Gennaio 8th, 2013 Riccardo Fucile
L’EX GOVERNATORE AVEVA AVUTO LA PROMESSA DI APPOGGIO DI BERLUSCONI E ORA SI CHIEDE: “MA SILVIO CONTA QUALCOSA NEL PDL O NO?”
È Beatrice Lorenzin la candidata del Pdl alla presidenza della Regione Lazio. «Ho avuto
l’onore di essere interpellata come possibile candidato per il Lazio, vediamo un po’ cosa succede. Sono a disposizione», ha confermato la deputata.
La Lorenzin sfiderà Nicola Zingaretti (Pd).
«Il centrosinistra per primo ha promosso il cambiamento portando la Regione al voto», afferma in nota il candidato di centrosinistra.
«Su questa strada – sottolinea – ho chiesto inoltre a tutte le forze politiche di rinnovare la loro rappresentanza consiliare per intercettare davvero e non a parole la voglia di cambiare che c’è tra i cittadini. Esiste ovviamente l’autonomia dei partiti ma c’è anche la mia di decidere indicando criteri irrinunciabili come questo del rinnovamento. Sono contento che tutte le forze in campo si stiano orientando verso questa mia richiesta e vedo che anche la destra di Berlusconi sta correndo ai ripari».
Beatrice Lorenzin intanto rilancia: «Dovessi essere io il candidato, credo che accettare questa sfida significherebbe ridare fiducia ai cittadini e fare del Lazio una Regione capace di fare da traino per lo sviluppo economico dell’Italia».
Ma a destra c’è chi frena.
È il caso di Francesco Storace: «Bisogna vedere quanto rispondono a realtà le voci sulla Lorenzin. Quando il Pdl proporrà il nome, ne parleremo. Questa settimana è tutta sulle procedure politiche, le liste, il perimetro delle alleanze. Dalla prossima settimana possiamo affrontare questo tema», dichiara a Teleradiostereo2 il segretario de La Destra, che nei giorni scorsi aveva espresso l’intenzione di candidarsi alla Regione Lazio Francesco Storace.
«Noi la disponibilità l’abbiamo data, e Berlusconi l’ha data. Vediamo se Berlusconi conta ancora nel suo partito o no. Ora vediamo chi propongono – ha aggiunto Storace – se il nome è vero o stanno fingendo. Per quello che mi riguarda noi dobbiamo fare di tutto per evitare l’effetto Sicilia, dove ci furono due candidati e vinse la sinistra. Bisogna capire chi è il candidato migliore”.
Insomma per l’ex autista di Marchio ed ex portavoce di Fini “piange il telefono”
(da “Il Fatto Quotidiano“)
argomento: Storace | Commenta »
Gennaio 5th, 2013 Riccardo Fucile
GIULIANA DE’ MEDICI, FIGLIA DI DONNA ASSUNTA, SARA’ CANDIDATA ACCHIAPPAVOTI DE “LA DESTRA” DI STORACE IN REGIONE LAZIO…IL POVERO GIORGIO SI RIVOLTEREBBE NELA TOMBA A PENSARLA INVITATA ALLE CENE ELEGANTI DEL CAVALIERE
Rose e spine sulla strada che porta il leader de La Destra ed ex presidente della Regione Lazio Francesco Storace verso le elezioni e il tentativo di tornare a fare il governatore. Mentre una parte del Pdl – proprio la direzione del Lazio – lo scarica sconfessando l’investitura che aveva ottenuto da Berlusconi e chiede un candidato pidiellino alle Regionali, Storace rafforza la sua squadra candidando la figlia dello storico leader dell’Msi Giorgio Almirante.
«Giuliana de’ Medici ha accettato la proposta di candidatura alla regione Lazio», annuncia Storace.
Prima di decidere Giuliana si è confrontata con la madre, Donna Assunta: «Mi ha detto di farlo. E lei dice sempre quello che pensa».
IL NOME E IL LAVORO –
Laureata in Scienze Politiche, due master (in marketing politico-elettorale e in comunicazione della pubblica amministrazione) Giuliana deve il suo cognome de’ Medici al fatto che fu riconosciuta ufficialmente dal primo marito della madre, dal quale donna Assunta (vero nome Raffaella Stramandioli) era separata ma non divorziata perchè il divorzio all’epoca non esisteva ancora.
