AL CONFOTER, DALLO SCORSO 4 DICEMBRE, VANNACCI SI È PRESENTATO IN UFFICIO SOLO 6 VOLTE. UN PO’ POCO PER UN “SERVITORE INDEFESSO DELLO STATO”
VANNACCI SI È ISCRITTO A “SIAMO ESERCITO”, IL SINDACATO MILITARE PIÙ CRITICO CON IL MINISTRO DELLA DIFESA, CHE HA AVVIATO CONTRO DI LUI UN PROCEDIMENTO DISCIPLINARE PER IL LIBRO “IL MONDO AL CONTRARIO”
In pole per candidarsi alle Europee di giugno, Roberto Vannacci si è iscritto intanto a Siamo esercito (Sindacato italiano autonomo militare organizzato). Si tratta della formazione sindacale più critica con il ministro della Difesa Guido Crosetto, il quale, in agosto, aveva definito il generale un «farneticante» — con seguito di richiesta di azione disciplinare — alla luce del libro Il mondo al contrario carico di opinioni criticate per essere «omofobe, razziste e sessiste».
Siamo esercito, guidato dal segretario generale Daniele Lepore, ha accolto ora Vannacci dicendosi preoccupato del fatto «che un membro del governo, in un momento storico caratterizzato da guerre internazionali, dedichi particolare attenzione a un alto ufficiale dell’esercito, dando, per lo più, impressione di parzialità e mancanza di equidistanza. Vigileremo».
L’iscrizione del generale ha l’obiettivo di tutelarlo al massimo. Il timore dichiarato è quello «di una condanna senza appello già emessa da chi ora si appresterebbe a giudicarlo in esito a un procedimento disciplinare viziato all’origine».
Non a un sindacato qualsiasi ma “per la precisione, al Siamo, un sindacato autonomo dell’esercito; il quale subito si adopera in sua difesa con un appello al ministro della Difesa Guido Crosetto, affinché ci siano ‘ponderazione e dialogo’ nell’esaminare il procedimento aperto che riguarda il generale”.
Una fonte bene informata, che conosce alcuni dossier alla Difesa, segnala qualche numero interessante. “Vannacci il 4 dicembre è stato assegnato al Confoter come capo di stato maggiore. Lui definì l’incarico molto prestigioso e ringraziò. Il 4 stesso chiede licenza per motivi familiari fino al 26 dicembre. Rientra in ufficio il 27, fa le vacanze di fine anno e il 4 gennaio richiede una nuova licenza per motivi famigliari. Il 16, ieri, torna al lavoro e finalmente assume l’incarico ‘prestigioso’.
Su 42 giorni ne ha lavorati 6. O meglio è stato formalmente in ufficio per 6 giorni. Fulgido esempio di servitore indefesso dello stato”.
(da Il Foglio)
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