ANDREA JOLY, GIORNALISTA DE LA STAMPA, AGGREDITO DAI MILITANTI DI CASAPOUND A TORINO
“SEI DEI NOSTRI? COSA FILMI?” E POI LE BOTTE… SDEGNO UNANIME DELLE ISTITUZIONI… IL SINDACO: “INTOLLERABILE”
Nella tarda serata di ieri Andrea Joly, giornalista de La Stampa, è stato aggredito in via Cellini all’esterno dell’Asso di Bastoni, un circolo storicamente frequentato da simpatizzanti e militanti di estrema destra. Un filmato girato dal cronista stesso , che passava di lì per caso, immortala il momento in cui gli attivisti lo avvicinano chiedendogli: «Sei dei nostri?», poi reagiscono appena intuiscono che Joly non c’entra con loro.
Da una prima ricostruzione fuori dal locale era in corso una festa di Casa Pound con fumogeni e fuochi d’artificio. A Joly è stato intimato di consegnare lo smartphone quindi lo hanno minacciato e aggredito, mentre lui si allontanava lo hanno calciato facendolo cadere e a quel punto lo hanno colpito con dei calci. Il giornalista è stato costretto a farsi medicare in ospedale. Le indagini sono affidate ora agli agenti della Digos della polizia che in queste ore stanno analizzando i filmati per cercare di identificare gli autori dell’aggressione.
La “festa” all’Asso di Bastoni
L’assembramento di ieri sera davanti all’Asso di Bastoni era per la festa dei 16 anni del circolo. Una festa che è andata avanti per svariate ore in via Cellini a Torino, con interventi di Marco Racca, aperitivo identitario e un dj invitato appositamente da Roma per “scaldare” i partecipanti.
Inni al Duce e Faccetta Nera, la “festa” all’Asso di Bastoni
Le scene che si sono viste, e che sono state riprese dai residenti della zona, sono inquietanti: decine di persone occupano la via con fumogeni e fuochi d’artificio mentre in corso s’intonano inni al Duce e Faccetta Nera.
Nel pomeriggio alcuni residenti erano già andati a vedere di persona cosa stesse succedendo davanti al circolo visto l’arrivo di decine di persone. A uno di loro era già stato intimato di non filmare nulla. Una scena che ricorda da vicino la recente inchiesta video di Fanpage nella quale una giornalista, dopo essersi infiltrata nei movimenti giovanili legati a Fratelli d’Italia, viene invitata a una festa nella quale, però, vengono severamente vietate le riprese.
Durante la “festa” i riferimenti sono a «una Torino nera, una Torino che non si pente, una Torino che non deve chiedere scusa di nulla».
(da La Stampa)
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