BANKITALIA CONGELA FONDI RUSSI PER 2 MILIARDI: CONTI CORRENTI, YACHT E VILLE
COME ERA PREVEDIBILE: SOLDI DEL PNRR VOLATI ALL’ESTERO
Due miliardi di beni congelati a soggetti russi e bielorussi e un faro sulla distrazione del fondi del Pnrr che alcune aziende avrebbero portato all’estero. Sono gli aspetti principali che emergono dalla relazione annuale dell’Unità di Informazione Finanziaria di Banca d’Italia guidata da Enzo Serata.
In particolare si legge che dall’avvio dell’attacco militare russo nei confronti dell’Ucraina, la Uif ha raccolto i dati sui depositi di cittadini russi e bielorussi e le informazioni sull’esistenza di beni e disponibilità economiche sottoposti a vincoli di congelamento. A metà del mese scorso risultavano congelati 170 rapporti finanziari intestati a 80 soggetti russi, dei quali oltre la metà erano indirettamente posseduti o controllati da nominativi designati, ancorché formalmente intestati a società ed enti non espressamente inclusi nelle liste della Ue. «L’importo complessivo dei fondi congelati – si legge – era superiore ai 330 milioni di euro». Una cifra che sale a circa due miliardi di euro se si aggiungono ville, yacht e auto di lusso.
«L’aggressione militare all’Ucraina ha determinato l’adozione di una pluralità di interventi da parte degli organismi internazionali e delle istituzioni europee volti a inasprire il regime sanzionatorio nei confronti della Federazione Russa e della Bielorussia. Nel corso del 2022 l’Unione europea ha ampliato progressivamente la lista delle persone fisiche destinatarie di misure di congelamento e ha significativamente esteso le restrizioni commerciali e finanziarie, nonché i connessi obblighi di reporting» ha detto Serata nella sua relazione sottolinea che gli «importi dei congelamenti di fondi e risorse economiche comunicati dagli operatori all’Uif hanno conseguentemente registrato un notevole incremento rispetto alla fine del 2021, interamente imputabile al regime sanzionatorio contro la Federazione Russa».
Sul fronte interno, invece, la Uif ha individuato «reti di imprese che hanno indebitamente beneficiato di finanziamenti agevolati» legati al Pnrr «o che hanno utilizzato in modo distorto le risorse erogate, frequentemente trasferite all’estero».
In particolare, il direttore Serata ha rilevato come sia «ricorrente la presenza di figure professionali che, assistendo le imprese nelle fasi di accesso alle agevolazioni, svolgono un ruolo nevralgico nella rete, facilitando condotte illecite per conto di titolari effettivi comuni».
(da agenzie)
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