ALEMANNO: “SONO POVERO PER COLPA DELLA POLITICA”
LO STRANO CASO DELL’EX SINDACO CHE FATTURAVA A SE STESSO
“Non è un caso di corruzione ma di nuova povertà ”.
È per povertà che l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, una volta perse le elezioni contro Ignazio Marino, ha incassato 70mila euro dalla Fondazione Nuova Italia, di cui è presidente.
In un’intervista al Fatto Quotidiano, Alemanno spiega il perchè di quelle consulenze (a se stesso).
Il caso delle strane fatture dell’ex primo cittadino (per cui non è indagato) è emerso dalle carte dell’inchiesta romana per corruzione.
La sua attività professionale di ingegnere non c’entra nulla, quel denaro serviva per sanare i debiti della compagna elettorale.
“Queste fatture non sono state fatte come ingegnere”, spiega Alemanno al Fatto. “Quando faccio delle attività di qualsiasi genere uso la partita Iva, ma nell’oggetto c’è scritto qualcosa come ‘collaborazione’ […]. Dopo che ho finito il mio incarico da sindaco, per un certo periodo mi è stato pagato un compenso come presidente della Fondazione perchè avevo tante spese da pagare per la campagna elettorale e non avevo proprio reddito materiale”.
Il vitalizio da parlamentare non bastava per “pagare i debiti della campagna elettorale”, spiega ancora l’ex sindaco.
“Ho dovuto vendere la casa di Roma e sto vendendo anche quella al mare che mi aveva lasciato mio padre […]. La campagna si è conclusa con un disavanzo dichiarato di circa 400mila euro. Mi sono trovato in forte difficoltà economica”.
All’indomani della sconfitta elettorale — ricorda il Fatto — Alemanno aveva promesso di rimboccarsi le maniche: “Tirerò fuori la mia laurea in Ingegneria. Sono un ingegnere, farò consulenze”.
L’ex sindaco oggi è amministratore delegato di una società immobiliare, la GM building, fondata assieme all’amico Marco Matteoni.
Il capitale ammonta a 10mila euro ed è diviso a metà tra i due soci. L’impresa però — fa notare il Fatto — risulta ancora inattiva.
(da “Huffingtonpost”)
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