Destra di Popolo.net

MANCA UNA DESTRA LIBERALE, POPOLARE ED EUROPEISTA

Giugno 2nd, 2018 Riccardo Fucile

CON VALORI FONDANTI COME MERITO E LEGALITA’, MERCATO MA ANCHE SOLIDARIETA’, RISPETTO DELLE DIVERSITA’, TRADIZIONE E MODERNITA’

Berlusconi continua ad avere le idee e le visioni migliori che, peraltro, esprime sempre con grande puntualità  ed efficacia. È molto anziano, però. Oramai, è un nonno
Non ha più lo smalto e lo slancio di qualche anno fa e per un elettore, soprattutto giovane, giovanissimo, potrebbe essere davvero “complicato” identificarvisi
L’esperienza e la competenza specifica sono un grandissimo valore, comunque
Sono un patrimonio che non si può buttare in un cestino in nome del “novismo” collegato al marketing elettorale
Non sarebbe corretto farlo nemmeno in nome di quel giustizialismo, allo stesso tempo, così diffuso, ma anche così “filosoficamente ripugnante”.
Gli uomini cadono e si rialzano, e quando lo fanno, va tributato loro lo stesso rispetto, perchè il merito, è merito: la “riabilitazione”, nel nostro sistema giuridico, esiste proprio per quello
Riuscire a trovare un punto di equilibrio sarebbe, comunque, una cosa doverosa
Nello scenario politico, una “bandiera” liberale e popolare, europeista e moderata, non può assolutamente mancare, perchè dare voce e rappresentanza anche a chi crede in quelle “cose”, è un dovere
Un Berlusconi “padre nobile”, “formatore, motivatore e consigliere”.
Un nuovo leader. Bandiera (il simbolo, insomma), e nome diversi. Un nuovo radicamento territoriale. Battaglie concrete._
Una liberatoria ventata di freschezza per ridare nuova vitalità  ad una nuova stagione di impegno e di idee..
Non ho idea se accadrà . Non riesco nemmeno ad immaginare se possa nascere un “contenitore” alternativo. Si possono osservare gli eventi e, qua e là , piantare qualche piccolo semino per la più incendiaria delle “idee”…
Merito e legalità .
Mercato e solidarietà .
Efficenza ed efficacia
Rispetto delle “assonanze” ma anche delle “diversità ”
Tradizioni ma anche tanta modernità .
La Patria di chi la ama…

Salvatore Castello
Right BLU – La Destra Liberale

argomento: destra | Commenta »

DALL’APPUNTAMENTO DAL NOTAIO ALLA CASA DI APPUNTAMENTO CON DI MAIO: STORIE DI ORDINARIA PROSTITUZIONE DEL CENTRODESTRA ITALIANO

Maggio 31st, 2018 Riccardo Fucile

E ALLA FINE IL PARADOSSO: NE ESCE MEGLIO CHI E’ CONOSCIUTO COME PUTTANIERE …. CHI VOLEVA CHE BERLUSCONI FIRMASSE IL PATTO ANTI-INCIUCIO E’ STATO IL PRIMO A TRADIRE

Era il 18 febbraio quando al cinema Adriano andava il scena la commedia “Io non tradisco”, regia della confraternita di Giorgia Meloni.
Dopo mesi di menaggio sul fatto che Berlusconi sarebbe stato pronto a nuovo patto post-elettorale del Nazareno con Renzi, Giorgia Meloni voleva andare dal notaio per firmare un patto anti-inciucio con il quale i tre leaders del centrodestra si impegnassero solennemente a “non partecipare a patti di governo che tradiscano il programma condiviso con gli alleati del centrodestra italiano”.
Salvini per settimane sostenne l’iniziativa della Meloni, facendo intendere che Berlusconi era restio a firmare per chissà  quali oscure trame.
Il 18 febbraio al cinema Adriano la Meloni firma da sola, insieme ai suoi candidati, perchè Berlusconi aveva da tempo sostenuto che tra galantuomini “conta la parola e una stretta di mano”, non la firma dal notaio, mentre Matteo Salvini , con la scusa italica di un impegno improvviso, dette buca nel modo più a lui congeniale, ovvero dandosela a gambe.
Quella mattina la Meloni disse: “Mi dispiace che stamattina non ci siano Berlusconi, Salvini, gli alleati. Questa iniziativa l’avevamo concordata, poi con scuse di vario genere hanno preferito non esserci. Berlusconi dice addirittura che questa iniziativa è dannosa. Salvini ha detto che aveva altri impegni… Comunque, oggi i nostri candidati giurano che non saranno voltagabbana, trasformisti, traditori del voto degli elettori. Si impegnano formalmente con il popolo italiano”.
Qualcuno già  allora fece notare, noi per primi, che forse la Meloni avrebbe dovuto guardarsi dalla “coerenza” di Salvini, non solo da quella del Cavaliere, evidenziando che l’inciucio tra Salvini e i M5s era in atto da tempo.
Arrivano le elezioni, il centrodestra ottiene il 37%, nei collegi uninominali l’elettore di Forza Italia vota il candidato unico del suo collegio che può essere della Lega o di Fdi, convinto che il voto vada alla coalizione di centrodestra, spesso contribuendo alla sua vittoria.
Quei deputati e quei senatori oggi siedono in Parlamento (compresi i 6 senatori che fanno la differenza al Senato) grazie anche a quel voto.
Ma quel voto Salvini e la Meloni non lo usano per un governo o una opposizione di centrodestra, ma per eleggere premier un grillino esperto nel taroccare il curriculum, quel voto lo “vendono per interesse” al M5s, l’avversario elettorale “contro” il quale quel voto è stato dato.
Tanto valeva votare per Di Maio direttamente.
Si è passati dal potenziale appuntamento dal notaio alla certificata presenza alla casa di appuntamento “Maison DiMaio” per la marchetta di rito.
Chi strillava “Io non tradisco” e accusava gli altri di possibili tradimenti in battaglia aveva già  in mente di disertare, buttando la divisa di sedicente “patriota” della domenica.
Con il paradosso che il noto puttaniere ne esce come uno che ha mantenuto il decoro, mentre i fautori della “famiglia tradizionale” sono stati sorpresi a praticare lo scambio di coppia in qualche club privee a Cinquestelle.
Ormai agli italiani che hanno valori di destra non resta che sperare in una incursione della Buoncostume.
Evviva il governo non votato dal popolo.

argomento: destra | Commenta »

PRIMAVALLE, IL ROGO E I DEPISTAGGI: COSI’ LA SINISTRA PERSE L’INNOCENZA

Aprile 18th, 2018 Riccardo Fucile

LA STRAGE DIMENTICATA, 45 ANNI DOPO: I DUE FIGLI DEL “FASCISTA MATTEI” UCCISO UNA SECONDA VOLTA DALL’INDIFFERENZA CON CUI L’OMICIDIO FU TRATTATO… LA FAMIGLIA “FASCISTA” ABITAVA IN OTTO IN 40 MQ DI UNA CASA POPOLARE, I TRE ASSASSINI COMUNISTI VENIVANO DAI QUARTIERI BENE, RAMPOLLI DELLA RICCA BORGHESIA

