FOIBE, GAFFE DI STORACE, RITWITTA LA FOTO SBAGLIATA: FUCILATORI ITALIANI, VITTIME SLOVENE
IL POST CHE DENUNCIA L’OBLIO SUL SANGUE ITALIANO E’ UN FALSO STORICO
Guardate come i titini fucilavano gli italiani. Ma la foto è un falso storico: quelli con le spalle strette e la testa china, pronti a ricevere una raffica di colpi nella schiena, sono cinque contadini sloveni.
A imbracciare le armi è l’Esercito italiano.
Clamorosa “gaffe” de “La Destra italiana unita”, che nel Giorno del Ricordo, sui social, commemora le vittime delle foibe manipolando l’immagine, subito ritwittata dal leader de La Destra e candidato sindaco di Roma Francesco Storace.
“Foibe. Il sangue italiano che la sinistra dimentica! Ma noi no!” scrivono sulla foto, persino ritoccata: il plotone è contrassegnato da falce e martello, un tricolore tinge le schiene dei condannati a morte.
Lo scatto è del 1942, noto agli storici fin dall’immediato dopoguerra. La foto compare infatti già in alcuni libri degli anni ’40, tra i quali “Ventinove mesi di occupazione italiana nella provincia di Lubiana” di Giuseppe Piemontese, del 1946.
La divisa e l’elmetto dei soldati sono identici a quelli di tante altre immagini del nostro Esercito alle prese con l’occupazione di Slovenia e Croazia tra il 1940 e il 1943. Con ogni probabilità , la foto ritrae la Divisione Granatieri di Sardegna, attiva nella provincia di Lubiana in quel periodo.
Scattata da un fotografo a seguito del nostro esercito, la foto, il cui originale è conservato all’Istituto di Storia Contemporanea di Lubiana, la capitale della Repubblica slovena, fu confiscata insieme ad altre nell’immediato dopoguerra dal fotografo e partigiano di Gradisca d’Isonzo Erminio Delfabro, entrando così nella sezione fotografica dell’ufficio Stampa della presidenza del governo della Repubblica popolare di Slovenia a Lubiana.
Si sa tutto dello scatto. La data: 31 luglio 1942. Il luogo: monte Križna, vicino al villaggio di Dane, nel sud della Slovenia.
Le vittime della fucilazione si chiamavano Franc ŽnidarÅ¡iÄ, Janez Krajc, Franc Å kerbec, Feliks ŽnidarÅ¡iÄ ed Edvard Å kerbec .
Non è la prima volta che i soggetti della foto vengono invertiti.
A sbagliarsi, in buona o cattiva fede, non solo politici, ma anche istituzioni scolastiche e giornalisti.
Clamoroso il caso di Porta a Porta, che la usò in modo errato nel Giorno del Ricordo 2012. La trasmissione provocò una protesta pacifica davanti all’ambasciata italiana nella capitale slovena.
Una ventina di veterani chiese a Giorgio Napolitano di “dire la verità agli italiani”.
Ilaria Lonigro
(da “il Fatto Quotidiano”)
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