Maggio 1st, 2016 Riccardo Fucile
“DAI FRATELLI D’ITALIA SOLO CHIACCHIERE, SARO’ CAPOLISTA DE “LA DESTRA” A ROMA, COME LA MUSSOLINI LO SARA’ DI “FORZA ITALIA”… “MARCHINI HA UN PASSATO DI SINISTRA? LO DICE SALVINI CHE ERA UN COMUNISTA PADANO?
“Concorrerò come capolista della Lista Storace nella coalizione che sosterrà Alfio Marchini. Guiderò la mia lista così come la Mussolini guiderà quella di Forza Italia”. Francesco Storace annuncia che alle elezioni comunali di Roma appoggerà la candidatura di Alfio Marchini a sindaco e quindi non è più in corsa per diventare il primo cittadino della Capitale.
Come è arrivato a questa decisione?
“Ho chiesto per mesi l’unità della coalizione, prima attraverso le primarie per far decidere agli elettori il candidato, poi attraverso incontri con i candidati sollecitati ma rifiutati, tranne l’unico atteggiamento rispettoso da parte dello stesso Marchini. Arrivati a due settimane fa ho proposto pubblicamente a Giorgia Meloni di accettare i nostri voti attraverso la Lista Storace, non ha risposto e da quello che leggiamo in questi giorni si capisce il veto che ha messo alla nostra partecipazione alla sua candidatura. Alfio Marchini ha sollecitato l’incontro con noi per un programma finalizzato alla città ed è evidente che chi ha chiesto l’unità di fronte al ritiro della candidatura di Guido Bertolaso non poteva far altro che dire di sì”, spiega Storace.
Il Centrodestra può ancora trovare l’unità ?
“E’ la mia speranza. Io spero che almeno al ballottaggio ci sia una ricomposizione, ma dai toni che sto vedendo e che usano gli esponenti di Fratelli d’Italia mi pare che loro puntino alla sconfitta. E d’altronde è comprensibile, dato che la Meloni aveva manifestato una simpatia per la Raggi”.
Anche Salvini in realtà …
“Il problema è la Meloni, Salvini a Roma ha un po’ meno voti”.
Che cosa imputa alla Meloni?
“Di aver rifiutato i nostri voti. Ogni tanto inventa qualche scusa strana. Io ho una storia di pulizia morale conclamata e vorrei capire come si permette di rimproverarmi alcunchè. Qual è il motivo per cui i miei candidati non possono stare a sostegno della Meloni? Non si capisce. C’è un generico riferimento a Fini e Alemanno che non sono candidati e non stanno facendo campagna elettorale. Tutte chiacchiere”.
Invece Salvini conta poco a Roma…
“Non voglio ironizzare pesanetemente su Salvini, mi ha meravigliato il suo rifiuto a far ragionare la Meloni. Da uno che dice che vuole essere il capo della coalizione mi aspetto che prenda l’iniziativa per far ragionare la Meloni, anche perchè Marchini – ricordo – è il candidato che ha preso più voti alle primarie della Lega”.
Marchini aveva detto tempo fa di sentirsi di Centrosinistra, non è imbarazzante per lei?
“Nel ’94 votammo un ricco imprenditore che si diceva socialista”.
Silvio Berlusconi…
“Esatto”.
Sì, ma craxiano…
“E che vuol dire? Sempre di Centrosinistra parliamo. Sempre dall’altra parte stava. E poi Marchini ha detto che ha sempre votato repubblicano, pure nel curricolum di Salvini c’è una militanza nei comunisti padani ma non è che per questo non gli rivolgiamo la parola”.
Se si votasse a febbraio per le Politiche, chi potrebbe essere il candidato premier del Centrodestra?
“Io adesso penso a chi fa il sindaco di Roma fra un mese. Quella è una partita politica, questa è una partita amministrativa che avrà sicuramente riflessi politici perchè se la sinistra perde per Renzi è un problema e non una soluzione”.
