BERSANI: “IN GERMANIA HANNO PIU’ OCCUPATI E HANNO L’ART 18, NON C’ENTRA UN TUBO”. LA CAMUSSO: “QUALCUNO DICA A RENZI CHE I CO.CO.CO. NON ESISTONO PIU’ DA TEMPO, NON SA NEANCHE DI COSA PARLA”
ANGELETTI: “RENZI NON CONOSCE NEANCHE LA COSTITUZIONE, SIAMO UN’ORGANIZZAZION DI TENDENZA, NON UN’AZIENDA”
La minoranza del Partito democratico è agguerrita.
Pier Luigi Bersani concentra in una battuta i “ragionamenti stravaganti” del premier Matteo Renzi, secondo il quale “siccome abbiamo pochi occupati e molti disoccupati, togliamo l’art.18”: “In Germania hanno più occupati, e hanno l’articolo 18. Forse viene il dubbio che non c’entri un tubo l’articolo 18”, dice l’ex segretario ai microfoni di Fabio Volo a Radio DJ.
Per Bersani alla direzione del Partito democratico, in programma oggi alle 17, non ci sarà “alcuna spallata da parte della minoranza” ma la spallata “verrà dai fatti che hanno la testa dura”.
Grande opposizione al premier proviene anche da Matteo Orfini, presidente del partito, che su Twitter scrive: “Non correte, servono robuste correzioni” (al Jobs act, ndr).
Prima della riunione del pomeriggio, durante la quale Renzi presenterà ufficialmente il contenuto del Jobs Act, la minoranza Pd ha convocato una assemblea per fare il punto della situazione.
Attorno a un tavolo si vedranno i leader delle varie correnti, da Cesare Damiano a Pippo Civati, da Rosy Bindi a Gianni Cuperlo.
Prima dell’appuntamento al Nazareno si annunciano anche ulteriori riunioni dei membri della direzione che fanno capo alle diverse componenti, da Area riformista ai Giovani turchi. Tutti in fermento per quello che ha anticipato il premier alla stampa nei giorni scorsi: “Abolirò i contratti precari e l’art. 18”.
Cgil, Cisl e Uil, nell’incontro sui temi del lavoro hanno poi preparato la riunione del 6 ottobre a Roma, alla quale parteciperanno la Ces e tutti i sindacati europei, in vista del vertice dei governi europei sull’occupazione programmato a milano per l’8 ottobre.
“Siamo pronti all’estensione” dell’articolo 18 ai sindacati”. Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, arrivando alla sede della Cisl per partecipare all’incontro con i leader di Cisl e Uil sul Jobs act, replica al premier Matteo Renzi, che ieri aveva detto che i sindacati sono l’unica organizzazione con più di 15 dipendenti a non avere l’articolo 18.
“Ora siamo come tutti i partiti, la Chiesa e le organizzazioni di tendenza”, ha aggiunto Camusso.
Secondo la leader Cgil, il premier “ha detto ieri sera una cosa che non era mai stata detta in questo Paese: il punto è la garanzia alle imprese della libertà di licenziare. Questo mi sembra il punto su cui bisogna concentrarci”.
“Si può fare propaganda o fare un ragionamento serio ma – dice ancora Susanna Camusso – non mi pare che ci sia nè nella legge delega nè nelle parole del presidente del Consiglio l’intenzione seria di ridurre il precariato”.
Per Camusso, Renzi “non sa neanche che i co.co.co non esistono più, esistono altre forme di contratto come i voucher, i contratti a progetto, le associazioni in partecipazione”.
Attacchi al premier anche dal leader della Uil, Luigi Angeletti. “Renzi non conosce neanche la Costituzione, noi siamo una organizzazione di tendenza”.
Arrivando all’incontro con gli altri leader sindacali, Angeletti ha poi commentato l’intenzione del premier di ridurre il precariato e di abolire l’articolo 18 per i neoassunti: bisogna agire “senza togliere niente a nessuno ma dando le protezioni a chi non ha niente”.
Quanto all’intenzione di Renzi di parlare della questione articolo 18 direttamente con i lavoratori, il leader della Uil ha liquidato la cosa con una battuta: “Mi immagino voglia parlare con 17 milioni di lavoratori dipendenti, ci vorrà un po’ di tempo visto che non vuole parlare con chi li rappresenta”.
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