Oggi Stefano Mattei, arso vivo in un delitto politico che si consumò la notte del 16 aprile 1973, avrebbe 55 anni. Suo fratello Virgilio, invece, ne avrebbe 67.
Morirono tutti e due nell’incendio che, appiccato da un manipolo di delinquenti politici, stava divorando la piccola casa popolare in cui vivevano con tutta la famiglia. Una fotografia scattata quella notte di esattamente quarantacinque anni fa, dalla strada ritrae Virgilio carbonizzato dalle ustioni, che cerca inutilmente di gettarsi dalla finestra.
Nella foto non si vede invece il piccolo Stefano, che in quel momento se ne sta avvinghiato alle gambe del fratello grande che non era riuscito a salvarlo.
Due morti vittime dell’odio politico.
Due vittime dell’indifferenza con cui la cultura democratica e progressista aveva reagito all’assassinio così orrendo che aveva colpito dei ragazzi colpevoli solo di essere figli di un fascista.
I responsabili
La vicenda giudiziaria è stata lunga, complessa, ma ormai nessuno più dubita dell’identità  dei responsabili. Achille Lollo, Manlio Grillo e Marino Clavo, militanti di Potere Operaio, sono stati condannati come esecutori materiali di quel delitto.
Sono riparati all’estero anche grazie all’aiuto di una sinistra che è stata talmente trascinata dall’odio ideologico contraffatto con le parole dell’antifascismo da considerare veniale la morte di un bambino e di un ragazzo nel rogo di Primavalle, il luogo dove la giovane sinistra uscita dal Sessantotto perse la sua innocenza.
La casa dove abitavano i fratelli Mattei, era un appartamento a Primavalle di appena 40 metri quadri, al terzo piano della Scala D, lotto 15, in uno dei più famosi quartieri proletari di Roma.
Ci abitavano in otto in quella casa di 40 metri quadri del «fascista Mattei», che poi era Mario Mattei, segretario della sezione «Giarabub» del Movimento Sociale Italiano: i genitori e sei figli, Stefano, Virgilio, Giampaolo, Antonella, Lucia e Silvia.
L’incendio
Quella notte terribile, mentre tutta la famiglia dormiva, gli assassini si misero in fretta a cospargere di benzina il pianerottolo al terzo piano, davanti alla porta e a far filtrare il combustibile con un piano inclinato, lasciare l’innesco e scappare.
Probabile che quel gesto criminale volesse essere un irresponsabile gesto dimostrativo, i rampolli della borghesia di sinistra romana forse non avevano nemmeno idea di cosa fosse una casa di appena 40 metri quadri abitata da otto persone.
Fatto sta che l’innesco esplose, la benzina prese fuoco e in un battibaleno bruciò l’intero appartamento del «fascista Mattei», i mobili, i letti, l’armadio, i vestiti, persino i pigiami dei bambini.
Mario e la moglie spaccarono i vetri delle finestre e aiutarono i ragazzi a buttarsi nel vuoto. Ce la fecero tutti, sia pur con ustioni e fratture.
Tranne due: Virgilio, 22 anni, che si era attardato per salvare il fratellino, e appunto Stefano, 10 anni, bruciato vivo in quello che passerà  alla storia come il «rogo di Primavalle».
Disinformazione
Ma l’Italia non rimase sgomenta e interdetta per la fine così orribile di un bambino, il figlio di un fascista non meritevole di pietà  e cordoglio sincero.
Cominciò invece una campagna di disinformazione e di depistaggio, partita dall’estrema sinistra ma appoggiata dagli organi tradizionali della stampa e della televisione, per cancellare la vera matrice politica di quel misfatto.
Stefano e Virgilio furono uccisi una seconda volta da titoli oltraggiosi e insensati che servivano a colpevolizzare le vittime e a scagionare politicamente e materialmente i responsabili del delitto.
Si urlò al «regolamento dei conti tra i neri», si delirava di una «faida tra fascisti», si farneticava di una «provocazione fascista che arriva al punto di uccidere i propri figli»: ma a queste farneticazioni vollero credere in tanti, purtroppo non solo nell’estremismo di sinistra, ma anche negli ambienti rispettabili dell’establishment antifascista.
Si faceva pure dell’ironia sulla fiamma «assassina» che sarebbe stata una «fiamma tricolore», come il simbolo del Msi in cui militava il «fascista Mattei».
Partirono i cortei con gli slogan per «Lollo libero». Il padre di uno dei tre indagati venne raggiunto da una lettera aperta scritta da alcuni dei più accreditati esponenti della sinistra in cui si suggeriva il blasfemo paragone tra il carcere in cui era rinchiuso il figlio e un campo di concentramento nazista.
Odio ideologico
Per questa velenosa campagna di disinformazione, di odio ideologico, di disprezzo per le vittime, di cinica indifferenza per la morte di un bambino bruciato vivo nessuno ha chiesto veramente scusa.
E in quella assurda campagna di autoinnocentizzazione insincera davvero una parte della sinistra ha perduto la sua innocenza morale e politica.
Sono passati quarantacinque anni e quella vicenda terribile è quasi dimenticata, derubricata a uno dei tanti episodi di cieca violenza politica degli anni Settanta.
Ma fu molto peggio. E a distanza di tanto tempo facciamo ancora fatica a rendercene conto.

(da “il Corriere della Sera”)

argomento: destra | Commenta »

LA MELONI VA AD OMAGGIARE IL DITTATORELLO RAZZISTA E ANTISEMITA ORBAN, QUELLO CHE PRENDE MILIARDI DALL’EUROPA E POI NON VUOLE NEANCHE UN PROFUGO DALL’ITALIA

Febbraio 27th, 2018 Riccardo Fucile

POTREBBE ESSERE L’OCCASIONE PER SPUTARGLI IN UN OCCHIO, ALTRO CHE VENDERE L’ITALIA AI PAESI DELL’EST

“Io penso, anche in vista del prossimo nuovo governo di centrodestra” che l’Italia di domani debba dialogare con i Paesi dell’Est europeo del gruppo di Visegrad piuttosto che con l’asse Ue franco-tedesco”.
Lo ha affermato la leader e candidata premier di Fdi Giorgia Meloni, ospite su Raiuno a Porta a Porta, accompagnata quale testimonial dalla madre di Pamela Mastropietro (per la serie speculiamo sui morti)
“Mi interessa molto quanto sta accadendo in Est Europa dove è al lavoro il gruppo di Visegrad che si sta molto occupando di difendere i confini europei dall’immigrazione incontrollata”.

