INTERVISTA A STORACE: “IL CENTRODESTRA SI E’ UCCISO, LA MELONI E’ LA PIU’ COLPEVOLE”
“CORRO DA SOLO E SARO’ UN PUNTO DI RIFERIMENTO”
Francesco Storace, leader de La Destra, nel giorno in cui conferma la sua candidatura per il Campidoglio non nasconde la delusione per l’unità del centrodestra che ha cercato con ogni mezzo — lettere, appelli, interviste – in queste settimane.
A farne le spese di questa mancata intesa, a suo avviso, sarà Roma «vittima dello scontro tra milanesi e di chi ha rifiutato di interloquire con chi proviene dalla sua stessa storia». Ossia Berlusconi, Salvini e Meloni.
Storace, che cosa è successo?
«È evidente che c’è stata questa scelta suicida di rifiutare quel percorso di alleanza che da mesi mi sto sforzando di sollecitare. Anzitutto con le primarie: se tre mesi mi avessero dato retta oggi il popolo del centrodestra avrebbe avuto un solo candidato con straordinarie possibilità di vittoria. Non lo hanno voluto fare, e in questo sono stati complici Berlusconi, Salvini e Meloni».
Circuito degli egoisti», «irresponsabili», «merdaio insopportabile». Quante ne sta dicendo ai suoi alleati?
«Per definirli alleati bisogna che si manifestino come tali. E di questo non ne ho notizia. Non ho partecipato ad alcun vertice dei tre per loro esclusiva volontà ».
E adesso correrà da solo.
«Tutti corriamo da soli».
Meloni ha detto che le porte sono aperte.
«Ma che vuol dire “le porte sono aperte”? Lei deve semplicemente dire: mi fa piacere che ci siano i voti di Storace. Questa recita dovrà finire prima o poi: in tre mesi non è riuscita a pronunciare il mio nome nemmeno una volta. E non so che cosa le ho fatto, se non averla indicata come una risorsa della destra»
Magari c’entrano gli screzi con i tanti ex An che sostengono oggi Storace.
«Io rappresento la storia di una destra pulita. Se lei ha qualcosa da rimproverare ad Alemanno, ad esempio, deve prendersela con sè stessa, perchè per cinque anni ci hanno governato loro, non io. Con Fini al governo c’è stata pure lei. Di che parliamo? Ma perchè bisogna buttare a mare una storia comune? Dice che non è mai stata fascista, tra un po’ dirà che non è mai stata nemmeno di An. O che non è mai stata con Berlusconi. Tutto questo lo dico con dolore, perchè pensavo che si potesse arrivare a un’alleanza, ma se uno mi prende a sportellate in faccia…».
La signora Buontempo ha lanciato un appello a Giorgia e a lei: «Teodoro — dice — vi avrebbe voluto insieme».
«Teodoro avrebbe chiesto unità . Sono d’accordo con gli appelli di Marina. La stessa cosa ha chiesto Assunta Almirante. E persino dalla destra milanese sono arrivati inviti del genere. Nessuno capisce perchè Meloni non voglia fare questa intesa sul nome suo, nemmeno a dire sul mio».
Che cosa dirà in campagna elettorale?
«Dirò che il centrodestra si è ucciso e che bisognerà andare a votare perchè non possiamo lasciare a Pd e ai grillini sia la maggioranza che l’opposizione. La gente avrà comunque bisogno di punti di riferimento. E di me si può dire tutto tranne una cosa: che non faccio seriamente quello che propongo».
Perchè lei non sceglie di rafforzare uno degli altri candidati a questo punto?
«Perchè non ha senso su uno. Se vai su Bertolaso o Marchini qual è il senso dell’operazione politica? Solo in caso avrei potuto accettare di appoggiare un candidato anche se eravamo io e lui: la Meloni. Ma lei ha sdegnosamente rifiutato questa ipotesi di alleanza».
Antonio Rapisarda
(da “il Tempo”)
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