Per anni ufficio stampa di una serie di deputati missini (Franchi, Maceratini, Boni), fino alla chiamata di Storace, la figlia di Almirante si era mantenuta lontana dalla tentazione di un impegno diretto in politica: «Anche perchè – ha spiegato – essendo cresciuta in un ambito familiare molto attivo, mi sembrava poco opportuno entrare nel mondo che fu di mio padre, era difficile reggere il confronto con una personalità come la sua».
IMPEGNO NELLA SANITA’ –
«Non cerco poltrone, come d’altronde è tradizione della mia famiglia, ma credo che sia il momento di rimboccarsi le maniche e mettersi in gioco, a 360 gradi – ha detto Giuliana de’ Medici -, per dare un contributo per migliorare la vita delle persone».
Per questo ha accettato di candidarsi nella lista de La destra a Roma a sostegno della candidatura di Francesco Storace alla Regione Lazio.
TELEFONATA A DONNA ASSUNTA –
«Ci siamo visti a Roma assieme al capolista de La Destra, Roberto Buonasorte, che guiderà il partito nella circoscrizione di Roma assieme a Giuliana – scrive Storace nella sua pagina Facebook – e subito dopo ho telefonato a donna Assunta Almirante per ringraziarla della disponibilità di una famiglia così importante nella storia della destra romana e italiana».
(da “il Corriere della Sera”)
argomento: Storace | Commenta »
Dicembre 31st, 2012 Riccardo Fucile
L’EX PORTAVOCE DI FINI SI GENUFLETTE: “E’ UNA BELLA SORPRESA, LO RINGRAZIO”
Silvio Berlusconi sostiene ufficialmente Francesco Storace nella sua corsa alle elezioni per la
regione Lazio.
“Sono amico di Storace e dopo quello che gli è accaduto, perseguitato dalla giustizia, dovendosi dimettere da ministro alla Sanità nel mio governo, credo gli sia dovuto appoggiarlo nella sua candidatura alla regione Lazio”.
Continua Berlusconi: “E’ un uomo deciso, di ottima esperienza e credo possa fare molto bene”.
Storace risponde all’endorsement dell’ex premier: ”Berlusconi devo ancora sentirlo. Mi hanno detto di questa dichiarazione. Se le cose stanno così — ha detto — è una bella sorpresa e ho la responsabilità ulteriore di far vincere il centrodestra nel Lazio. Lo ringrazio. Lo chiamerò”.
L’ex An, ex governatore, ora a capo de La Destra, ha dunque ricevuto la “benedizione” ufficiale del leader Pdl ed è finora l’unico candidato del centrodestra alla regione Lazio, dopo che la giunta Polverini si è dimessa in seguito allo scandalo Fiorito.
L’avversario del centrosinistra che Storace si troverà di fronte è Nicola Zingaretti, già presidenta della provincia di Roma.
Ma non è ancora detto che non si presenteranno altri candidati da qui al voto.
Il mese scorso era circolato il nome di Simonetta Matone per il centrodestra e recentemente Gianni Alemanno aveva parlato della possibilità di avere un candidato proveniente dalla società civile.
Per ora si accontentano di Storace, poi si vedrà .
(da “Il Fatto Quotidiano“)
argomento: elezioni, La Destra, Storace | Commenta »
Dicembre 23rd, 2012 Riccardo Fucile
L’EX CONSOLE AD OSAKA, LEADER DEL GRUPPO FASCIO-ROCK PER CUI FU RIMOSSO DALL’INCARICO DIPLOMATICO, GUIDERA’ LA LISTA DELLA DESTRA IN CAMPANIA
Mario Vattani, l’ex console italiano ad Osaka, richiamato in tutta fretta dopo esibizioni musicali inneggianti al fascismo , sarà capolista al Senato in Campania alle prossime elezioni politiche nelle liste della Destra di Francesco Storace.
Lo ha annunciato lo stesso stesso Storace. “Dopo aver letto una sua bella intervista al Giornale d’Italia di oggi – spiega il leader della Destra – gli ho chiesto di candidarsi. Il suo sì alla candidatura è molto bello”.
