ANGELUCCI E IL POSSIBILE ADDIO DI FELTRI: L’EDITORE DI LIBERO E PARLAMENTARE PDL STAREBBE PER LASCIARE IL PARTITO
POTREBBE PASSARE AL GRUPPO MISTO O AL TERZO POLO…FELTRI INVECE STA TRATTANDO PER RITORNARE A “IL GIORNALE” CON UNA QUOTA SOCIETARIA
La notizia che Vittorio Feltri potrebbe lasciare Libero per tornare al Giornale lo ha fatto infuriare.
Al punto che l’onorevole Antonio Angelucci, editore del quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, ha pensato di lasciare il Pdl.
Alle nove di ieri mattina le agenzie di stampa davano per certa la sua uscita dal gruppo della Camera, ma all’addio mancano i timbri dell’ufficialità .
E Denis Verdini, coordinatore organizzativo del partito, con i suoi si è mostrato fiducioso: «Angelucci rientrerà ».
Ma intanto la protesta del fondatore della finanziaria Tosinvest, un impero che conta venticinque cliniche e strutture per la riabilitazione, è un piccolo caso nella bufera del centrodestra.
Dalle voci che girano nel semideserto Transatlantico di Montecitorio, Angelucci senior, che ha da poco ceduto la proprietà del quotidiano Il Riformista, sarebbe in procinto di traslocare nel gruppo Misto.
Ma il re delle cliniche avrebbe anche preso contatti con i partiti del terzo polo, Udc, Fli e Api. All’origine dello strappo, ancora tutto da confermare, ci sarebbe la questione Feltri.
La tentazione del direttore editoriale di tornare all’ovile di via Negri, sede de Il Giornale, sarebbe stata la goccia che rischia di far traboccare un vaso forse già colmo.
Angelucci sarebbe furibondo con Silvio Berlusconi, non tanto (o non solo) per la batosta delle elezioni amministrative, quanto perchè starebbe tentando di portargli via (di nuovo) l’attuale condirettore di Libero, che con Belpietro è anche azionista del quotidiano.
«Sono sorpreso, cado dalle nuvole e non per finta – risponde al cellulare Feltri -. Non ne so niente, Angelucci non mi ha detto nulla. Questa storia delle dimissioni mi lascia a bocca aperta. Io non ci ho parlato, magari ha avuto un momento d’ira… Ma che vada via dal Pdl lo ritengo improbabile».
E lei direttore, va via da Libero o no? «Questa cosa non esiste. Non è cambiato niente, ho appena scritto un pezzo sullo scandalo del calcio».
E Il Giornale? «Nel nostro mestiere capita di fare due chiacchiere con qualcuno. È una possibilità , ma non esiste niente di concreto…».
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