Dicembre 11th, 2018 Riccardo Fucile
E’ STATO LOCALIZZATO E SAREBBE IN CORSO UNA SPARATORIA CON LE FORZE DELL’ORDINE
Secondo fonti di polizia il primo bilancio è di due morti e undici feriti: spari per le strade di
Strasburgo nei pressi di un mercatino di Natale, poi evacuato dalla polizia dopo che erano stati segnalati degli spari.
Ancora non è chiara la matrice della sparatoria. Operazione della polizia francese in corso a Neudorf, quartiere di Strasburgo, con colpi di arma da fuoco e urla sentiti in zona, in rue d’Epinal.
Il presunto attentatore di Strasburgo sarebbe stato ferito. L’uomo ricercato per l’attentato di Strasburgo era noto come “criminale comune”, anche se poi era stato segnalato come ‘radicalizzato’, ha detto il ministro dell’Interno Christophe Castaner, citato da France Info.
La stessa emittente ha detto che l’attentatore avrebbe agito con un’arma automatica ed un coltello.
Il killer del mercatino di Natale sarebbe asserragliato in un quartiere di Strasburgo e sarebbe in corso una sparatoria con le forze dell’ordine. Lo riporta la stampa locale citando la polizia.
(da agenzie)
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Dicembre 11th, 2018 Riccardo Fucile
SPARI IN CENTRO, LA POLIZIA : “STATE A CASA”, OPERAZIONI IN CORSO
Secondo fonti del comune di Strasburgo, citate dal quotidiano L’Alsace, la sparatoria di questa sera ha causato 5 vittime.
Un mercatino di Natale a Strasburgo, nell’est della Francia, è stato evacuato dalla polizia dopo che erano stati segnalati degli spari.
Secondo il sindaco di Strasburgo, Roland Ries, l’autore della sparatoria in centro è ancora in fuga. Il sindaco ribadisce l’invito alla popolazione a barricarsi in casa.
Il ministro dell’Interno francese Christophe Castaner ha lasciato in fretta il palazzo presidenziale dell’Eliseo, dove si trovava per un ricevimento insieme al presidente Emmanuel Macron, dopo avere appreso la notizia della sparatoria avvenuta a Strasburgo.
Un uomo avrebbe aperto il fuoco verso le 20 al centro di Strasburgo, riferisce il sito Dna (Derniers notices d’Alsace), per il quale ci sarebbero almeno due feriti.
I colpi sarebbero stati esplosi in rue des Grandes-Arcades. Il centro città è stato bloccato per un raggio di 200 metri attorno alla piazza Gutenberg.
Una fonte della polizia, dice Dna, ha ipotizzato che si tratti di un attentato terroristico.
“Evento grave di sicurezza pubblica in corso a Strasburgo. Gli abitanti sono invitati a restare a casa. Maggiori informazioni saranno diffuse in seguito”. Lo scrive il ministero dell’Interno francese in un alert diffuso su Twitter.
L’eurodeputato del Movimento cinque stelle, Dario Tamburrano, ha riferito in un tweet di “spari sulla folla ai mercatini” e che ci sarebbero dei “morti e feriti”.
“Ho visto due donne a terra. Ora sono riparato con altre persone in un cortile. Ci hanno fatto entrare perchè la polizia bloccava ogni spostamento sia a piedi che in auto”, scrive il parlamentare Ue Marco Affronte su twitter.
(da “Huffingtonpost”)
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Novembre 10th, 2018 Riccardo Fucile
L’ATTACCO ERA PREVISTO A CHARLEVILLE-MEZIERES IN OCCASIONE DELLA COMMEMORAZIONE PER IL CENTENARIO DELLA FINE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE
Sei persone, cinque uomini e una donna, tutti legati agli ambienti dell’estrema destra francese, sono stati arrestati per aver progettato un attentato alla vita del presidente Emmanuel Macron.
Secondo quanto rivela France 2, i sei avevano intenzione di accoltellare il presidente a Charleville-Mezieres, durante il bagno di folla di Macron nella località visitata nell’ambito delle commemorazioni per il centenario della fine della Prima guerra mondiale.
I sei, di età compresa tra i 22 ed i 62 anni, sono stati arrestati martedì scorso, quindi alla vigilia della data che avrebbero scelto per l’attacco, grazie ad intercettazioni telefoniche dalle quali è emerso il piano di attacco contro Macron.
