INTERVISTA A STORACE: “LA MELONI NON E’ UNIFICANTE”
“LA REGOLA VALE ANCHE PER LEI, NON SOLO PER BERTOLASO”… “STANNO FACENDO UN DERBY A PERDERE, A DESTRA AUMENTERA’ L’ASTENSIONISMO, LA GENTE E’ SCHIFATA”
Francesco Storace, se oggi la Meloni ufficializzerà la candidatura lei resta in campo?
«Non amo molto i se. Oggi Fratelli d’Italia ha detto che l’oste c’ha il vino buono, il suo, ma è tutto da verificare quello che succederà . Siamo a bordo dell’aereo più pazzo del mondo e io vedo uno scenario: la Meloni ha detto che considera Bertolaso un buon candidato ma non è unificante. Se lei si candida Bertolaso comunque rimane perchè Berlusconi non lo toglie e quindi neanche lei è unificante. Quindi stanno facendo, nella peggiore delle ipotesi, un derby a perdere fregandosene di Roma. Aspettiamo Pasqua, abbiamo il 9 e 10 aprile la convention delle destre, ho convocato per martedì prossimo i comitati Storace sindaco quindi c’è tempo ma non ci sono dubbi sulla mia volontà ».
In quale caso accetterebbe un passo di lato?
«Ragiono sui fatti e Bertolaso è ancora in campo. Io ho detto a Berlusconi: vediamoci quando cambi cavallo, lui ancora insiste fortemente su Bertolaso, oltretutto ha detto che un politico non sa amministrare nemmeno un’edicola, quindi perchè ora dovrebbe appoggiare la Meloni? Quando si saranno messi d’accordo tutti e tre e questo accordo durerà almeno una settimana allora ne possiamo riparlare. Per ora c’è ancora troppa tattica. E comunque prima di me devono chiedere a Marchini, che considerano un potenziale alleato, di ritirare la candidatura».
In che senso?
«Fratelli d’Italia ha proposto ai propri iscritti un questionario che contemplava anche l’ipotesi Marchini, finora dipinto come il nemico, ma non chi, come me, ha avuto nella destra italiana un ruolo di primo piano, pur essendo stato in Parlamento e al Governo per meno tempo della Meloni. Francamente non pensavo di meritare un trattamento del genere. Lo dico a chi mi chiede con petulanza cosa farei in caso di candidatura della Meloni».
I cittadini capiscono poco questi tatticismi.
«Io vorrei scindere le mie responsabilità da quelle che hanno quelli che siedono a Palazzo Grazioli. Le primarie avrebbero risolto il problema, non è così complicato farle regolari».
Marchini sembrava il candidato che unificava di più.
«Per me può esserlo ancora. Alla fine di tutto questo giro tattico magari si fermeranno e ragioneranno politicamente su cosa sia più opportuno fare. Ma certamente da me non si può pretendere una risposta al buio. Sono arrivati a cacciare 21 persone per avermi sostenuto».
Se vanno al ballottaggio Giachetti e Raggi cosa farà il popolo di centrodestra?
«A me tanti cittadini scrivono: se ci sei vado a votare, quindi è evidente che molti si rifugerebbero nell’astensionismo. Io spero ancora che ci sia un’alternativa di destra al ballottaggio».
Cosa chiederebbe ai suoi colleghi del centrodestra?
«Il mio appello è al popolo di destra che sta a Roma, che possa convincere i vertici dei partiti a convergere su un’unica candidatura di destra che si dedichi alla città con passione. Io non ho leadership nazionali da affermare, voglio solo dedicarmi a questa città con serietà . Penso che la destra possa ritrovarsi attorno al mio nome».
Manuel Fondato
(da “il Tempo”)
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