggio. Per farlo, secondo la presentazione mostrata, si dovrebbero basare in Italia altri 50 velivoli — da aggiungere agli oltre 90 presenti adesso — che potrebbero fare parte dei 386 aerei in attesa di consegna da Boeing.
Il peso dell’Italia
Per il 2023 Ryanair ha messo in vendita, in tutto il suo network (92 basi, 228 aeroporti serviti in 36 Paesi), quasi 188 milioni di posti. Di questi più di un quinto sono sui voli in partenza dagli aeroporti italiani. E l’Italia è il Paese dove la low cost offre più sedili con i suoi 563 velivoli e i 3.300 decolli giornalieri. Più della Spagna (18%) e del Regno Unito (14%). In ambito italiano l’aeroporto di Bergamo è quello dove l’aviolinea irlandese investe di più, seguito da Fiumicino e Bologna.
L’evoluzione
Gli esperti dell’Iccsai dell’Università di Bergamo guidati dal professore Stefano Paleari (peraltro ex commissario di Alitalia in amministrazione straordinaria) hanno «scorporato» i dati dei vettori sulla base dei voli domestici — cioè all’interno dell’Italia — e di quelli tra Italia ed Europa. E viene fuori che sul fronte dei collegamenti nazionali Ryanair è passata dall’offrire il 15% dei posti nel 2011 al 45,2% quest’anno. Considerando che il tasso di riempimento è attorno al 96%, ben superiore alle altre aviolinee, ecco che oltre la metà dei passeggeri «domestici» vola con la low cost irlandese.Le rotte internazionali
Nel segmento dei voli Italia-Europa — escludendo il dato domestico — Ryanair è passata dal 20,5% (del 2011) al 38,7% di quest’anno, con un picco nel 2022 dovuto ancora all’effetto della coda pandemica, per cui diversi vettori continentali non avevano ripristinato la loro rete di collegamenti con l’Italia. Come per i voli nazionali, anche in questo caso con un tasso di riempimento elevatissimo — il più alto d’Europa — Ryanair è destinata ad avere nei dodici mesi il 43-44% del traffico tra il nostro Paese e il Vecchio continente.
Oltre 300 milioni di utili
Di sicuro rispetto allo stesso periodo del 2022 — quando aveva trasportato il 44% dei passeggeri italiani sulle tratte nazionali ed europee — nei primi otto mesi di quest’anno Ryanair ha guadagnato più di cinque punti sugli stessi segmenti, portandosi appunto a quasi il 50%. Sul fronte finanziario i passeggeri in partenza dagli scali italiani hanno portato nelle casse della low cost circa 1,8 miliardi di euro di ricavi tra gennaio e agosto e oltre 300 milioni di utili. «Ryanair è il “vettore nazionale” per il domestico e il corto medio-raggio», commentano gli esperti di Iccsai.
(da agenzie)
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