(da “Affari Italiani”)
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Maggio 1st, 2016 Riccardo Fucile
“ORA LO PRESENTANO COME UN PERICOLOSO SOVVERSIVO, MA HA VINTO LE PRIMARIE DELLA LEGA ED ERA TRA LE SETTE OPZIONI PROPOSTE DALLA MELONI AI PROPRI ISCRITTI: DOVREBBERO VERGOGNARSI”
Oggi, la Destra di Francesco Storace sceglierà di appoggiare la candidatura civica di Alfio Marchini. E il quadro delle elezioni a Roma avrà un altro passaggio – dopo quello avviato da Berlusconi – verso la semplificazione.
Storace, perchè appoggerete Marchini?
«Perchè c’è la necessità di dare una svolta alla città . Per mesi, mi sono sgolato chiedendo le primarie. Poi, ho proposto agli altri tre candidati di trovare quella soluzione unitaria che i partiti non riuscivano a raggiungere. Ho anche implorato una semplificazione e soltanto Marchini ha dato un rispettoso cenno di disponibilità . Dopo di ciò, il silenzio. Con il rischio concreto, rimanendo in quattro in campo, di spalancare il ballottaggio a Giachetti e Raggi».
Il suicidio?
«Sarebbe significato il ritorno del Pd in Campidoglio o esporre la città al rischio dell’avventura grillina. Impersonificato da una novella Signor No di cui non c’è affatto bisogno».
Dunque, Marchini
«Prima, ho fatto un’altra cosa. Ad Orvieto, alla riunione delle destre italiane, ho detto: visto che le primarie non le avete volute, facciamo finta che valgano i sondaggi. La Meloni è in testa, e dunque sosteniamola. Ma lei non volle. Mostrando un atteggiamento un po’ alla Totò quando disse: signori si nasce e io lo nacqui. Non ho mai visto un candidato che rifiuta voti da chi proviene dalla sua stessa storia».
E adesso?
«Oggi proporrò ai candidati della lista Storace, che è sintesi tra la Destra e Azione Nazionale, di sostenere Marchini e credo di avere il consenso di chi si deve battere sul territorio».
Perchè Marchini sì e Meloni no?
«Anzitutto perchè Meloni ha rifiutato la presenza della nostra lista. Al punto che Gasparri e Matteoli, che di trattative si intendono, hanno reso noto che la candidatura della Meloni è avvenuta soltanto perchè ero in campo io. Marchini, viceversa, ha espresso più volte la volontà di averci al suo fianco».
Ma non è bizzarro che uno con la sua storia si unisce a un pericoloso comunista, almeno così Meloni considera Marchini?
«Questo estremista sovversivo ha vinto le primarie della Lega. Ed era tra le sette opzioni proposte ai propri iscritti nel referendum interno di Fratelli d’Italia. Ma la cosa più clamorosa non è che la mia storia pulita si sposa con Marchini. Ma che la Meloni l’abbia rifiutata».
È vero che la Meloni starebbe per ritirarsi dalla gara?
«La vedo complicata, ma se lei ama Roma deve pensare al passo indietro».
Storace vuole essere la destra di un centrodestra più moderato, a livello nazionale?
«Voglio solo che Roma sia governata bene. Ma se Giachetti perde, è evidente che perde Renzi. Il problema sarà per quelli che governano con Renzi e sostengono Marchini. E comunque, la partita non è nazionale, sennò non staremmo insieme».
Roma da dove deve ricominciare?
«Da tre cose. Sblocco dei concorsi al Comune, in nome della meritocrazia contro le clientele. Nelle case popolari più italiani. Tutelate quei commercianti ambulanti che vedranno ridursi a carta straccia, nel nome dell’Europa, 17.000 licenze».
Non è un paradosso che An si riunisca intorno a Marchini?
