BERLUSCONI SENZA LEGITTIMO IMPEDIMENTO POTREBBE FINIRE ALLA SBARRA ENTRO FINE MARZO
LO SCONTRO TRA PM E DIFESA: COSA DICE LA LEGGE SULLA COMPETENZA TERRITORIALE DEI GIUDICI DI MILANO, SUL TRIBUNALE DEI MINISTRI, SUL RITO IMMEDIATO, SUL RINVIO, SULLA GIUNTA AUTORIZZAZIONE DELLA CAMERA… SE I LEGALI DEL PREMIER SOLLEVASSERO CONFLITTO DI ATTRIBUZIONE, PASSEREBBERO DIVERSI MESI PRIMA DELLA PRONUNCIA DELLA CORTE COSTITUZIONALE
Silvio Berlusconi potrebbe essere processato al massimo a fine marzo per concussione e prostituzione minorile, anche se il presidente del Consiglio ritiene che le accuse siano “risibili”.
La Costituzione e il codice di procedura penale sono la risposta agli ultimi insulti, in ordine cronologico, rivolti dal Cavaliere alla Procura di Milano, colpevole, secondo il premier di aver compiuto “una gravissima intromissione nella vita privata”.
Il procuratore Edmondo Bruti Liberati ha emesso un comunicato per dire che il suo ufficio “prosegue nel suo lavoro quotidiano, in piena serenità , nel saldo riferimento ai principi costituzionali dell’uguaglianza davanti alla legge (art. 3) della obbligatorietà dell’azione penale (art. 112) della presunzione di non colpevolezza (art. 27)”.
Accusa e difesa sono allo scontro frontale non solo dal punto di vista sostanziale (per Ghedini e Longo non c’è nè la concussione nè la prostituzione minorile), ma anche dal punto di vista procedurale.
Ad avviso degli avvocati, la procura non ha alcuna competenza per indagare, quindi sono illegittime le perquisizioni di venerdì scorso, ed è illegittimo l’invito a comparire tra il 21 e il 23 gennaio…
Per i due legali sarebbe competente il Tribunale dei ministri, dunque i magistrati avrebbero dovuto trasmettere gli atti entro i 15 giorni dall’iscrizione nel registro degli indagati, avvenuta il 21 dicembre scorso.
Ghedini e Longo, ufficialmente non hanno ancora dichiarato se Berlusconi si presenterà al Palazzo di Giustizia, ma sarebbero orientati a sollevare sia la questione della competenza sia un legittimo impedimento per evitare l’interrogatorio e prendere tempo.
Per quanto riguarda la presunta incompetenza, in questo momento la difesa può solo inviare una memoria ai pm.
Sulle conseguenze non c’è una risposta univoca perchè manca una normativa relativa alla fase di indagine.
Secondo una sentenza delle sezioni unite della Cassazione, il gip potrebbe esprimersi in merito, dopo naturalmente aver ricevuto il fascicolo dell’accusa. Sulla possibilità di “saltare” l’interrogatorio fissato tra venerdì e domenica, Berlusconi, come tutti gli indagati può non presentarsi senza alcuna giustificazione.
In questo caso i pm sono legittimati a inviare al gip competente (Cristina Di Censo) quelle che ritengono “prove evidenti” per chiedere il giudizio immediato.
Oppure Berlusconi può (come tutti gli indagati) presentare un legittimo impedimento.
Se non è palesemente pretestuoso, i pm ne tengono conto e riconvocano il premier.
Verosimilmente, se anche per le nuove date proposte dalla procura, Berlusconi non si presenta, a quel punto i pm inviano il fascicolo al gip, scrivendo anche una “nota” sul perchè non c’è stata la possibilità dell’interrogatorio, che è anche a garanzia dell’indagato.
Il gip ha 5 giorni di tempo per decidere.
Può respingere la richiesta e rinviare gli atti in Procura.
In quel caso si procede per via “ordinaria”: udienza preliminare dove il giudice, con le parti presenti, decide se rinviare o meno a giudizio Berlusconi. Se invece il gip accoglie la richiesta della Procura, Berlusconi va direttamente a processo.
Nel momento in cui si apre il dibattimento, la difesa può sollevare tutte le eccezioni che il codice prevede, ma sarà sempre il Tribunale a dover decidere se ci troviamo di fronte a richieste legittime o a cavilli.
Potrebbe anche sollevare un conflitto di attribuzione fra poteri dello Stato davanti alla Corte costituzionale.
Se la Consulta dovesse essere chiamata a decidere, il processo potrebbe restare fermo per mesi. Ma la prescrizione rimane bloccata come nei casi di legittimo impedimento.
Vediamo ora i punti contestati dai legali del premier e cosa dice la legge
Competenza
Il reato più grave è la concussione…
I legali del premier sostengono che la Procura di Milano non è competente da un punto di vista territoriale: Arcore è nel territorio della Procura di Monza.
Ma a Berlusconi vengono contestati la prostituzione minorile e la concussione (avvenuta a Milano).
Secondo l’art. 16 del c.p.p: “La competenza per territorio appartiene al giudice competente per il reato più grave” (in questo caso la concussione)…
Competenza tribunale dei ministri
Non è un caso ministeriale…
Quando una Procura accerta la possibile sussistenza di un reato a carico di presidente del Consiglio o ministri, deve trasmettere gli atti al Tribunale dei ministri.
Ma l’articolo 96 della Costituzione prevede quest’ipotesi quando i politici delinquenti sono indagati per reati commessi “nell’esercizio delle loro funzioni”. Non è il caso della presunta concussione del premier…
Il rinvio
Si deve chiedere per impossibilità …
Si parla di legittimo impedimento per l’interrogatorio di Berlusconi. Anche in questo caso (invito a comparire inviato prima della richiesta di giudizio immediato) c’è la possibilità per l’indagato che voglia presentarsi a rendere l’interrogatorio di chiedere un rinvio per legittimo impedimento (art. 420 c.p.p.). La sussistenza dei motivi sarà valutata dal pm che, qualora lo ritenga sussistente, fisserà una nuova data…
Il Parlamento
La giunta non decide sul processo…
Berlusconi sarà processato qualsiasi cosa dica la Giunta del Parlamento. L’art. 68 della Costituzione prevede che: “Senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, nè può essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale”. Ma il processo può essere celebrato senza alcun impedimento…
Rito immendiato
L’omessa comparizione.
L’art. 453 c.p.p. prevede che: “Quando la prova appare evidente, il pm può chiedere il giudizio immediato se la persona sottoposta alle indagini è stata interrogata sui fatti dai quali emerge l’evidenza della prova ovvero, a seguito di invito a presentarsi emesso con l’osservanza delle forme indicate nell’articolo 375 comma 3, la stessa abbia omesso di comparire”. Il giudice ha 5 giorni per decidere il rinvio a giudizio…
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