ANDIAMO BENE, L’ESERCITO ITALIANO HA PERSO DUE MISSILI NEL MAR DI SARDEGNA
LI VUOLE RECUPERARE A FERRAGOSTO
Nel Mar di Sardegna ci sono due missili. Li ha persi la Difesa italiana. E la Marina non riesce a recuperare uno dei due. Perché si trova a 602 metri di profondità e a una decina di miglia nautiche dalla costa. Quindi dovrà recuperarlo una società in appalto. Probabilmente di Leonardo. Che però forse non riuscirà a disattivarlo. E quindi alla fine potrebbe essere costretta a effettuare un’esplosione controllata. In fondo al mare. A Ferragosto.
La storia la racconta oggi Il Fatto Quotidiano. E riguarda un missile Aster 30. Che ha una gittata di 120 chilometri e fa parte di una famiglia di missili antiaerei terra/aria costruiti da Eurosam, consorzio europeo formato da MDBA Italia, MDBA
Francia e Thales. Nel gennaio 2023 Francia e Italia ne hanno concordato la produzione di 700 missili da destinare all’Ucraina. Il valore della commessa è di 2 miliardi di euro. I missili Aster sono progettati per essere utilizzati sia da unità navali che da lanciatori terrestri come il Samp-T. A partire da Ferragosto e fino al 20 settembre verrà quindi chiusa una zona d’acqua che si trova davanti alle coste dell’Ogliastra nella Sardegna Orientale. Un quadrato con un lato di una ventina di chilometri.
Il missile nel Mar di Sardegna
Il missile si trova davanti alle spiagge e alle scogliere di Tertenia e Villaputzu. Si tratta, spiega Il Fatto, dell’area marina del Poligono del Salto di Quirra-Perdasdefogu (Pisq). A fare il bagno in spiaggia, però, si potrà andare. Spiega l’Ufficio Marittimo di Arbatax nell’ordinanza 33/2025: «Dal giorno 15.08.2025 al 20.09.2025 la ditta Leonardo Spa effettuerà operazioni di ricerca e bonifica dei fondali dai residuati delle esercitazioni militari, avvalendosi delle unità navali denominate NG Worker, Celina, Silvio I e Silvio II, nonché di un’unità Rov (Remotely operated vehicle)», il robot subacqueo.
Recupero a Ferragosto
Le «unità navali di qualsiasi dimensione, tipologia, tonnellaggio e destinazioni» dovranno rimanere a non meno di due miglia nautiche, le unità da pesca dovranno accordarsi volta per volta via radio. L’area dove si ritiene si trovi il missile inesploso è stata individuata. La bonifica – spiegano dalla Difesa – è
normalmente prevista dopo le esercitazioni. Una precedente ordinanza, la 32/2025 del 23 giugno, dava conto di ben otto aree marine interessate. C’era un cacciamine in azione tra le barche da diporto. Il missile inesploso è un incidente, ma è considerato fisiologico.
(da agenzie)
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