«An aveva sei milioni di voti. Il Msi tre. Fratelli d’Italia si ferma a uno. Un motivo ci sarà , dice una canzone. Ed è che quel partito esclude e non include».
Roma deve recuperare, tra l’altro, il suo prestigio internazionale?
«Marchini ha sufficienti relazioni internazionali e non si deve presentare all’estero sventolando la carica di sindaco. Al contrario di Ignazio Marino che, in due anni, è andato 42 volte negli Usa e senza nemmeno l’invito del Papa».
Ma non crede che anche per Marchini sarà durissima, nel caso vinca?
«Le cose da fare sono innumerevoli. Spero che riesca a realizzare un mio vecchio pallino: cinema e teatri in ogni quartiere della periferia. E poi, altra cosa essenziale. Roma riacquista una dimensione nazionale e sovranazionale, se conquista i poteri che oggi fanno capo alla Regione. Roma Regione è il futuro di Roma».
Mario Ajello
(da “il Messaggero“)
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Aprile 30th, 2016 Riccardo Fucile
“A LEI NON INTERESSA IL FUTURO DI ROMA, VOLEVA SOLO EVITARE LA CONCORRENZA DI STORACE, QUANDO SALVINI HA RITIRATO LA FIDUCIA A BERTOLASO SI E’ TROVATA SPIAZZATA”… CONFERME DA FORZA ITALIA
La Meloni si è candidata a sindaco perchè temeva la concorrenza di Storace.
E’ l’ipotesi che riecheggia da un po’ di tempo nella Capitale e confermata direttamente da due ex colonnelli dI Alleanza Nazionale, partito in cui hanno militato insieme a Storace e Meloni, Altero Matteoli e Maurizio Gasparri, oggi esponenti di spicco di Forza Italia.
Entrambi non avevano digerito la candidatura di Guido Bertolaso, convincendo, tra i tanti, giorno dopo giorno Silvio Berlusconi a tornare sui suoi passi per convergere appunto su Alfio Marchini, che ora ha ottime chance per arrivare al ballottaggio tanto da far tremare il Pd di Giachetti.
“Perchè la Meloni ha scelto di candidarsi? E’ facile a dirsi — ha affermato Matteoli in un’intervista dei giorni scorsi -. Il giorno che Storace ha detto che si candidava, era automatico che la Meloni pensasse di candidarsi a sua volta. Se si candida uno solo dei due, uno porta via voti all’altro e la Meloni questo non lo poteva consentire visto che pescano tutti e due dallo stesso bacino elettorale”
La pensa più o meno così anche Gasparri, che, commentando la fatica della Meloni a digerire il sostegno di FI a Marchini, ha lasciato presagire: “La Meloni non si è candidata per Roma, ma per se stessa, perchè a un certo punto temeva la concorrenza a destra di Storace, e quando Salvini ha ritirato il suo appoggio a Bertolaso si è trovata spiazzata”.
E ancora: “Ma non le interessa il futuro di Roma”.
E Francesco Storace ha chiesto lumi alla diretta interessata, che avrebbe messo “dei brutti veti” proprio sul leader de La Destra.
“Dopo Matteoli anche Gasparri conferma che la Meloni si è candidata solo perchè c’ero in campo io. Si può sapere se anche questo è falso?”, ha chiesto il candidato sindaco di Roma in un tweet.
Ovviamente senza ottenere risposta.
(da agenzie)
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Aprile 29th, 2016 Riccardo Fucile
“MARCHINI MI HA CHIESTO CONSIGLI SUL PROGRAMMA, LA MELONI HA RIFIUTATO I MIEI VOTI, IO NON DIMENTICO”
Manca solo l’ufficialità e qualche chiarimento relativamente a dettagli di tipo organizzativi, ma l’adesione di Francesco Storace, già governatore del Lazio e attuale leader de La Destra alla coalizione che sostiene la candidatura a sindaco di Roma di Alfio Marchini sembra cosa fatta.