Vattani è figlio di Umberto, tra i più influenti diplomatici italiani, per due volte segretario generale del ministero degli affari esteri a partire dal 1997 e in seguito presidente dell’Istituto nazionale per il commercio estero fino al 2011. Alla fine degli anni Ottanta fu accusato assieme ad altri militanti del Fronte della gioventù del pestaggio di tre giovani di sinistra a Roma.
Vattani fu assolto, con polemiche per le dichiarazioni delle vittime di aver ritirato la denuncia in cambio di soldi.
Altri aggressori furono condannati.
Mario Vattani è anche leader dei gruppi musicali di musica alternativa di destra Sottofasciasemplice e Intolleranza ed è noto negli ambienti neofascisti con il nome di “Katanga”.
Nel maggio 2011 si è esibito a Casapound a Roma in pezzi inneggianti al fascismo e per questo il 22 febbraio 2012 è stato richiamato in Italia e rimosso dall’incarico di console ad Osaka.
(da “La Repubblica“)
argomento: Storace | Commenta »
Febbraio 5th, 2011 Riccardo Fucile
LA BASE DE “LA DESTRA” SI RIVOLTA CONTRO L’EX AUTISTA DI MARCHIO PER LA PROSSIMA NOMINA DI MUSUMECI A SOTTOSEGRETARIO….SULLE PAGINE DI FACEBOOK STORACE MESSO SOTTO ACCUSA: “CHE FINE HA FATTO LA NOSTRA COERENZA?”
Nello Musumeci, siciliano e numero due della Destra, sarà un nuovo sottosegretario del governo
Berlusconi.
Lo ha annunciato il presidente del Consiglio in una lettera a Francesco Storace, leader del partito nato da una scissione della vecchia An.
Ma la notizia, riferita dallo stesso Storace sul suo sito e sul suo profilo Facebook, non sembra entusiasmare i simpatizzanti del movimento.
Anzi, la prima reazione dei militanti su internet appare estremamente critica: “Che schifezza”, scrive un certo Beppe. “Se c’era il Duce ‘questo qui’ a quest’ora stava a marcire in galera”.
La base della Destra, eveidentemente, non dimentica che, meno di tre anni fa, fu invitata a votare alle elezioni per un candidato premier diverso da Berlusconi: quella Daniela Santanchè che a proposito del futuro premier si esprimeva in questi termini: “Vede noi donne solo in orizzontale. Non ha rispetto per le donne, lo dimostra la sua vita giorno dopo giorno” (25 marzo 2008).
O Storace che, agenzie alla mano (11 aprile 2008) spiegava che “Berlusconi è un fuorilegge. L’unica risposta è in sede penale e soprattutto civile. L’ultima sconcertante esibizione sui sondaggi falsi, al Tg1, denota uno straordinario sprezzo delle regole”.
Tre anni dopo le cose cambiano, tanto da portare la torcia tricolore, erede della fiamma, nell’esecutivo.
Scrive Marco: “Ma dove è andata a finire la coerenza di un partito del quale ho sempre stimato le iniziative e le proposte?”.
Davide: “Poi chiamiamo Fini traditore, se ricordo bene Storace e la Santanchè dissero che mai e poi mai sarebbero entrati nel governo. Come cambiano le cose, tra il dire e il fare c’è di mezzo una poltrona”.
Un altro Marco: “Caro Francesco Storace, spero che il Berlusconi sirena non incanti anche te. Personalmente spero vivamente che mai la Destra possa fare da spalla ad un Berlusconi così, meschino. Siamo di un’altra pasta. Altrimenti possiamo spegnere la fiamma e fare quello che ha fatto Fini”. Giulio scrive sempre al segretario: “Tre anni fa dicevi peste e corna si Silvio, quanto ti ha dato?”.
Johnny: “Per un pugno di dollari hai tradito l’ideale di nazione, di legalità , di parola”.
Il terzo Marco: “Con voi la destra è diventata solo l’indicazione per toccarsi il fegato”.
Luca ironizza sulle precedenti esperienze amministrative di Storace: “E io che mi aspettavo che lo rifacessero ministro della Sanità , dopo i meravigliosi risultati ottenuti alla Regione Lazio… che peccato”.
Massimo: “Vergogna, come si fa ad andare ancora con quella persona solo per un’auto blu ed un sottosegretario in più?”.
