CARA MELONI, ALMIRANTE SAREBBE ANDATO A TROVARE IN OSPEDALE LE VITTIME DI TRAINI, QUESTA LA DIFFERENZA TRA UNA DESTRA CIVILE E UNA DESTRA PATACCA
ALMIRANTE SAPEVA DARE UN SEGNALE, SUPERANDO GLI STECCATI … E SENZA DIRE NULLA A NESSUNO SAREBBE PIOMBATO A MACERATA PER DIRE UNA PAROLA DI CONFORTO SIA ALLA MADRE DI PAMELA CHE ALLE VITTIME DEL RAZZISMO
C’era una volta una destra, con tutti i suoi limiti, errori, nostalgie.
C’erano soprattutto dei leader, a destra come a sinistra, che erano “rispettati” e costituivano, anche quando li si contestava all’interno del partito, un esempio etico di condotta morale.
Non avevano cambiato tanti partiti a seconda della convenienza, non avevano sputato addosso a chi li aveva “allevati”, magari portandoli a posizioni immeritate, avevano un passato politicamente “discutibile” ma “coerente”, parola ormai in disuso.
Come non ricordare a sinistra i Berlinguer e gli Ingrao, come a destra gli Almirante e i Pino Rauti, per limitarci negli esempi.
Nei periodi degli anni di piombo, quando le strutture dello Stato erano scosse dal terrorismo, quando i giovani si massacravano nelle strade con la regia dei servizi e la gioia del potere politico democristiano che poteva accreditarsi come diga agli “opposti estremismi”, essi seppero “rischiare” e “investire sul futuro”.
A costo di assumere posizione scomode.
Di fronte al pericolo reale di una deriva razzista nel nostro Paese, fomentata da ben precise forze politiche, di fronte ai fatti di Macerata che rischiano di essere solo il primo evento di una guerra tra bande, Almirante avrebbe avuto il coraggio di presentarsi in modo riservato in ospedale a visitare quei poveri ragazzi che stanno cercando di costruirsi un futuro di legalità in Italia e che sono stati fatti bersaglio senza motivo di odio razziale.
Per dare un segnale, per far capire che la destra è altra cosa: è merito non colore della pelle, è solidarietà non esclusione, è capacità di spiazzare non becero conformismo.
E in maniera altrettanto riservata avrebbe fatto la stessa visita per confortare la madre di Pamela, la ragazza trovata a pezzi in una valigia.
Ragazza che potrebbe essere morta per overdose e non per mano di nessuno, come qualche istigatore all’odio ha interesse a sostenere senza prove.
Oggi Giorgia Meloni ha affermato che trova “vergognoso che Mattarella non abbia fatto nemmeno una telefonata alla madre di Pamela”.
Potremmo facilmente rispondere che troviamo ben più disgustoso che Giorgia Meloni, la “sovranista”, non abbia mai fatto una telefonata ai genitori di Giulio Regeni, un “italiano” assassinato da un regime militare a lei caro.
Ma non è questo il punto.
La politica è altro, è capacità di cogliere il momento, anche a costo di non essere compresi nel breve ma saper investire sul futuro del nostro Paese.
I salti di qualità non si fanno ripetendo logore e becere parole d’ordine altrui, ma sapendosi “distinguere” nella difesa dei valori e della “legalità vera”.
I leader non nascono a tavolino o per passaggi ereditari, devono far discutere per il coraggio nelle scelte, non per i servizi patinati.
Non serve accusare altri di “non esserci”, bisogna “saper esserci” quando è necessario.
Ecco perchè Macerata resterà una occasione perduta per una destra di miopi senza cultura politica, senza coraggio e senza carisma.
Leave a Reply