ARRESTO TOTI, SI APRE ANCHE IL FILONE PER FRODE SULLE MASCHERINE
“SE AGGANCIAMO LA REGIONE FACCIAMO BRISCOLA”
Indagando sul voto di scambio tra la comunità riesina e quella calabrese e la lista del presidente Giovanni Toti, gli investigatori hanno anche scoperto una presunta maxi frode da un milione e 200 mila euro sulle forniture sanitarie durante il Covid. In particolare le mascherine, introvabili in piena pandemia e preziose come l’oro nella fase due per scuole e luoghi pubblici. E’ quanto emerge dalle carte depositate nell’ambito dell’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari il presidente della Regione.
Le indagini riguardano in particolare soggetti operanti nel Tigullio.
Nell’agosto 2020, in piena pandemia, due soggetti monitorati e intercettati nel filone del voto di scambio parlano della possibilità di agganciare il consigliere regionale Cianci regionale (indagato) per arrivare a Toti e cercare di piazzare la vendita di mascherine pediatriche:
«..con Cianci se si arrivasse a Toti, per le mascherine, visto che abbiamo anche le mascherine da bimbo, adesso… sarebbe… sarebbe un bel colpo, eh?”, “perche ora le stanno cercando da fare paura, quelle da bimbo, guarda, mi stanno chiamando tutte le farmaci…. se agganciamo la Regione abbiamo fatto briscola e 21″».
Non è ancora chiaro se l’obiettivo sia stato raggiunto o se invece si sia trattato solo di un tentativo. Al momento Cianci risulta indagato solo nel filone del voto di scambio.
(da agenzie)
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