Aran premette di non masticare molto di politica, ma si chiede “come può un partito come la Destra che fa della patria, della famiglia, dei valori dell’unità d’Italia andare a braccetto con chi vuole invece dividere, che spesso non ha rispetto di Roma Capitale, dei romani, del sud. Sono veramente deluso”. Naturalmente c’è anche chi si felicita, come Donatella, la quale riconosce che di punti di convergenza tra una destra radicale “ordine e legalità ” e Berlusconi ci sono, vecchie formule tipo “ci si allea sull’anticomunismo”.
Ancora Massimo prova a difendere i giudici di Milano (“è colpa loro se Berlusconi chiama in questura per liberare Ruby dicendo che è la nipote di Mubarak?”), risponde Fabrizio individuando i colpevoli in quei “cogl… comunisti di m… come te, sparisci schifoso fai vomitare”.
Infine c’è Filippo che osa dire l’indicibile: “La prossima volta voto Vendola che almeno è onesto e dice quello che è”.
Sondaggi alla mano, il partito retto dalla diarchia Storace-Buontempo viaggia tra lo zero virgola e il 2%. Voti preziosissimi, in caso di elezioni, per spostare il premio di maggioranza previsto dal “Porcellum” da uno schieramento a un altro.
E ai quali Berlusconi non può permettersi di rinunciare.
Matteo Pucciarelli
(da “La Repubblica“)
argomento: Berlusconi, Costume, denuncia, governo, La Destra, Politica, radici e valori, Storace | 3 commenti presenti »
Gennaio 12th, 2011 Riccardo Fucile
SE LE VOGLIA FARE ORIZZONTALE O PRONA NON E’ ANCORA DATO SAPERE, MA NELLA GUERRA DEI KILLER TRA FELTRI E SALLUSTRI, ORA MEL MIRINO FINISCE ANCHE L’EX PASIONARIA…”DOPO SILVIO UNA DONNA PREMIER”: MA LA “MODESTA” DANIELA NON PENSA CERTO A SE STESSA
“No, ma quale attacco? Va tutto bene, Feltri è un mio grande amico”. 
Se fosse stato un nemico allora, oltre a definirla “voltagabbana” e accusarla di “voler fare le scarpe” a Berlusconi, che cosa avrebbe potuto pubblicare, sul sul “suo” Libero, contro Daniela Santanchè?
Perchè lei, che si finge inconsapevole, è invece una delle cause scatenanti della fuga di Feltri dal Giornale. E della rottura dei rapporti con Alessandro Sallusti.
Tutto è cominciato quando la signora Garnero da Cuneo è rientrata nelle grazie di Silvio Berlusconi.
Dopo aver indossato senza successo la casacca storaciana ( e aver preso per i fondelli migliaia di persone n.d.r.) è tornata a casa da figliol-prodiga, e per lei sono state spalancate tutte le porte: quelle economiche prima, quelle del governo poi.
Infatti la Santanchè è entrata a pieno titolo, con la sua concessionaria di pubblicità “Visibilia”, sia al Giornale che a Libero.
Ma dal secondo ha divorziato dopo una serie di problemi con gli Angelucci, proprietari della testata e soci a metà della stessa concessionaria pubblicitaria.
Accusata di trascuratezza nei confronti della creatura di Belpietro, la sottosegretaria si è dedicata completamente al Giornale e al suo direttore, a cui sarebbe legata anche sentimentalmente.
“Sono una coppia non un’accoppiata” ha dichiarato ieri Feltri in un’intervista, ricordando che Berlusconi (col quale lui non ha rapporti quotidiani) gli aveva detto “il Giornale è roba tua”.
Totale fiducia dal premier, quindi, e mani libere.
Ma poi è arrivata Daniela. La sua pubblicità e il suo rapporto con Sallusti (che dichiara di avere colloqui continui con Berlusconi) ha rotto l’incantesimo decennale che legava i due giornalisti.
E l’impossibilità di agire liberamente ha portato Feltri lontano dal quotidiano di famiglia.
Il giorno dell’annuncio dell’ennesimo passaggio verso Libero, testata che lui ha fondato, Feltri parafrasò una famosa battuta cinematografica per confessarsi col sorriso: “sono andato via cinque minuti fa dal Giornale e già mi sta sui coglioni”.
