BALLOTTAGGI, RIEN NE VA PLUS: SCADUTO IL TERMINE PER GLI APPARENTAMENTI
LA SFIDA PDL-PD, MENTRE LEGA E CINQUESTELLE CORRONO DA SOLI…LE INCOGNITE DI GENOVA E PALERMO…AL NORD IL PD PUNTA A RICONQUISTARE COMO E MONZA
Beppe Grillo ci spera e carica il suo candidato parmense Federico Pizzarotti, che al primo turno ha portato a casa un impensabile 19,47%.
Una vittoria del Movimento 5 stelle vorrebbe dire cambiare la geografia politica in Italia. Ma qualcosa è già cambiato e le alchimie strategiche di questa seconda tornata elettorale rendono l’idea di un quadro in forte movimento.
Il Pd si presenterà all’appuntamento con il ballottaggio in vantaggio, mentre il Pdl è in affanno.
E se l’Udc si schiera o con liste civiche o con il centrosinistra (in quattro città , mentre nella sola Isernia appoggia il Pdl), grillini e leghisti rifiutano apparentamenti e schieramenti, reclamando autonomia e diversità politica.
I risultati di Parma, Genova, Palermo, L’Aquila e degli altri capoluoghi di Provincia diranno anche dove andranno a finire i voti del centrodestra e se la nuova base grillina deciderà di astenersi o andrà alle urne, scegliendo uno dei due Poli.
Su 19 capoluoghi di Provincia, il Pdl è al ballottaggio solo in 8, mentre il Pd è arrivato al secondo turno in ben 17 Comuni (ed è in vantaggio in 13, come sottolinea il responsabile Enti locali Davide Zoggia).
Nei 101 ballottaggi, il centrosinistra è avanti in 82 Comuni.
Al Nord, Lega e Pdl sono in rotta e i democratici sperano di riconquistare, oltre alle piazze più importanti, Como e Monza.
Il Pdl non può contare sull’appoggio del Carroccio: Roberto Maroni ha infatti chiuso le porte a ogni ipotesi di apparentamento.
Quest’ultimo è il meccanismo elettorale che consente ai candidati sindaci di dichiarare il collegamento con altre liste rispetto a quelle del primo turno (liste che, in caso di vittoria, godrebbero del premio di maggioranza)
Apparentamenti a parte, il Pdl spera di convogliare ugualmente sui suoi candidati i voti dei militanti leghisti e centristi.
E, soprattutto, potrebbe decidere di arginare la vittoria del centrosinistra e l’emarginazione sul territorio, scegliendo di puntare sui centristi e sui grillini.
I quali, oltre che a Parma, potrebbero incassare i voti pdl anche a Garbagnate, dove il trentenne Matteo Afker è al ballottaggio con il candidato del Pd.
A Genova, per esempio, il Pdl potrebbe far convogliare i suoi voti su Enrico Musso (15 per cento), che deve provare a recuperare il forte svantaggio con il candidato del centrosinistra Marco Doria (48,31).
Difficile capire dove andranno a finire, invece, i voti del grillino Paolo Putti (13,86), considerato il diktat di Grillo, che esclude qualunque ipotesi di sostegno a liste diverse dalla sua.
Ampi settori del Pdl locale hanno già annunciato, inoltre, che appoggeranno Giorgio De Matteis, il centrista aquilano che sfida il sindaco uscente di centrosinistra Massimo Cialente.
Altra piazza dove i voti del Pdl dovranno trovare una destinazione, essendo rimasti fuori dal ballottaggio, è Palermo.
Qui c’è un Leoluca Orlando che ha sbaragliato tutti superando il 48 per cento.
A sfidarlo c’è Fabrizio Ferrandelli, vincitore delle primarie del centrosinistra, e rimasto solo, con l’appoggio formale del Pd (ma c’è una parte della base che ha votato e voterà Orlando). L’esponente dell’Italia dei Valori, e già sindaco di Palermo, ha incassato l’appoggio convinto dell’Udc, nella persona di Gianpiero D’Alia, presidente dei senatori dell’Udc e segretario regionale del partito.
Ma anche, a sorpresa, di alcuni esponenti del Pdl, come il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, il pdl Francesco Cascio.
La sfida principale per il partito di Silvio Berlusconi e Angelino Alfano è recuperare l’altissima percentuale di astenuti: un terzo di chi ha disertato le urne votava centrodestra.
Solo così potrà minimizzare i danni e provare a vincere anche in alcune piazze lombarde strategiche, come Erba, Legnano, Melegnano e Magenta.
Alessandro Trocino
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