Per capire quale sarebbe il mito della sedicente “patriota” ecco il testo dell’intervista rilasciata da Gabor Demszky, avvocato, che è stato per vent’anni, dal 1990 al 2010, sindaco di Budapest. Tra i fondatori dell’Alleanza dei democratici liberi (Partito liberale ungherese), ex parlamentare europeo e voce del dissenso nell’Ungheria comunista

«Il governo di Viktor Orban sta distruggendo lo stato di diritto democratico con una politica di chiusura sistematica delle istituzioni indipendenti, comprese quelle della società  civile, che possono criticare la sua onnipotenza. Dalla caduta del Muro di Berlino, quando la dittatura comunista è stata schiacciata, mai come ora in Ungheria c’è stata una concentrazione di potere così forte nelle mani di un solo uomo. L’Unione Europea non può stare a guardare mentre il Paese viene tenuto in ostaggio da un tiranno provinciale e obsoleto».
Professor Demszky, in che modo Orban continua a concentrare il potere nelle proprie mani?
Il suo partito sta privando di autonomia tutte le istituzioni che hanno l’autorità  di tenere sotto controllo l’attività  del governo. Le ha modellate in modo da compromettere la loro funzione originaria: oggi servono a consolidare una autocrazia sfrenata sostenuta da vuoti slogan patriottici. La Corte Costituzionale, l’ultima istituzione rimasta a salvaguardia della legalità , è stata gradualmente trasformata in un corpo senza peso. Il numero dei suoi giudici è aumentato con magistrati notoriamente fedeli ai partiti di governo, tra cui un ex ministro e un membro del Parlamento che sono entrambi esponenti di Fidesz. Con la riforma del sistema giudiziario, l’Ufficio nazionale della magistratura è stato messo sotto l’influenza politica diretta del governo. Una deriva autoritaria iniziata con l’entrata in vigore nel gennaio del 2012 della nuova Costituzione, che limita fortemente la libertà  di espressione ed è stata aspramente criticata anche da Bruxelles, insieme a diverse leggi fondamentali.
Leggi che il Parlamento ha approvato…
Il partito di Orban ha ridotto l’opposizione dei partiti di minoranza a una semplice questione di forma. Spogliando il Parlamento anche di una semplice sembianza di protocollo legittimo, lo ha posto nelle condizioni di mettere la parola fine a un confronto politico autentico. Anche il presidente della Repubblica, che dovrebbe agire indipendentemente, firma qualsiasi documento spinto sulla sua scrivania. La nuova legge elettorale limita in modo significativo l’espressione della volontà  dei cittadini. Con la ridefinizione dei collegi elettorali e con il divieto di votare all’ultimo momento Orban ha creato un sistema che favorisce i candidati dei partiti di maggioranza. Con un obiettivo che è più ampio di quello del consolidamento del potere.
Qual è l’obiettivo?
È quello di cambiare radicalmente la società  ungherese e, ricorrendo a minacce e ricatti, di creare un Paese codardo incapace di sfidare quella che è ormai una dittatura. Se fosse stata in queste condizioni nel 2004 l’Ungheria non avrebbe potuto aderire all’Unione Europea.
*E la stampa ungherese come reagisce?
Recentemente è stata istituita l’Agenzia nazionale per i media e le telecomunicazioni. È guidata da un presidente fedele a Fidesz e ha ampi poteri di regolamentazione e sanzioni. Le frequenze radiotelevisive sono distribuite in modo arbitrario, la stampa indipendente è esortata a esercitare anche l’autocensura di fronte alla minaccia di multe ingenti e le testate disobbedienti, esposte al pericolo di perdere gli inserzionisti sponsorizzati dal governo o quelli privati che temono ritorsioni, corrono il rischio di fallire.
Orban è conosciuto in Europa anche per le sue politiche anti-immigrazione.
Orban fa leva su una propaganda molto aggressiva in un Paese che è vittima di una grave crisi economica. Vuole dimostrare di essere un uomo forte e che gli immigrati non sono civilizzati ma, al contrario, sono dei barbari. Oggi siamo di fronte a un triste esempio di ciò che può accadere di fronte ai tentativi di risolvere i problemi economici e sociali con mezzi autoritari e con una politica di isolamento nazionalistico. Davanti a questo anche l’Europa è un bivio.
Cosa dovrebbe fare la Ue?
I sostenitori dello stato di diritto e della democrazia non devono accettare il governo di uno stato membro che schiaccia valori universali. È nell’interesse sia dell’Ungheria sia della Ue opporsi a Orban perchè l’Europa può disgregarsi non solo per motivi economici ma anche di fronte a politiche antidemocratiche. La situazione disperata dell’Ungheria, dove è giunta alla fine la democrazia liberale così come è interpretata dall’Occidente, dovrebbe essere un avvertimento per tutti. Non possiamo permetterci il lusso di imparare la lezione dopo un’altra elezione perduta.

(da agenzie)

argomento: destra | Commenta »

IL LEGALE DI TRAINI: “RICEVO ALLARMANTE SOLIDARIETA’, LUCA E’ LA PUNTA DI UN ICEBERG DA CONDANNARE, MA LA BASE E’ MOLTO PIU’ VASTA”

Febbraio 5th, 2018 Riccardo Fucile

E CI MERAVIGLIAMO? AVETE FATTO ANDARE ISTIGATORI A DELINQUERE IN TV PER ANNI, NON AVETE PERSEGUITO REATI SUI SOCIAL, NON AVETE APPLICATO LA LEGGE VIGENTE, ORA GODETEVI I RAZZISTI E PREPARATEVI A CONTARE I MORTI CHE VERRANNO