È lo stesso Storace a farlo intuire dai microfono della trasmissione Ecg Regione su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano, quando sottolinea che «ora siamo chiamati a decidere se vogliamo evitare che Roma vada al ballottaggio con l’alternativa Pd-5 Stelle».
Alla domanda «se appoggerà Marchini», l’ex-ministro della Salute risponde con collaudata abilità :
«La questione — ha spiegato — è ancora da decidere. Devo rispettare una comunità con cui devo parlare. Ieri sera ho visto Marchini e gli ho detto che per me conta anche quello che si scrive nel programma, lo voglio leggere e poi su questo ragionare».
Tra i due c’è già stato un primo contatto concreto sul programma, su espressa richiesta di Marchini.
«Io gli ho mandato le mie proposte perchè me lo ha chiesto. Io sono pronto ad aiutare il centrodestra anche con una semplice ma combattiva candidatura al Consiglio Comunale», ha aggiunto il leader de La Destra non senza prima dedicare una stoccata a Lega e Fdi-An: «Io non dimentico — ha infatti detto in un’altra intervista a RaiNews 24 — che sono stati loro a sdoganare Alfio Marchini. Le primarie della Lega le ha vinte Marchini, Fdi ha fatto un referendum mettendo il nome di Marchini e non il mio. Se si vuole fare il contrario del Nazareno, si deve sconfiggere il candidato di Renzi»
«La Meloni ha rifiutato i miei voti»
E proprio alla Meloni e a Salvini Storace ha chiesto «di non sciupare questa opportunità » per trovare il candidato unitario.
E a chi gli chiede come fa ad appoggiare Marchini, Storace ha risposto lapidario: «E come fa la Meloni a rifiutare i miei voti?».
La sconfitta del candidato romano del Pd, Roberto Giachetti, può rappresentare per Storace «l’abbattimento» del governo Renzi. «Altro che Patto del Nazareno».
(da “il Secolo d’Italia”)
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Aprile 28th, 2016 Riccardo Fucile
“CORRO DA SOLO E SARO’ UN PUNTO DI RIFERIMENTO”
Francesco Storace, leader de La Destra, nel giorno in cui conferma la sua candidatura per il Campidoglio non nasconde la delusione per l’unità del centrodestra che ha cercato con ogni mezzo — lettere, appelli, interviste – in queste settimane.
A farne le spese di questa mancata intesa, a suo avviso, sarà Roma «vittima dello scontro tra milanesi e di chi ha rifiutato di interloquire con chi proviene dalla sua stessa storia». Ossia Berlusconi, Salvini e Meloni.
Storace, che cosa è successo?
«È evidente che c’è stata questa scelta suicida di rifiutare quel percorso di alleanza che da mesi mi sto sforzando di sollecitare. Anzitutto con le primarie: se tre mesi mi avessero dato retta oggi il popolo del centrodestra avrebbe avuto un solo candidato con straordinarie possibilità di vittoria. Non lo hanno voluto fare, e in questo sono stati complici Berlusconi, Salvini e Meloni».
Circuito degli egoisti», «irresponsabili», «merdaio insopportabile». Quante ne sta dicendo ai suoi alleati?
«Per definirli alleati bisogna che si manifestino come tali. E di questo non ne ho notizia. Non ho partecipato ad alcun vertice dei tre per loro esclusiva volontà ».
E adesso correrà da solo.
«Tutti corriamo da soli».
Meloni ha detto che le porte sono aperte.
«Ma che vuol dire “le porte sono aperte”? Lei deve semplicemente dire: mi fa piacere che ci siano i voti di Storace. Questa recita dovrà finire prima o poi: in tre mesi non è riuscita a pronunciare il mio nome nemmeno una volta. E non so che cosa le ho fatto, se non averla indicata come una risorsa della destra»
Magari c’entrano gli screzi con i tanti ex An che sostengono oggi Storace.
