BALLOTTAGGI, URNE APERTE IN 68 COMUNI CON L’INCOGNITA AFFLUENZA
SI VOTA FINO A LUNEDI’ ALLE 15… A REGGIO CALABRIA E MATERA LE SFIDE PIU’ ATTESE
Urne aperte in 68 Comuni italiani (nove i capoluoghi) chiamati al ballottaggio dopo il primo turno delle amministrative del 20 e 21 settembre scorso.
I seggi restano aperti fino alle 23 e poi lunedì dalle 7 alle 15. Lo spoglio comincia subito dopo la chiusura delle urne, e quindi i risultati si avranno entro la serata di lunedì.
Si vota anche in Sicilia al primo turno in 60 Comuni, tra cui due capoluoghi Enna e Agrigento. Mentre a Nuoro gli elettori andranno alle urne il 25 ottobre.
Sono 9 i capoluoghi di provincia in cui si vota: Reggio Calabria (147.063 elettori al primo turno), Matera (50.730 elettori al primo turno), Lecco (38.451 elettori al primo turno), Crotone (50.247 elettori al primo turno), Chieti (44.112 elettori al primo turno), Andria (83.390 elettori al primo turno), Arezzo (77.804 elettori al primo turno), Aosta (28.695 elettori al primo turno) e Bolzano.
Al primo turno, nei comuni capoluogo di provincia, il centrosinistra ha confermato i sindaci di Trento, Mantova e Trani. Il centrodestra ha strappato al centrosinistra Macerata e ha confermato il sindaco di Venezia.
Le liste civiche hanno confermato il sindaco di Fermo.
I ballottaggi, nei comuni capoluogo di provincia, vedranno la classica sfida tra centrodestra e centrosinistra a Bolzano, Lecco, Reggio Calabria, Chieti e Arezzo. A Matera sfida tra centrodestra e M5s. Ad Andria correranno centrosinistra e M5s. A Crotone centrodestra e civiche. Ad Aosta centrosinistra e civiche.
A Matera, Pd e M5s puntano a ribaltare il risultato del primo turno che vede il candidato di centrodestra, Rocco Luigi Sassone, in testa con 30,3% sul candidato M5s, Domenico Bennardi, al 27,6%.
I nuovi dirigenti del Pd, dopo le dimissioni del segretario locale, hanno dato chiara indicazione all’elettorato dem di convergere sul Cinque Stelle. L’incognita più grande da un punto di vista numerico e politico ago della bilancia della competizione, sarà il voto di quegli elettori che al primo turno si sono riconosciuti nel candidato del centrosinistra Giovanni Schiuma e in particolare nel Partito Democratico. Occhio all’affluenza, dunque.
Parti invertite, invece, a Chieti dove il candidato del Pd, Diego Ferrara, spera nell’apporto dell’elettorato M5s per recuperare il terreno sul candidato della destra, Fabrizio Di Stefano.
Nella città abruzzese, però, l’impresa per il centrosinistra appare proibitiva: un travaso perfetto di voti dal M5s al Pd, infatti, potrebbe portare ai dem un massimo del 6,7%, quanto ottenuto dal grillino. A favore del candidato di centrodestra si è espresso implicitamente – “si capisce per chi voterò” – il terzo classificato, Bruno Di Iorio, che aveva ottenuto più del 20% delle preferenze.
A Reggio Calabria parte favorito il sindaco in carica, Giuseppe Falcomatà , appoggiato dal Pd e altre 10 liste ha raccolto il 37,17% dei consensi contro Antonino Minicucci, candidato del centro destra che al primo turno si è fermato al 33,69%. Falcomatà ha ricevuto l’appoggio di Saverio Pazzano, candidato del movimento ‘La Strada’ che ha raccolto il 6,38%, e di un nutrito gruppo di intellettuali e professionisti, oltre al partito ‘Buona Destra’.
(da agenzie)
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