“Politicamente c’è un problema”.
A parlare è Giancarlo Giulianelli, l’avvocato di Luca Traini. “Mi ferma la gente a Macerata per darmi messaggi di solidarietà  nei confronti di Luca. E’ allarmante, ma ci dà  la misura di quello che sta succedendo”.
Per il legale, che definisce il raid xenofobo del suo assistito “un’azione scellerata”, la vicinanza espressa da qualche cittadino è il segnale del fallimento della classe politica.
“Destra, sinistra, centro, come ha trattato il problema dei migranti? Se questo è il risultato – spiega – Luca è la punta di un iceberg, la più eclatante e da condannare, ma la base è molto più vasta. Ci sono persone che non condividono il modo di gestire i migranti. La politica non ha dato una risposta al problema – ha concluso Giulianelli – la destra l’ha strumentalizzato, la sinistra l’ha ignorato e sottovalutato”.
Il   legale, Giancarlo Giulianelli, ha concluso che Traini “non ha dato segni di pentimento   e non risulta “che fosse in cura da uno psichiatra”.
Diciamo subito che l’avv. Giulianelli segnala un atteggiamento esistente, in buona parte fondato sul concetto di quello che viene percepito.
1) Nella provincia di Macerata i dati parlano chiaro: il numeri degli immigrati, rispetto a 5 anni fa, è in diminuzione, quindo non esiste alcuna “invasione”, come non esiste in Italia. Un Paese che è la settima potenza economica mondiale e che non è in grado di gestire con umanità , organizzazione e fermezza l’accoglienza di appena 150.000 profughi è un Paese gestito da una classe politica ridicola.
2) Se esistono, come in altre città , immigrati irregolari dediti allo spaccio vanno perseguiti come tutti gli spacciatori, compresi quelli italiani. Basta chiamare le forze dell’ordine, il numero è facile da comporre.
3) Va ricordato che se non esistessero clienti italiani non esisterebbero spacciatori, quindi sarebbe ora che i maceratesi si preoccupassero anche di chi in famiglia si fa di coca e si va a rifornire da loro. Sarebbe un contributo serio alla riduzione dello spaccio.
4) Stesso discorso per l’eventuale presenza di “prostitute nigeriane” che non starebbero ore sul ciglio della strada se non si presentassero a contattarle quei bravi borghesi morigerati   e padri di famiglia della zona che poi a casa o nei bar si mostrano indignati per il “degrado morale”.
5) A fronte di pochi dediti a reati, esiste la grande maggioranza di immigrati che lavorano, pagano le tasse e contribuiscono alla ricchezza del nostro Paese, come è stato per gli Italiani emigrati nelle Americhe o , in tempi diversi, in Germania, Svizzera e Belgio.
Come meritavano rispetto i nostri connazionali, lo stesso vale per coloro che sono venuti in Italia.
E passiamo alla seconda parte del problema: perchè si è diffuso il razzismo.
Sicuramente per ignoranza di chi vede nel “diverso” un pericolo, per paura di qualsiasi cosa che non si comprende perchè nessuno te lo spiega, per i messaggi fatti veicolare da accattoni della politica che altrimenti non raccoglierebbero neanche il voto dei familiari non rappresentando una mazza in termini di ideali e di etica, per stupidità  di chi governa, per egoismo innato degli esseri umani che pensano solo alla propria convenienza.
Ricordate quando le famiglie erano nella merda perchè avevano i nonni infermi?
Allora le badanti venivano bene e persino il governo Berlusconi, attraverso Maroni, regolarizzo’ 500.000 immigrati, altrimenti i loro elettori della padagna sarebbero stati costretti a pulire il culo ai loro vecchi in prima persona.
Stesso discorso per le industrie del nord, non si trovavano più operai perchè i figli preferivano non fare una mazza e vivere alle spalle dei genitori, in attesa di un posto che permettesse di pagare la rata del Mercedes.
E gli albanesi? Prima erano tutti delinquenti, ora li chiamano per ristrutturare casa in nero.
E ci fermiamo qua.
Poi sono arrivati i profughi e allora fiato alle trombe razziste, nel silenzio complice della sedicente sinistra   e delle istituzioni.
Con un governo incapace di un atto di coraggio: volete un esempio?
Sapete quanti profughi sono riusciti a varcare il confine di Francia, Svizzera e Austria l’anno scorso, per cercare di raggiungere familiari o amici?
Circa 70.000 persone, la metà  di quelli sbarcati sulle nostre coste.
E ce li siamo fatti riconsegnare, quando bastava munirli di un permesso temporaneo e avremmo evitato di doverli riprendere in carico.
Era una semplice operazione che avrebbe dimostrato all’Europa che ci siamo rotti i coglioni del suo egoismo ed era legalmente fattibile, ma il governo Renzi ha dimostrato di essere composto di cacasotto e questo è il risultato.
Non solo: per combattere il razzismo lo Stato italiano ha una legislazione debole, ma esistente.
Basta distribuire bastonate giuridiche e vedi quanti leoni da tastiera vanno a leggere Tex al cesso, invece che rompere i coglioni al prossimo.
Il web è diventato una fogna, proliferano dementi che sfogano frustrazioni, candidati al Tso che diventano candidati in liste politiche, e il Viminale e il ministero della Giustizia dormono.
In altri Paesi i razzisti sarebbero in galera da tempo, molti ospedalizzati, certi partiti sciolti: in Italia li fanno andare in televisione a istigare altro odio razziale, etnico e religioso.
Gli avete dato una patente di legittimità , ora vi stupite che abbiano fatto proseliti?
Avete ribaltato persino le regole morali, infangando chi fa del bene (le Ong) per favorire chi stupra donne, sevizia esseri umani e dirige il traffico degli scafisti (il governo libico).
Avete permesso la diffusione di bufale come i 35 euro che andrebbero ai profughi, quando semmai creano lavoro per operatori italiani, visto che ai richiedenti asilo vanno solo 2,5 euro al giorno.
Avete consentito ai razzisti blocchi stradali e manifestazioni non autorizzate per impedire illecitamente arrivi nei centri di accoglienza quando bastava qualche carica e tutti avrebbero capito che era meglio andare a mangiare il minestrone di verdure a casa.
Uno Stato quando si assume una responsabilità  deve farsi rispettare e soprattutto far rispettare la legalità .
Così non è stato e continua a non essere.
Avete coccolato i razzisti? Ora godeteveli e preparatevi a contare i morti che verranno.
Ma non parlate di destra: una destra vera e civile il problema dei razzisti in Italia lo risolverebbe in una notte.

argomento: destra | Commenta »

CARA MELONI, ALMIRANTE SAREBBE ANDATO A TROVARE IN OSPEDALE LE VITTIME DI TRAINI, QUESTA LA DIFFERENZA TRA UNA DESTRA CIVILE E UNA DESTRA PATACCA

Febbraio 4th, 2018 Riccardo Fucile

ALMIRANTE SAPEVA DARE UN SEGNALE, SUPERANDO GLI STECCATI … E SENZA DIRE NULLA A NESSUNO SAREBBE PIOMBATO A MACERATA PER DIRE UNA PAROLA DI CONFORTO SIA ALLA MADRE DI PAMELA CHE ALLE VITTIME DEL RAZZISMO