«Io rappresento la storia di una destra pulita. Se lei ha qualcosa da rimproverare ad Alemanno, ad esempio, deve prendersela con sè stessa, perchè per cinque anni ci hanno governato loro, non io. Con Fini al governo c’è stata pure lei. Di che parliamo? Ma perchè bisogna buttare a mare una storia comune? Dice che non è mai stata fascista, tra un po’ dirà che non è mai stata nemmeno di An. O che non è mai stata con Berlusconi. Tutto questo lo dico con dolore, perchè pensavo che si potesse arrivare a un’alleanza, ma se uno mi prende a sportellate in faccia…».
La signora Buontempo ha lanciato un appello a Giorgia e a lei: «Teodoro — dice — vi avrebbe voluto insieme».
«Teodoro avrebbe chiesto unità . Sono d’accordo con gli appelli di Marina. La stessa cosa ha chiesto Assunta Almirante. E persino dalla destra milanese sono arrivati inviti del genere. Nessuno capisce perchè Meloni non voglia fare questa intesa sul nome suo, nemmeno a dire sul mio».
Che cosa dirà in campagna elettorale?
«Dirò che il centrodestra si è ucciso e che bisognerà andare a votare perchè non possiamo lasciare a Pd e ai grillini sia la maggioranza che l’opposizione. La gente avrà comunque bisogno di punti di riferimento. E di me si può dire tutto tranne una cosa: che non faccio seriamente quello che propongo».
Perchè lei non sceglie di rafforzare uno degli altri candidati a questo punto?
«Perchè non ha senso su uno. Se vai su Bertolaso o Marchini qual è il senso dell’operazione politica? Solo in caso avrei potuto accettare di appoggiare un candidato anche se eravamo io e lui: la Meloni. Ma lei ha sdegnosamente rifiutato questa ipotesi di alleanza».
Antonio Rapisarda
(da “il Tempo”)
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Marzo 25th, 2016 Riccardo Fucile
“NON CERCATECI PIU’, IN POLITICA CI VUOLE DIGNITA'”
“Giorgia Meloni, ieri da Milano, ha rivolto con fare pomposo un ‘ultimo appello al centrodestra’ per la sua candidatura romana. Speriamo che sia davvero l’ultimo, e comunque non riguarda certo noi, che ancora conserviamo quel sottile gusto per la dignità di una comunità “.
Lo scrive Francesco Storace, candidato Sindaco di Roma:
“Abbiamo atteso con pazienza una spiegazione sulla strategia per la Capitale. Dopo la discesa in campo della Meloni, ci saremmo aspettati una telefonata per tentare di concordare una strada comune. Niente. Dieci giorni non sono stati sufficienti per uno squillo. Scrivo comunque – due volte – a lei e a Bertolaso e Marchini, che non rispondono alla proposta di incontro, quasi che avessi chiesto loro di andare a fare una rapina chissà dove. Il solo Marchini si limita ad una dichiarazioncina, giusto per educazione. Risultato: andate al diavolo, e non cercateci proprio”.
“Neppure – prosegue Storace- se andate al ballottaggio, che siete peggio degli altri”.
da agenzie
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Marzo 16th, 2016 Riccardo Fucile
“LA REGOLA VALE ANCHE PER LEI, NON SOLO PER BERTOLASO”… “STANNO FACENDO UN DERBY A PERDERE, A DESTRA AUMENTERA’ L’ASTENSIONISMO, LA GENTE E’ SCHIFATA”
Francesco Storace, se oggi la Meloni ufficializzerà la candidatura lei resta in campo?
«Non amo molto i se. Oggi Fratelli d’Italia ha detto che l’oste c’ha il vino buono, il suo, ma è tutto da verificare quello che succederà . Siamo a bordo dell’aereo più pazzo del mondo e io vedo uno scenario: la Meloni ha detto che considera Bertolaso un buon candidato ma non è unificante. Se lei si candida Bertolaso comunque rimane perchè Berlusconi non lo toglie e quindi neanche lei è unificante. Quindi stanno facendo, nella peggiore delle ipotesi, un derby a perdere fregandosene di Roma. Aspettiamo Pasqua, abbiamo il 9 e 10 aprile la convention delle destre, ho convocato per martedì prossimo i comitati Storace sindaco quindi c’è tempo ma non ci sono dubbi sulla mia volontà ».
