ALESSANDRO PIANA, IL VICEPRESIDENTE LEGHISTA DELLA REGIONE LIGURIA, RIFIUTA IL CONFRONTO ALL’AMERICANA CON UNA DELLE ESCORT AL CENTRO DELL’INDAGINE SUI FESTINI CON COCA DELLA GENOVA BENE
SE UNO NON HA NULLA DA NASCONDERE AVREBBE TUTTO L’INTERESSE AD ADERIRE ALLA RICHIESTA DELLA PROCURA IN MODO DA SMENTIRE LA TESTIMONE
La richiesta è stata posta a margine della sua “audizione” di fronte ai pm titolari dell’inchiesta. Ad Alessandro Piana, il vicepresidente della Regione, la Procura ha proposto un confronto con una delle escort finite al centro dell’indagine sui festini della Genova bene.
Perché nelle carte c’è chi indica il politico della Lega — ancorché non indagato — presente a uno dei incontri hard finiti sotto la lente di inquirenti e Squadra Mobile, a casa dell’architetto Alessandro Cristilli, il primo marzo del 2022. Mentre Piana, in una conferenza stampa prima, e in un interrogatorio da lui stesso richiesto come persona informata sui fatti, ha continuato a negare: «Quella sera io non c’ero».
Lo stesso Piana, però, a quanto filtra, ha detto no. Una decisione presa insieme al suo legale, Maurizio Barabino, che ribadisce come «quanto detto in Procura sia stato secretato».
Lo stesso Piana, invece, contattato da Repubblica, non vuole entrare nel merito della questione ma si sfoga: «In Procura ci sono andato per fornire i dettagli che mi riguardavano e basta. Non vedo perché dovrei confrontarmi con persone che mi stanno solo facendo dei grandissimi danni sul piano personale e con cui non ho nulla a che fare. Come i giornalisti, del resto».
Nell’ordinanza che lo scorso 9 ottobre ha portato in carcere Cristilli e l’imprenditore Christian Rosolani si legge che l’architetto «favoriva l’attività di prostituzione» di due escort «che remunerava corrispondendo a ciascuna di loro il compenso di euro 400, intermediandola in favore di Biglia di Saronno Piero (il notaio anche lui non indagato) e Piana Alessandro in occasione di un festino da lui organizzato presso la sua abitazione».
Nel frattempo proprio nelle scorse ore il tribunale del Riesame ha deciso che l’imprenditore Christian Rosolani potrà uscire dal carcere, e fare ritorno nella sua villa in viale Quartara, uno dei luoghi dove secondo gli inquirenti si consumavano alcune feste.
(da La Repubblica)
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