Detto, fatto: Sallusti lo accusa di essere un traditore e di aver voltato le spalle a Berlusconi. Feltri fa lo stesso con la Santanchè: “Perfino lei cambia bandiera” ha scritto ieri Libero, “e non è la prima volta. L’ultima occasione le aveva fruttato addirittura un posto di sottosegretario al ministero per l’Attuazione del programma di governo. E, a forza di dietrofront, potrebbe ritrovarsi piroettata sulla poltrona di Palazzo Chigi”.
Il chiaro riferimento è alla dichiarazione della Santanchè “l’erede non lo sceglierà Berlusconi e sarà una donna”.
Lei ha incassato il colpo con eleganza: “Feltri è un grande amico, nessun problema. Io ho detto che fra 30 anni mi piacerebbe un presidente donna” . Quindi non subito?
“Macchè, lunga vita a Berlusconi”.
E dopo di lui?
“Dopo di lui mi auspico ci sia una donna”.
E quella donna potrebbe essere lei?
“Ma la mia non era un’autocandidatura, non ho mai preso in considerazione me stessa. Tanto che ho detto che la sinistra ha perso un’occasione non portando al Quirinale Anna Finocchiaro. Poi io fra 30 anni spero di fare la nonna e occuparmi dei nipoti”.
E nel frattempo?
Caterina Perniconi
(da “Il Fatto Quotidiano“)
argomento: Berlusconi, Costume, governo, la casta, PdL, Politica, radici e valori, Stampa, Storace | 1 Commento »
Dicembre 9th, 2010 Riccardo Fucile
COINVOLTA ANCHE L’AZIENDA RIFIUTI, VIA IL CAPOSCORTA DI ALEMANNO… ALL’ATAC CHIAMATE 850 PERSONE, CIRCA 1.000 GLI ARRUOLATI ALL’AMA… APERTO FASCICOLO DA PARTE DELLA PROCURA E DELLA CORTE DEI CONTI
Non bastava la bufera esplosa sulla Parentopoli in Atac, la società del trasporto pubblico romano che dopo l’elezione di Gianni Alemanno in Campidoglio ha imbarcato più di 850 persone, tutte per chiamata diretta e legate da rapporti familiari o politici ad esponenti del centrodestra locale, dirigenti aziendali e sindacalisti.
Ora, per il sindaco della capitale si apre un nuovo fronte: il reclutamento di un migliaio di nuovi dipendenti (sui 7mila totali) in un’altra ex municipalizzata, l’Ama, che si occupa di raccogliere e smaltire i rifiuti della città .
Dove, partire dal 2008, sono stati assunti, tra gli altri, il genero dell’ad Franco Panzironi, braccio operativo della Fondazione alemanniana Nuova Italia; la figlia del caposcorta del sindaco, Giorgio Marinelli, il quale aveva già provveduto a piazzare il primogenito in Atac; la compagna dell’ex capogruppo pdl in Campidoglio, ora traslocato a La Destra, Dario Rossin; oltre alla solita pletora di mogli, cognati e cugini di vari pidiellini di secondo piano, ma assai utili in campagna elettorale.
La prova provata di come l’occupazione clientelare delle società controllate dal Comune sia ormai diventato un sistema. Ai confini del lecito.
Tant’è che sia la Procura della Repubblica sia la Corte dei Conti hanno aperto un fascicolo per accertare eventuali responsabilità sotto il profilo penale e del danno erariale.
Finora l’unico a rimetterci è stato il caposcorta del primo cittadino che si è dimesso dal suo incarico.
Ad annunciarlo, lo stesso inquilino del Campidoglio: «Marinelli non è più il mio caposcorta, è ritornato in polizia», decisione assunta «in via precauzionale per evitare speculazioni sull’accaduto», ha spiegato Alemanno, negando tuttavia ogni suo coinvolgimento.
«Non mi occupo di assunzioni, sull’Ama non mi risultano particolari scandali e poi non mi ricordavo neanche che quell’agente avesse una figlia», ha tagliato corto.
E pazienza che l’azienda dei rifiuti abbia sostanzialmente confermato il numero dei dipendenti (954) arruolati a partire dal «9 agosto 2008, giorno di insediamento della nuova amministrazione», e ammesso di aver effettuato, «come prevede la normativa vigente», delle semplici selezioni affidate ad agenzie per l’impiego pubbliche e private.