In quale caso accetterebbe un passo di lato?
«Ragiono sui fatti e Bertolaso è ancora in campo. Io ho detto a Berlusconi: vediamoci quando cambi cavallo, lui ancora insiste fortemente su Bertolaso, oltretutto ha detto che un politico non sa amministrare nemmeno un’edicola, quindi perchè ora dovrebbe appoggiare la Meloni? Quando si saranno messi d’accordo tutti e tre e questo accordo durerà almeno una settimana allora ne possiamo riparlare. Per ora c’è ancora troppa tattica. E comunque prima di me devono chiedere a Marchini, che considerano un potenziale alleato, di ritirare la candidatura».
In che senso?
«Fratelli d’Italia ha proposto ai propri iscritti un questionario che contemplava anche l’ipotesi Marchini, finora dipinto come il nemico, ma non chi, come me, ha avuto nella destra italiana un ruolo di primo piano, pur essendo stato in Parlamento e al Governo per meno tempo della Meloni. Francamente non pensavo di meritare un trattamento del genere. Lo dico a chi mi chiede con petulanza cosa farei in caso di candidatura della Meloni».
I cittadini capiscono poco questi tatticismi.
«Io vorrei scindere le mie responsabilità da quelle che hanno quelli che siedono a Palazzo Grazioli. Le primarie avrebbero risolto il problema, non è così complicato farle regolari».
Marchini sembrava il candidato che unificava di più.
«Per me può esserlo ancora. Alla fine di tutto questo giro tattico magari si fermeranno e ragioneranno politicamente su cosa sia più opportuno fare. Ma certamente da me non si può pretendere una risposta al buio. Sono arrivati a cacciare 21 persone per avermi sostenuto».
Se vanno al ballottaggio Giachetti e Raggi cosa farà il popolo di centrodestra?
«A me tanti cittadini scrivono: se ci sei vado a votare, quindi è evidente che molti si rifugerebbero nell’astensionismo. Io spero ancora che ci sia un’alternativa di destra al ballottaggio».
Cosa chiederebbe ai suoi colleghi del centrodestra?
«Il mio appello è al popolo di destra che sta a Roma, che possa convincere i vertici dei partiti a convergere su un’unica candidatura di destra che si dedichi alla città con passione. Io non ho leadership nazionali da affermare, voglio solo dedicarmi a questa città con serietà . Penso che la destra possa ritrovarsi attorno al mio nome».
Manuel Fondato
(da “il Tempo”)
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Febbraio 10th, 2016 Riccardo Fucile
IL POST CHE DENUNCIA L’OBLIO SUL SANGUE ITALIANO E’ UN FALSO STORICO
Guardate come i titini fucilavano gli italiani. Ma la foto è un falso storico: quelli con le spalle strette e la testa china, pronti a ricevere una raffica di colpi nella schiena, sono cinque contadini sloveni.
A imbracciare le armi è l’Esercito italiano.
Clamorosa “gaffe” de “La Destra italiana unita”, che nel Giorno del Ricordo, sui social, commemora le vittime delle foibe manipolando l’immagine, subito ritwittata dal leader de La Destra e candidato sindaco di Roma Francesco Storace.
“Foibe. Il sangue italiano che la sinistra dimentica! Ma noi no!” scrivono sulla foto, persino ritoccata: il plotone è contrassegnato da falce e martello, un tricolore tinge le schiene dei condannati a morte.