(da agenzie)
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Agosto 2nd, 2018 Riccardo Fucile
IL TITOLARE DELLO STRANO CAFFE’ DI VIA FANI ERA A BOLOGNA IL GIORNO DELLA STRAGE… UN APPUNTO DI GELLI CON I SOLDI DELL’AMBROSIANO
Per Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione vittime della strage di Bologna di cui ricorre
oggi il 38mo anniversario, sulla carneficina alla stazione non c’è alcun mistero. “Non ci sono misteri, ma solo segreti: i misteri hanno a che fare con le religioni, i segreti invece con le protezioni di cui hanno goduto personaggi e strutture”.
All’HuffPost, Bolognesi racconta gli ultimi segreti sulla strage che la tenacia dei parenti delle vittime, e anche il caso, hanno fatto emergere negli ultimi mesi.
Quali?
“Il primo è saltato fuori in modo assolutamente casuale durante i lavori della Commissione d’inchiesta sulla strage di via Fani e l’assassinio di Aldo Moro, che ha lavorato per quattro anni nella scorsa legislatura. Ebbene ricostruendo la vita del titolare del bar Olivetti – l’insolito caffè posto all’angolo tra via Stresa e via Fani, che secondo i lavori della Commissione (di cui io ho fatto parte) ha avuto un ruolo logistico fondamentale per il rapimento dello statista dc – Tullio Olivetti era con certezza a Bologna il giorno della strage. Nonostante il calibro del personaggio su di lui non è mai stata fatta alcuna indagine. Il bar di via Fani era al centro di un grosso traffico d’armi, di cui veniva rifornita la malavita, la Ndrangheta, Cosa Nostra, gruppi terroristici mediorientali e formazioni armate europee. Ma Olivetti è stato tenuto al riparo da ogni conseguenza giudiziaria. A lui la Commissione Moro è arrivata dopo 40 anni. Per questo parlo di segreti e non di misteri.”
Si può affermare che il segreto del Bar Olivetti è stato uno di quelli più accuratamente protetto degli ultimi decenni?
“Sicuramente. La magistratura romana archiviò l’inchiesta: un testimone fu dichiarato inaffidabile da una perizia del criminologo Semerari. E le armi trovate vennero definite giocattolo, invece poteva essere tranquillamente modificate per renderle perfettamente operative. E Olivetti era a Bologna il 2 agosto: che ci faceva lì? Magari è una coincidenza, oppure no. Andrebbe chiarito”.
Gli approfondimenti dei magistrati bolognesi si sono indirizzati di recente anche sugli accertamenti contabili relativi a milioni e milioni di dollari provenienti dalla bancarotta del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi e che finirono nella disponibilità di Licio Gelli.
“Anni fa ho consegnato ai magistrati bolognesi tutta la documentazione finanziaria emersa nel corso del processo milanese per la bancarotta dell’Ambrosiano, in formato digitale, a me aveva colpito che al momento del suo arresto Licio Gelli avesse addosso un appunto: “Bologna 525779-X.S.”, con i trasferimenti di milioni di dollari. Non l’aveva in una borsa oppure in casa. No, quel documento lo aveva addosso. Questo sicuramente è significativo dell’importanza di quell’appunto. I magistrati bolognesi non ne avevano mai saputo niente, finchè glielo abbiamo segnalato noi. Vediamo cosa emergerà seguendo la traccia dei soldi. Devo sottolineare che si tratta di una cifra notevolissima: oltre dieci milioni di dollari dell’epoca, a cavallo dell’estate del 1980.”
La storia di quel conto porta fino in Sud America, i soldi arrivano a partire dal 22 agosto 1980 dal Banco Andino di Lima, una banca della costellazione estera dell’Ambrosiano…
“Sono in corso nuovi accertamenti da parte della Guardia di Finanza. Nel corso degli anni ci sono state troppe omissioni e troppi depistaggi. Per questo nel 2013 ho presentato una proposta di legge per introdurre nel nostro codice penale il reato di depistaggio, per tipizzare, così si dice in termine tecnico questo reato. Sono orgoglioso del fatto questa modifica sia diventata legge dello Stato italiano il 2 agosto 2016. Esattamente due anni fa, esattamente il giorno dell’anniversario della strage”.
(da “Huffingtonpost”)
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Aprile 8th, 2018 Riccardo Fucile
ORA ALLA MELONI TOCCA CAMBIARE IL POST
Il bilancio della folle corsa del furgone su folla a Mà¼nster è di 2 morti e 20 feriti. L’autore gesto avrebbe
problemi psichici e avrebbe agito da solo. Lo ha confermato oggi la polizia tedesca, escludendo l’esistenza di complici, anche se ieri erano circolate notizie di altre persone a bordo del mezzo.