C’era una volta una destra, con tutti i suoi limiti, errori, nostalgie.
C’erano soprattutto dei leader, a destra come a sinistra, che erano “rispettati” e costituivano, anche quando li si contestava all’interno del partito, un esempio etico di condotta morale.
Non avevano cambiato tanti partiti a seconda della convenienza, non avevano sputato addosso a chi li aveva “allevati”, magari portandoli a posizioni immeritate, avevano un passato politicamente “discutibile” ma “coerente”, parola ormai in disuso.
Come non ricordare a sinistra i Berlinguer e gli Ingrao, come a destra gli Almirante e i Pino Rauti, per limitarci negli esempi.
Nei periodi degli anni di piombo, quando le strutture dello Stato erano scosse dal terrorismo, quando i giovani si massacravano nelle strade con la regia dei servizi e la gioia del potere politico democristiano che poteva accreditarsi come diga agli “opposti estremismi”, essi seppero “rischiare” e “investire sul futuro”.
A costo di assumere posizione scomode.
Di fronte al pericolo reale di una deriva razzista nel nostro Paese, fomentata da ben precise forze politiche, di fronte ai fatti di Macerata che rischiano di essere solo il primo evento di una guerra tra bande, Almirante avrebbe avuto il coraggio di presentarsi in modo riservato in ospedale a visitare quei poveri ragazzi che stanno cercando di costruirsi un futuro di legalità  in Italia e che sono stati fatti bersaglio senza motivo di odio razziale.
Per dare un segnale, per far capire che la destra è altra cosa: è merito non colore della pelle, è solidarietà  non esclusione, è capacità  di spiazzare non becero conformismo.
E in maniera altrettanto riservata avrebbe fatto la stessa visita per confortare la madre di Pamela, la ragazza trovata a pezzi in una valigia.
Ragazza che potrebbe essere morta per overdose e non per mano di nessuno, come qualche istigatore all’odio ha interesse a sostenere senza prove.
Oggi Giorgia Meloni ha affermato che trova “vergognoso che Mattarella non abbia fatto nemmeno una telefonata alla madre di Pamela”.
Potremmo facilmente rispondere che troviamo ben più disgustoso che Giorgia Meloni, la “sovranista”, non abbia mai fatto una telefonata ai genitori di Giulio Regeni, un “italiano” assassinato da un regime militare a lei caro.
Ma non è questo il punto.
La politica è altro, è capacità  di cogliere il momento, anche a costo di non essere compresi nel breve ma saper investire sul futuro del nostro Paese.
I salti di qualità  non si fanno ripetendo logore e becere parole d’ordine altrui, ma sapendosi “distinguere” nella difesa dei valori e della “legalità  vera”.
I leader non nascono a tavolino o per passaggi ereditari, devono far discutere per il coraggio nelle scelte, non per i servizi patinati.
Non serve accusare altri di “non esserci”, bisogna “saper esserci” quando è necessario.
Ecco perchè Macerata resterà  una occasione perduta per una destra di miopi senza cultura politica, senza coraggio e senza carisma.

argomento: destra | Commenta »

GIULIA BONGIORNO EVITI DI PARLARE DI COERENZA POLITICA E DI ACCUSARE FINI: IN FUTURO E LIBERTA’ C’E’ ANDATA DI SUA INIZIATIVA

Gennaio 27th, 2018 Riccardo Fucile

LIBERA DI RINCORRERE UNA POLTRONA CON CHI LE PARE E DI RINNEGARE IL PROPRIO PASSATO, MA NON CI DIA LEZIONI DI COERENZA

Giulia Bongiorno è stata ospite a “L’Intervista di Maria Latella” su Sky Tg24 nella sua nuova veste di difensore d’ufficio di Matteo Salvini e candidata della Lega in quattro collegi.
Sulla candidatura della Bongiorno ci siamo già  espressi e ci interessano poco le sue “nuove” argomentazioni politiche, in palese contrasto con la sua storia politica precedente.
Ci soffermiamo solo su passaggio della intervista in cui, di fronte a una domanda della brava giornalista di scuola genovese, la Bongiorno rivendica la sua “coerenza politica”, nel percorso che l’ha vista prima con Gianfranco Fini e il Pdl e ora con Matteo Salvini e la Lega.
“A me aveva offerto la candidatura Fini nel 2006. Poi che Fini abbia fatto una serie di percorsi, a me interessa poco, io sono un soldato, è lui che ha cambiato etichetta. Non ci sono stati cambiamenti personali”.
A parte che i soldati hanno anche un cervello e si arruolano o meno spesso in base a quello, scegliendo da che parte combattere, a parte che i soldati si dividono in ogni caso in quelli che “combattono per un ideale” e i “mercenari” che si arruolano per interesse, a parte che la Storia è piena di esempi di poco nobili “cambi di campo” nel corso delle guerre e di relativi disertori, sarebbe meglio che la Bongiorno non cercasse di “riscrivere” la sua storia politica.
Giulia Bongiorno non ha seguito Fini nella avventura di Futuro e Libertà  perchè aveva una baionetta puntata alla schiena, ma di sua libera iniziativa e convinzione, diventando una delle politiche di punta del partito, rappresentandolo spesso sia a livello di media che nella battaglia sulla giustizia in Parlamento in contrapposizione a Ghedini, tanto per non fare nomi.
Se Fini, con Fli, aveva “cambiato etichetta” rispetto al Pdl, era evidentemente una “etichetta” che alla Bongiorno piaceva, tanto che si era ventilato persino una sua nomina a segretaria politica. Senza dimenticare che si presentò per rappresentare quelle idee persino alle Regionali del Lazio, non solo alle Politiche.
E dato che le tesi di Futuro e Libertà  erano in netta contrapposizione alla deriva xenofoba leghista, è evidente che chi ha cambiato idea è solo lei.
Perchè si può legittimamente cambiare partito nella vita, ma non le idee e i valori per cui si combatte.
Negare “cambiamenti personali” è una offesa alla intelligenza degli Italiani e di tanti amici che avevano creduto nella avventura di Futuro e Libertà , con tutti i limiti che ha dimostrato di avere.
Nella vita c’è sempre qualche aspirante soldato di complemento o caporale di giornata, la Bongiorno viene da An e quindi di colonnelli dovrebbe saperne qualcosa.
Continui pure nelle sue esercitazioni belliche nella caserma xenofoba padana, ma almeno eviti di darci lezioni di vita   e di coerenza.
Da persone come lei non ne sentiamo il bisogno.

argomento: destra | Commenta »

TUTTI CONTRO TUTTI: SALVINI VUOLE RUBARE I VOTI DELLA MELONI AL SUD PER BATTERE BERLUSCONI

Dicembre 11th, 2017 Riccardo Fucile

IL 5% DI FDI FA GOLA E PUO’ RISULTARE DETERMINANTE NEL TESTA A TESTA CON SILVIO… LA DESTRA RESTA UN PARTITO-TAXI, INCAPACE DI EMANCIPARSI DAL RUOLO DI AREA DI SERVIZIO PER SOGGETTI TERZI