Lo scatto è del 1942, noto agli storici fin dall’immediato dopoguerra. La foto compare infatti già in alcuni libri degli anni ’40, tra i quali “Ventinove mesi di occupazione italiana nella provincia di Lubiana” di Giuseppe Piemontese, del 1946.
La divisa e l’elmetto dei soldati sono identici a quelli di tante altre immagini del nostro Esercito alle prese con l’occupazione di Slovenia e Croazia tra il 1940 e il 1943. Con ogni probabilità , la foto ritrae la Divisione Granatieri di Sardegna, attiva nella provincia di Lubiana in quel periodo.
Scattata da un fotografo a seguito del nostro esercito, la foto, il cui originale è conservato all’Istituto di Storia Contemporanea di Lubiana, la capitale della Repubblica slovena, fu confiscata insieme ad altre nell’immediato dopoguerra dal fotografo e partigiano di Gradisca d’Isonzo Erminio Delfabro, entrando così nella sezione fotografica dell’ufficio Stampa della presidenza del governo della Repubblica popolare di Slovenia a Lubiana.
Si sa tutto dello scatto. La data: 31 luglio 1942. Il luogo: monte Križna, vicino al villaggio di Dane, nel sud della Slovenia.
Le vittime della fucilazione si chiamavano Franc ŽnidarÅ¡iÄ, Janez Krajc, Franc Å kerbec, Feliks ŽnidarÅ¡iÄ ed Edvard Å kerbec .
Non è la prima volta che i soggetti della foto vengono invertiti.
A sbagliarsi, in buona o cattiva fede, non solo politici, ma anche istituzioni scolastiche e giornalisti.
Clamoroso il caso di Porta a Porta, che la usò in modo errato nel Giorno del Ricordo 2012. La trasmissione provocò una protesta pacifica davanti all’ambasciata italiana nella capitale slovena.
Una ventina di veterani chiese a Giorgio Napolitano di “dire la verità agli italiani”.
Ilaria Lonigro
(da “il Fatto Quotidiano”)
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Novembre 15th, 2014 Riccardo Fucile
TWEET TRA FINI E STORACE: “RICOMINCIAMO INSIEME”. LA REPLICA: “HO MILLE DUBBI”… FIGURIAMOCI NOI
Prove tecniche di riavvicinamento? E’ presto per dirlo, ma a destra qualcosa si muove.
A sera inoltrata, nel silenzio, su twitter Francesco Storace e Gianfranco Fini dialogano, parlano, sondano.
Loro che hanno partorito Alleanza Nazionale, nata dalle “ceneri” del Movimento Sociale Italiano, sul social network discutono di un possibile ritorno proprio ad An.
E’ una domanda di un follower all’ex presidente della Camera a far rinascere il feeling: ” L’errore più grave che ha commesso la destra negli ultimi anni e il suo errore più evidente?”.
“Il mio? Ne ho fatti tanti. Uno su tutti sciogliere Alleanza Nazionale”, risponde Fini.
E l’errore più grosso della destra? “Essere divisa”, sentenzia Fini.
E’ a questo punto che si inserisce Francesco Storace, ex portavoce proprio di Fini quando era segretario del Movimento Sociale: “Peccato avere ragione tanti anni dopo”, commenta da umorista a sua insaputa.
Ma la replica di Fini è di distensione: “Meglio tardi che mai”.
Storace apprezza: “Stai in forma stasera”. E Fini: “Sorrido”.
C’è intesa tra i due ex colleghi di partito, si vede.
Per questo la domanda sorge spontanea in un utente che chiede: “Ma che aspettate a rimettervi tutti insieme?”.
L’ex governatore del Lazio prova a smorzare l’entusiasmo: “Troppi veti e controveti”, replica, spegnendo sul nascere le aspettative.
E’ qui che Fini avanza la proposta: “Francesco, ricominciamo dalla Fondazione”.
Ma Storace è scettico: “Ho mille dubbi”, risponde laconico.
Sempre meno di quanti ne abbia la ex base su questa “ipotesi di lavoro”
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