Sono state intanto identificate le due vittime dell’attacco: si tratta di una donna di 51 anni residente a Luneburgo e un uomo di 65, residente a Borken. Vi sono anche 20 feriti, alcuni dei quali sono ancora in pericolo di vita.
Al momento non sono chiare le motivazioni dell’attacco, compiuto da un cittadino tedesco che si è poi suicidato, sparandosi alla testa.
Fonti riportate dai media riferiscono che l’uomo aveva problemi mentali. Ieri l’uomo alla guida di un furgone, è piombato sulle persone sedute ai tavolini all’aperto di un ristorante a Mà¼nster, nel nordovest della Germania.
Secondo quanto riporta Sueddeutsche Zeitung Jens R., già nel 2014 e nel 2016 si era fatto notare per instabilità psichica.
I media tedeschi avevano parlato in un primo momento di attacco terroristico, anche se, su Twitter, la polizia si era limitata ad affermare: “Niente speculazioni” e aveva esortato gli abitanti della città ad evitare il centro per permettere ai soccorsi di operare. In seguito le autorità hanno escluso un attacco di matrice islamica.
Ma ora la polizia tedesca starebbe indagando su possibili legami con l’estrema destra dell’omicida.
Secondo quanto riferisce il Tagesspiegel, il 48enne Jens R., noto per la sua instabilità psichica, si sarebbe mosso in ambienti di estrema destra e questa circostanza sarebbe al vaglio degli investigatori.
(da agenzie)
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Aprile 7th, 2018 Riccardo Fucile
L’AUTISTA CHE POI SI E’ SUICIDATO E’ UN 49ENNE TEDESCO IN CURA
È di almeno 3 morti e cinquanta feriti il primo bilancio di quanto avvenuto nelle prime ore del pomeriggio nel centro di Muenster, in Germania, quando un furgone è piombato sulla folla nel centro della città .
I media tedeschi ricostruiscono la dinamica dell’attentato. Il furgone usato per l’attacco si sarebbe scagliato contro i tavoli all’aperto del ristorante Kiepenkerl, nel centro storico della città , travolgendo i clienti seduti.
Alla guida del furgone piombato sulla folla a Muenster ci sarebbe stato Jens R., un 49enne tedesco già noto per problemi psichici.
A riferirlo è la Sueddeutsche Zeitung, secondo la quale l’uomo già nel 2014 e nel 2016 si era fatto notare per instabilità psichica. Non ci sarebbero quindi indicazioni di una matrice terroristica, ha aggiunto il quotidiano tedesco.
(da agenzie)
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Aprile 7th, 2018 Riccardo Fucile
SUICIDA L’ATTENTATORE, SI PENSA A UN ATTO TERRORISTICO
Torna la paura terrorismo in Germania. Un furgone si è lanciato su alcuni passanti nella città di Mà¼nster,
provocando almeno tre morti e circa trenta feriti, di cui sei in pericolo di vita.
Le autorità stanno trattando la situazione come un attacco terroristico.
L’attentato è avvenuto nei pressi della piazza Kiepenkerl, nella città vecchia.
Il mezzo usato per l’attacco si è scagliato contro i tavoli all’aperto del ristorante Kiepenkerl, nel centro storico della città , travolgendo i clienti seduti.
Tra le vittime c’è anche il guidatore – al momento si pensa che abbia agito da solo – che ha lanciato il veicolo contro la folla, che si è ucciso sparandosi alla testa. La polizia ha isolato la zona e invitato tutti a non avvicinarsi. Gli agenti hanno chiesto l’intervento degli artificieri perchè temono che a bordo del furgone ci siano esplosivi.
Nel dicembre 2016, un camion era piombato sulla folla in un mercatino di Natale di Berlino, uccidendo 12 persone tra cui una giovane italiana. L’attentatore, Anis Amri, fu poi ucciso dalla Polizia italiana a Sesto San Giovanni.
Fonti della Farnesina riferiscono che sono in corso le verifiche per accertare l’eventuale coinvolgimento di connazionali nell’attacco. Angela Merkel ha espresso il suo cordoglio per le vittime.
(da agenzie)
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Marzo 28th, 2018 Riccardo Fucile
HA SACRIFICATO LA SUA VITA PER SALVARE L’ULTIMO OSTAGGIO…SULLA BARA IL PRESIDENTE APPONE LE INSEGNE DI COMANDANTE DELLA LEGION D’ONORE
La Francia rende omaggio al colonnello Arnaud Beltrame, il gendarme eroe che ha pagato con la vita l’ultimo attentato jihadista in Francia.