Il ruba-bandiera tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni è cominciato a Roma, in piazza Santissimi Apostoli, dove il leader leghista ha scelto di aprire la sua campagna elettorale con una aperta sfida alla segretaria di Fratelli d’Italia, studiata fin nei dettagli.
Sul palco Matteo piazza tutte donne (sottotesto: cara Giorgia, mica sei la sola donna in politica).
Alla sua destra mette l’on. Barbara Saltamartini, che proviene da una lunga militanza in An (sottotesto: la destra sta con noi).
E poi il discorso, un’invettiva contro lo Ius Soli in qualche modo inedita perchè accompagnata dal riconoscimento del valore degli immigrati regolari, e quindi orientata a temperare l’abituale rudezza del Ruspa con toni che una volta si sarebbero detti “da destra sociale”.
Non a caso Gianni Alemanno, che di recente ha aderito alla Lega, è in piazza.
C’è anche Francesco Storace, che intervista amici e conoscenti col cellulare: «Anche a Roma la Lega sta prendendo piede», dicono in molti con larghissimi sorrisi.
Ed è proprio la presenza dei due storici personaggi romani — un ex sindaco e un ex presidente di Regione, non dimentichiamolo – a confermare che il comizio romano è la prima manche di una gara in qualche modo inaspettata: pensavamo a un Salvini in concorrenza con Berlusconi, e invece la vera corsa della Lega è prendersi l’elettorato della destra nel Centro-Sud, e magari fare lo sgambetto al Cavaliere travasando un paio di punti percentuali da Fdi al Carroccio.
I sondaggi accreditano il centrodestra di un 35-36 per cento e attualmente Forza Italia guida la coalizione con due punti di distacco dalla Lega (più o meno 15 a 13).
Il 5 per cento detenuto dalla Meloni è un bacino piccolo ma determinante per la conservazione degli attuali equilibri e soprattutto della leadership berlusconiana, tantochè il Cavaliere ha dato un pronto nulla osta al trasloco della fedelissima Daniela Santanchè per rafforzare il fortino di Fdi e tenerci dentro l’elettorato «con la bava alla bocca» (la definizione è della medesima Santanchè) che potrebbe essere tentata dalle battagliere suggestioni di Salvini.
È una gara bizzarra quella che si è aperta.
Per molti versi un secondo round, diametralmente opposto, della partita vissuta negli anni ’90 in cui sia la Lega sia la destra cercarono legittimazione politica abbassando i riferimenti identitari in favore di modalità  politiche meno elettrizzanti per i militanti ma più consone a forze che aspiravano al governo.
Adesso si torna alle origini, e lo “sdoganamento” – cioè il biglietto per sedersi ai tavoli della prossima legislatura e del prossimo governo — lo si cerca corteggiando emozioni del passato remoto.
Giorgia Meloni ha cancellato la dicitura Alleanza Nazionale dal suo simbolo, enfatizzando la Fiamma Tricolore che fu del Msi di Almirante e della destra francese pre-Marine, quella di Jean Marie Le Pen.
Salvini va a caccia di “nomi nobili” legati ai fasti del passato, e non solo a Roma: in Puglia, sabato scorso, ha fatto salti mortali per essere alla presentazione di un libro di Salvatore Tatarella, fratello di Pinuccio, leader della vecchia destra meridionale (e non solo).
Insomma, i voti della destra magari saranno pochi ma risultano, oggi come in passato, determinanti per le forze maggiori, il che magari potrà  inorgoglire i militanti — improvvisamente ricercati, blanditi e corteggiati come non mai — ma dall’altro conferma l’incapacità  storica della destra italiana di emanciparsi dal ruolo di area “di servizio” per soggetti terzi, partito-taxi come diceva brutalmente Enrico Mattei, o in termini più gentili “bacino elettorale” dal quale pescare in caso di emergenza, quando serve, salvo poi ricacciarlo nelle retrovie.

Flavia Perina
(da “L’inKiesta”)

argomento: destra | Commenta »

LAURENT WAUQUIEZ, IL NUOVO VOLTO DELLA DESTRA FRANCESE CHE GUIDERA’ I REPUBLICAINS

Dicembre 10th, 2017 Riccardo Fucile

42 ANNI, DEPUTATO DA 12, SPERA DI STRAPPARE A MELENCHON E MARINE LE PEN IL RUOLO DI PRINCIPALE OPPOSITORE DI MACRON

Dopo i debutti in politica con una posizione centrista, Laurent Wauquiez si è lentamente spostato sempre più a destra, ed è su una piattaforma «veramente di destra», come dice lui, che è stato eletto a capo dei Rèpublicains, il partito erede dell’uomo gollista.
Marine Le Pen, per metterlo in imbarazzo, gli chiede di allearsi con lei e in effetti le visioni sull’immigrazione, l’Islam e l’identità  francese non sono poi molto lontane
Laurent Wauquiez spiega che alla rivista VSD che non si è mai montato la testa (del resto perchè avrebbe dovuto?) grazie alla moglie Charlotte.
«Quando ci siamo incontrati non ero nessuno», dice Wauquiez, come a sottolineare di essere oggi qualcuno. Ma comunque, il leader dei Rèpublicains attribuisce alla moglie il merito di tenerlo con i piedi per terra, per esempio «non esita a fare spingere il carrello della spesa a me quando andiamo insieme al supermercato».
Molto è stato detto, e non per ragioni estetiche, sui capelli precocemente grigi del 42enne Wauquiez.
Le Monde ha scritto che in un primo tempo l’esponente della destra ha cominciato a tingerseli «sale e pepe» per sembrare più vecchio e acquisire autorevolezza nei confronti dei compagni di partito.
Poi il grigio ha progredito da solo e non è stato necessario usare la tintura. Lui smentisce e dice che «gli attacchi contro il mio fisico non mi faranno tacere».
Laurent Wauquiez si propone come un politico vicino al popolo e contro le «èlite globalizzate». Categoria della quale però fa indiscutibilmente parte, visto che è cresciuto in una famiglia di industriali parigini che abitava in uno dei quartieri più ricchi di Parigi (il VIIème) con in casa una domestica in uniforme, ha frequentato i prestigiosi licei Louis le Grand e Henri IV, ha studiato a Sciences Po e all’ENA (la fabbrica delle èlite francesi)
Cattolico, Laurent Wauquiez si è opposto al «mariage pour tous» che ha aperto il matrimonio agli omosessuali, e nel 2013 ha sfilato con la «Manif pour tous» (con il suo celebre giaccone rosso, che lui usa per dare un’immagine sportiva di sè e che viene da molti criticato come inopportuno).
Quando era ministro di Sarkozy, Wauquiez spiegava che l’omosessualità  è incompatibile con i suoi valori personali, e ha denunciato le nozze gay come «una grande manipolazione politica che cerca di colpevolizzare i cristiani».

(da “Il Corriere della Sera”)

argomento: destra | Commenta »

« Previous Entries
Next Entries »
  • Destra di Popolo.net
    Circolo Genovese di Cultura e Politica
    Diretto da Riccardo Fucile
    Scrivici: destradipopolo@gmail.com

