ANCHE AL SENATO NASCE IL GRUPPO DEGLI EX M5S “L’ALTERNATIVA C’E'”
ACCORDO CON IDV PER IL SIMBOLO, HANNO GIA’ ADERITO SETTE SENATORI… SI ATTENDONO QUELLI CHE HANNO SCELTO DI FARE RICORSO
Ieri è nata la componente alla Camera, oggi invece viene presentata istanza al Senato richiamando l’utilizzo del simbolo di Italia dei Valori.
Una parte dei 40 espulsi dal M5S per il no alla fiducia al governo Draghi si sta riorganizzando sotto un nuovo motto e nome: “L’alternativa c’è”. Non saranno solo due gruppi parlamentari, perchè l’obiettivo è quello di creare una forza politica vera e propria.
Dice Ignazio Messina, segretario nazionale dell’Idv, che “l’accordo c’è e ha delle basi non squisitamente formali ma politiche: nasce un progetto politico che vuole offrire una opposizione a questo governo, perchè non può essere monopolizzata da Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia”.
I numeri: per ora gli iscritti sono 13 alla Camera e sette al Senato. A Montecitorio non c’è bisogno di un simbolo di collegamento per aprire un gruppo, che per ora essendo composto da meno di 20 eletti resta una componente del Misto.
A Palazzo Madama ne occorrono dieci, la presidenza del Senato deve dare il via libera dell’apparentamento col simbolo che fu presente alle elezioni del 2018 dentro quello di Civica popolare di Beatrice Lorenzin.
Su Facebook è anche nata la pagina ‘L’Alternativa c’è’, le parole d’ordine sono “uguaglianza, rispetto e solidarietà “. E a vedere i primi post gli espulsi sembrano avere un primissimo obiettivo: contestare i 5 Stelle e dimostrare che hanno tradito la loro missione. “Ora stiamo aspettando alcuni colleghi che invece vogliono tentare l’azione legale contro il Movimento per non essere espulsi”, dice Bianca Laura Granato.
Personalità come Barbara Lezzi e Nicola Morra, ad esempio, che confidano di rientrare e però non sarà per nulla semplice.
C’è anche un simbolo di massima di L’Alternativa c’è, “ci stanno lavorando i grafici, per ora è solo un’idea”, spiega il deputato Pino Cabras. Si tratta di una ruota dentata – come quella nel simbolo della Repubblica – e una stella tricolore, il richiamo generale è al mondo del lavoro.
Anche il nome ha un significato storico, di contrapposizione alle famose parole della premier inglese Margaret Thatcher, alfiera della riscossa neoliberista degli anni ’80, “there is no alternative”: non esisteva orizzonte che non fossero le ragioni del mercato e del capitalismo.
“Organizzeremo una riscossa popolare e democratica”, assicura Mattia Crucioli. Non sarà per nulla semplice creare un “M5S 2” senza Beppe Grillo (nè, per ora, Alessandro Di Battista) e di risposta all’originale. Ma intanto la prova ha inizio.
(da agenzie)
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