Beltrame ha sacrificato la sua vita per salvare quella dell’ultima donna in ostaggio al Super U di Trèbes. Non solo: secondo fonti vicine all’inchiesta, dopo essersi offerto come ostaggio al posto della donna, avrebbe provato a disarmare il terrorista prima di essere ucciso.
A ricordarlo, durante l’elogio funebre nel complesso militare degli Invalides a Parigi, un commosso Emmanuel Macron. Beltrame incarnava “l’eroismo francese”, lo stesso che ha segnato la storia del Paese, da “Giovanna d’Arco al Generale de Gaulle”, ha detto il presidente francese.
Un “sacrificio supremo”, il suo, simbolo dello “spirito francese di resistenza”, una “determinazione inflessibile dinanzi al barbaro nichilismo”, ha aggiunto Macron. Beltrame – ha proseguito nel commosso elogio funebre – “non è morto invano. La sua memoria vivrà , il suo esempio resterà “.
Alla cerimonia, oltre alle massime cariche dello Stato e gli ex presidenti Nicolas Sarkozy e Francois Hollande, anche i famigliari di Beltrame e delle altre tre vittime dell’attentato di venerdì scorso nel sud della Francia.
Macron ha anche annunciato la nomina del gendarme a colonnello. Successivamente, il presidente si è avvicinato alla bara dell’ufficiale e, sulla bandiera che la avvolge, ha deposto le insegne di Comandante della Legion d’Onore.
(da agenzie)
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Dicembre 12th, 2017 Riccardo Fucile
PER “IL TEMPLARE” MICHELE BORDONI E’ STATA FORMULATA L’ACCUSA DI STRAGE: VOLEVA UCCIDERE “UNA PLURALITA’ DI PERSONE”
Si è autodefinito «un templare, un illuminato»; ha detto «Ne dovevo ammazzare di più» alla polizia.
Eppure Michele Bordoni, che il 9 dicembre scorso con la sua Toyota Yaris ha travolto alcuni visitatori del mercatino di Natale in pieno centro a Sondrio, ferendone quattro, non è finito sulle prime pagine dei giornali italiani.
E nemmeno negli status delle pagine Facebook di quei politici italiani che di solito strumentalizzano ogni episodio, anche accaduto a migliaia di chilometri di distanza. Perchè?
Eppure la Procura che ieri, dopo aver ricostruito la dinamica di quanto è accaduto, ha inoltrato al gip Carlo Camnasio la richiesta di convalida dell’arresto del giovane e la misura della custodia cautelare in carcere ha ritenuto che, per le modalità con cui ha agito, avesse in mente di uccidere indistintamente “una pluralità di persone”.
Ipotesi supportata anche dalle parole dello stesso Bordoni, quando, finita la folle corsa contro un palo, è stato bloccato dalla polizia: “Ne dovevo ammazzare di più”, ha detto. E poi, uno dei feriti ha raccontato agli investigatori di aver notato che il 27enne “ha guardato e ha puntato la macchina verso di me”.
Bordoni tre giorni fa, poco prima di mettere in atto il suo piano, con la sua Toyota Yaris è entrato in un parcheggio sotterraneo nel centro città sfondando la sbarra di accesso.
In base alle immagini delle telecamere, è rimasto posteggiato per qualche minuto, per poi ripartire a tutta velocità , uscire dal posteggio sfondando ancora le sbarre e dirigersi nell’area pedonale dove ha investito tre passanti che stavano visitando il mercatino, tra cui una donna che ha fatto un balzo di parecchi metri (è quella più grave), per poi imboccare una via in contromano dove ha travolto ancora un uomo.
Prima di essere fermato ha tentato di fuggire e ha lievemente ferito un agente e quando è stato trasportato in ospedale (da dove ieri è stato dimesso per finire in cella) ha pronunciato frasi sconnesse e pare pure la parola ‘Isis’
Da Sondrio a Poggiridenti
Dai primi accertamenti — si è ancora in attesa degli esiti degli esami — è emerso che di certo aveva bevuto ma non al punto da essere totalmente ubriaco. In più, come ha ammesso lo stesso Bordoni, aveva fumato “tre canne”.
Il giovane, residente a Poggiridenti (Sondrio), al momento non risulta sia stato in cura per problemi di salute mentale. La procura per lui chiede il carcere con le accuse di strage, resistenza e lesioni nei confronti di un poliziotto.
L’ipotesi di strage è stata riformulata dopo la ricostruzione dell’accaduto da cui è emerso che il giovane avrebbe voluto uccidere “indifferentemente una pluralità di persone”.
Eppure su di lui è calato il silenzio della politica. Perchè?
(da “NextQuotidiano”)
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