  • Categorie

    • 100 giorni (5)
    • Aborto (20)
    • Acca Larentia (2)
    • Alcool (3)
    • Alemanno (150)
    • Alfano (315)
    • Alitalia (123)
    • Ambiente (341)
    • AN (210)
    • Animali (74)
    • Arancioni (2)
    • arte (175)
    • Attentato (329)
    • Auguri (13)
    • Batini (3)
    • Berlusconi (4.297)
    • Bersani (234)
    • Biasotti (12)
    • Boldrini (4)
    • Bossi (1.222)
    • Brambilla (38)
    • Brunetta (83)
    • Burlando (26)
    • Camogli (2)
    • canile (4)
    • Cappello (8)
    • Caprotti (2)
    • Caritas (6)
    • carovita (170)
    • casa (247)
    • Casini (120)
    • Centrodestra in Liguria (35)
    • Chiesa (276)
    • Cina (10)
    • Comune (343)
    • Coop (7)
    • Cossiga (7)
    • Costume (5.588)
    • criminalità (1.403)
    • democratici e progressisti (19)
    • denuncia (14.533)
    • destra (573)
    • destradipopolo (99)
    • Di Pietro (101)
    • Diritti civili (276)
    • don Gallo (9)
    • economia (2.332)
    • elezioni (3.303)
    • emergenza (3.079)
    • Energia (45)
    • Esselunga (2)
    • Esteri (784)
    • Eugenetica (3)
    • Europa (1.314)
    • Fassino (13)
    • federalismo (167)
    • Ferrara (21)
    • Ferretti (6)
    • ferrovie (133)
    • finanziaria (325)
    • Fini (823)
    • fioriere (5)
    • Fitto (27)
    • Fontana di Trevi (1)
    • Formigoni (90)
    • Forza Italia (596)
    • frana (9)
    • Fratelli d'Italia (291)
    • Futuro e Libertà (511)
    • g8 (25)
    • Gelmini (68)
    • Genova (543)
    • Giannino (10)
    • Giustizia (5.790)
    • governo (5.804)
    • Grasso (22)
    • Green Italia (1)
    • Grillo (2.941)
    • Idv (4)
    • Immigrazione (734)
    • indulto (14)
    • inflazione (26)
    • Ingroia (15)
    • Interviste (16)
    • la casta (1.394)
    • La Destra (45)
    • La Sapienza (5)
    • Lavoro (1.316)
    • LegaNord (2.413)
    • Letta Enrico (154)
    • Liberi e Uguali (10)
    • Libia (68)
    • Libri (33)
    • Liguria Futurista (25)
    • mafia (543)
    • manifesto (7)
    • Margherita (16)
    • Maroni (171)
    • Mastella (16)
    • Mattarella (60)
    • Meloni (14)
    • Milano (300)
    • Montezemolo (7)
    • Monti (357)
    • moschea (11)
    • Musso (10)
    • Muti (10)
    • Napoli (319)
    • Napolitano (220)
    • no global (5)
    • notte bianca (3)
    • Nuovo Centrodestra (2)
    • Obama (11)
    • olimpiadi (40)
    • Oliveri (4)
    • Pannella (29)
    • Papa (33)
    • Parlamento (1.428)
    • partito del popolo della libertà (30)
    • Partito Democratico (1.034)
    • PD (1.188)
    • PdL (2.781)
    • pedofilia (25)
    • Pensioni (129)
    • Politica (35.961)
    • polizia (253)
    • Porto (12)
    • povertà (502)
    • Presepe (14)
    • Primarie (149)
    • Prodi (52)
    • Provincia (139)
    • radici e valori (3.685)
    • RAI (359)
    • rapine (37)
    • Razzismo (1.410)
    • Referendum (200)
    • Regione (344)
    • Renzi (1.521)
    • Repetto (46)
    • Rifiuti (84)
    • rom (13)
    • Roma (1.125)
    • Rutelli (9)
    • san gottardo (4)
    • San Martino (3)
    • San Miniato (2)
    • sanità (306)
    • Sarkozy (43)
    • scuola (354)
    • Sestri Levante (2)
    • Sicurezza (454)
    • sindacati (162)
    • Sinistra arcobaleno (11)
    • Soru (4)
    • sprechi (319)
    • Stampa (373)
    • Storace (47)
    • subappalti (31)
    • televisione (244)
    • terremoto (402)
    • thyssenkrupp (3)
    • Tibet (2)
    • tredicesima (3)
    • Turismo (62)
    • Udc (64)
    • Università (128)
    • V-Day (2)
    • Veltroni (30)
    • Vendola (41)
    • Verdi (16)
    • Vincenzi (30)
    • violenza sulle donne (342)
    • Web (1)
    • Zingaretti (10)
    • zingari (14)
  • Archivi

    • Novembre 2025 (611)
    • Ottobre 2025 (651)
    • Settembre 2025 (662)
    • Agosto 2025 (669)
    • Luglio 2025 (671)
    • Giugno 2025 (573)
    • Maggio 2025 (591)
    • Aprile 2025 (622)
    • Marzo 2025 (561)
    • Febbraio 2025 (352)
    • Gennaio 2025 (640)
    • Dicembre 2024 (607)
    • Novembre 2024 (609)
    • Ottobre 2024 (668)
    • Settembre 2024 (458)
    • Agosto 2024 (618)
    • Luglio 2024 (429)
    • Giugno 2024 (481)
    • Maggio 2024 (633)
    • Aprile 2024 (618)
    • Marzo 2024 (473)
    • Febbraio 2024 (588)
    • Gennaio 2024 (627)
    • Dicembre 2023 (504)
    • Novembre 2023 (435)
    • Ottobre 2023 (604)
    • Settembre 2023 (462)
    • Agosto 2023 (641)
    • Luglio 2023 (605)
    • Giugno 2023 (560)
    • Maggio 2023 (412)
    • Aprile 2023 (567)
    • Marzo 2023 (506)
    • Febbraio 2023 (505)
    • Gennaio 2023 (541)
    • Dicembre 2022 (525)
    • Novembre 2022 (526)
    • Ottobre 2022 (552)
    • Settembre 2022 (584)
    • Agosto 2022 (585)
    • Luglio 2022 (562)
    • Giugno 2022 (521)
    • Maggio 2022 (470)
    • Aprile 2022 (502)
    • Marzo 2022 (542)
    • Febbraio 2022 (494)
    • Gennaio 2022 (510)
    • Dicembre 2021 (488)
    • Novembre 2021 (599)
    • Ottobre 2021 (506)
    • Settembre 2021 (539)
    • Agosto 2021 (423)
    • Luglio 2021 (577)
    • Giugno 2021 (559)
    • Maggio 2021 (556)
    • Aprile 2021 (506)
    • Marzo 2021 (647)
    • Febbraio 2021 (570)
    • Gennaio 2021 (605)
    • Dicembre 2020 (619)
    • Novembre 2020 (575)
    • Ottobre 2020 (639)
    • Settembre 2020 (465)
    • Agosto 2020 (588)
    • Luglio 2020 (597)
    • Giugno 2020 (580)
    • Maggio 2020 (618)
    • Aprile 2020 (643)
    • Marzo 2020 (437)
    • Febbraio 2020 (593)
    • Gennaio 2020 (596)
    • Dicembre 2019 (542)
    • Novembre 2019 (316)
    • Ottobre 2019 (631)
    • Settembre 2019 (617)
    • Agosto 2019 (639)
    • Luglio 2019 (654)
    • Giugno 2019 (598)
    • Maggio 2019 (527)
    • Aprile 2019 (383)
    • Marzo 2019 (562)
    • Febbraio 2019 (598)
    • Gennaio 2019 (641)
    • Dicembre 2018 (623)
    • Novembre 2018 (603)
    • Ottobre 2018 (631)
    • Settembre 2018 (586)
    • Agosto 2018 (362)
    • Luglio 2018 (562)
    • Giugno 2018 (563)
    • Maggio 2018 (634)
    • Aprile 2018 (547)
    • Marzo 2018 (599)
    • Febbraio 2018 (571)
    • Gennaio 2018 (607)
    • Dicembre 2017 (579)
    • Novembre 2017 (634)
    • Ottobre 2017 (579)
    • Settembre 2017 (456)
    • Agosto 2017 (368)
    • Luglio 2017 (450)
    • Giugno 2017 (468)
    • Maggio 2017 (460)
    • Aprile 2017 (439)
    • Marzo 2017 (480)
    • Febbraio 2017 (420)
    • Gennaio 2017 (453)
    • Dicembre 2016 (438)
    • Novembre 2016 (438)
    • Ottobre 2016 (424)
    • Settembre 2016 (367)
    • Agosto 2016 (332)
    • Luglio 2016 (336)
    • Giugno 2016 (358)
    • Maggio 2016 (373)
    • Aprile 2016 (307)
    • Marzo 2016 (369)
    • Febbraio 2016 (335)
    • Gennaio 2016 (404)
    • Dicembre 2015 (412)
    • Novembre 2015 (401)
    • Ottobre 2015 (422)
    • Settembre 2015 (419)
    • Agosto 2015 (416)
    • Luglio 2015 (387)
    • Giugno 2015 (397)
    • Maggio 2015 (402)
    • Aprile 2015 (407)
    • Marzo 2015 (428)
    • Febbraio 2015 (417)
    • Gennaio 2015 (434)
    • Dicembre 2014 (454)
    • Novembre 2014 (437)
    • Ottobre 2014 (440)
    • Settembre 2014 (450)
    • Agosto 2014 (433)
    • Luglio 2014 (436)
    • Giugno 2014 (391)
    • Maggio 2014 (392)
    • Aprile 2014 (389)
    • Marzo 2014 (436)
    • Febbraio 2014 (386)
    • Gennaio 2014 (419)
    • Dicembre 2013 (367)
    • Novembre 2013 (395)
    • Ottobre 2013 (447)
    • Settembre 2013 (433)
    • Agosto 2013 (389)
    • Luglio 2013 (390)
    • Giugno 2013 (425)
    • Maggio 2013 (413)
    • Aprile 2013 (345)
    • Marzo 2013 (372)
    • Febbraio 2013 (293)
    • Gennaio 2013 (361)
    • Dicembre 2012 (364)
    • Novembre 2012 (336)
    • Ottobre 2012 (363)
    • Settembre 2012 (341)
    • Agosto 2012 (238)
    • Luglio 2012 (328)
    • Giugno 2012 (287)
    • Maggio 2012 (258)
    • Aprile 2012 (218)
    • Marzo 2012 (255)
    • Febbraio 2012 (247)
    • Gennaio 2012 (259)
    • Dicembre 2011 (223)
    • Novembre 2011 (267)
    • Ottobre 2011 (283)
    • Settembre 2011 (268)
    • Agosto 2011 (155)
    • Luglio 2011 (207)
    • Giugno 2011 (263)
    • Maggio 2011 (273)
    • Aprile 2011 (248)
    • Marzo 2011 (255)
    • Febbraio 2011 (233)
    • Gennaio 2011 (253)
    • Dicembre 2010 (237)
    • Novembre 2010 (187)
    • Ottobre 2010 (159)
    • Settembre 2010 (148)
    • Agosto 2010 (75)
    • Luglio 2010 (86)
    • Giugno 2010 (76)
    • Maggio 2010 (75)
    • Aprile 2010 (66)
    • Marzo 2010 (79)
    • Febbraio 2010 (73)
    • Gennaio 2010 (74)
    • Dicembre 2009 (74)
    • Novembre 2009 (83)
    • Ottobre 2009 (90)
    • Settembre 2009 (83)
    • Agosto 2009 (56)
    • Luglio 2009 (83)
    • Giugno 2009 (76)
    • Maggio 2009 (72)
    • Aprile 2009 (74)
    • Marzo 2009 (50)
    • Febbraio 2009 (69)
    • Gennaio 2009 (70)
    • Dicembre 2008 (75)
    • Novembre 2008 (77)
    • Ottobre 2008 (67)
    • Settembre 2008 (56)
    • Agosto 2008 (39)
    • Luglio 2008 (50)
    • Giugno 2008 (55)
    • Maggio 2008 (63)
    • Aprile 2008 (50)
    • Marzo 2008 (39)
    • Febbraio 2008 (35)
    • Gennaio 2008 (36)
    • Dicembre 2007 (25)
    • Novembre 2007 (22)
    • Ottobre 2007 (27)
    • Settembre 2007 (23)
  • Novembre 2025
    L M M G V S D
     12
    3456789
    10111213141516
    17181920212223
    24252627282930
    « Ott    
  • Leggi gli ultimi articoli inseriti

    • VAI AVANTI SILVIA, TRE EURO DI TASSA PER I CROCIERISTI CHE SI IMBARCANO DA GENOVA SONO FIN TROPPO POCHI
    • AVVISATE TAJANI: IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL GOVERNATORE FORZISTA DELLA CALABRIA, ROBERTO OCCHIUTO, LANCERÀ LA SUA CORRENTE, IN UN EVENTO A PALAZZO GRAZIOLI A ROMA. UNA NUOVA “AREA LIBERALE” IN FORZA ITALIA SUI DIRITTI, LA POLITICA ECONOMICA E LA GIUSTIZIA (OCCHIUTO È INDAGATO CON L’ACCUSA DI CORRUZIONE)
    • “SE VOGLIONO RIUSCIRE A RIAVERE LA POTESTÀ GENITORIALE E I LORO TRE FIGLI, I CONIUGI TREVALLION-BIRMINGHAM DEVONO SMUSSARE GLI ANGOLI E SPALANCARE MENTE E CUORE”: LO DICE L’AVVOCATO GIOVANNI ANGELUCCI, CHE HA RINUNCIATO A DIFENDERE LA FAMIGLIA CHE VIVEVA IN UN CASALE NEL BOSCO DI CHIETI
    • LA “STATISTA DELLA SGARBATELLA”, CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI
    • GIORGIA ADESSO È TENTATA DALLA SFIDA SUL PALCO DI CASA: NON VUOLE APPARIRE IN FUGA
    • “LA DEMOCRAZIA NON CORRISPONDE ALLA NATURA DEGLI ITALIANI, POPOLO AVVEZZO A CONSIDERARE LO STATO COME NEMICO”
  • Commenti recenti

    • Log In

      • Accedi
      • Feed dei contenuti
      • Feed dei commenti
      • WordPress.org
    • Credits: G.I





    Usiamo i cookie anche di terze parti autorizzate. Continuando a navigare su questo sito, acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy.
    PreferenzeCONTINUA
    Manage consent

    Privacy Overview

    This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
    Necessary
    Sempre abilitato
    Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
    CookieDurataDescrizione
    cookielawinfo-checbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
    cookielawinfo-checbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
    cookielawinfo-checbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
    cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
    cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
    viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
    Functional
    Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
    Performance
    Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
    Analytics
    Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
    Advertisement
    Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
    Others
    Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
    ACCETTA E SALVA