Per il sindaco sotto assedio ora è tempo di cambiare: «Bisognerebbe rendere obbligatoria la pratica dei concorsi anche per le municipalizzate, così come si fa al Comune, in modo da superare il problema delle chiamate dirette o dalle selezioni fatte da agenzie interinali», dice ora che dalle sue parti tutto il sistemabile è stato sistemato.
Che triste immagine della destra…
argomento: Alemanno, AN, Comune, Costume, denuncia, destra, emergenza, la casta, PdL, Politica, Roma, Storace | Commenta »
Ottobre 13th, 2010 Riccardo Fucile
I FINIANI ESULTANO: “SCONFITTA LA MACCHINA DEL FANGO, IL TEMPO E’ GALANTUOMO”…. ORA LA PROCURA DI ROMA HA TUTTI GLI ATTI MONEGASCHI PER POTER TRARRE LE CONCLUSIONI… STORACE IN CRISI DI NERVI PARLA DI INDAGINI DI PARTE, FORSE SI RIFERIVA A QUELLE DEI SUOI COMPAGNI DI MERENDE DE “IL GIORNALE”
Nel 1999 era “congruo” il valore indicato nel passaggio di proprietà dell’appartamento di Boulevard Princesse Charlotte, occupato oggi da Giancarlo Tulliani, cognato del presidente della Camera, Gianfranco Fini, ed ereditato da Alleanza Nazionale dalla contessa Anna Maria Colleoni.
E’ il giudizio che le autorità di Montecarlo danno della transazione nella documentazione trasmessa dal Principato alla Procura di Roma.
Il dato sarà ora analizzato dal procuratore Giovanni Ferrara e dall’aggiunto Pierfilippo Laviani, titolari degli accertamenti avviati, contro ignoti, per truffa aggravata, con altri documenti arrivati da Montecarlo previa rogatoria internazionale.
Nel fascicolo trasmesso da Montecarlo alla Procura romana dovrebbero esserci anche le valutazioni, soprattutto sotto il profilo fiscale, effettuate dall’ufficio del registro del Principato di Monaco fino alla cessione dell’immobile, avvenuta nel 2008, per 300 mila euro a una società off-shore. Gli inquirenti di piazzale Clodio sarebbero ora in possesso di tutti gli elementi necessari per fare chiarezza sugli aspetti della vicenda.
Secondo quanto si è appreso, entro la fine del mese i magistrati potrebbero già mettere un punto sulla questione: qualora non emergessero fattispecie penalmente rilevanti, si prospetterebbe una richiesta di archiviazione. Viceversa scatterebbero i primi inviti a comparire.
I finiani esultano.
“Il tempo è galantuomo” dichiara Benedetto Della Vedova, vicepresidente dei deputati di Fli, conversando con i cronisti a Montecitorio.
“Non ne dubitavo – spiega Della Vedova – Fini aveva spiegato esattamente come erano andate le cose anche in quelli che erano i punti più difficili per lui. In ogni caso aspettiamo il giudizio conclusivo”.
“La vera notizia – aggiunge il deputato – è che Fini è stato vivisezionato e radiografato e l’unica cosa che si è trovata è questo elemento che lui stesso ha definito di ingenuità “.
Della Vedova dedica un pensiero all’inchiesta de Il Giornale: “Mi spiace per gli amici del Giornale. Si vede che la missione non era l’inchiesta, ma far male. Il colpo è arrivato ma il tempo è galantuomo”.
Granata: “Macchina del fango ha fallito”. “Sono stato sempre convinto che fosse in atto un meccanismo di diffamazione, riuscito, e un tentativo di delegittimazione, fallito, ai danni della terza carica dello Stato”.
“Fini fa politica da quarant’anni – aggiunge Granata – ed è un campione dell’etica della responsabilità . Tutto questo ci conferma da dove viene la macchina del fango”.
Storace non ci sta, si è giocato la riesumazione della salma de La Destra in questa operazione e qualche posto di sottogoverno per poter passare alla storia non più come autista di Marchio e come inquisito per le firme false nella lista della Mussolini, ma come l’ultimo dei fascisti che piangono sulle antiche virtù dimenticate.
E dichiara: “se hanno tutta questa fretta di archiviare, viste le numerose indiscrezioni della Procura, lo facciano. Chi ha denunciato avrà così la possibilità di accedere agli atti e verificare con quanto scrupolo sono state condotte”.
Ma come, prima era così fiducioso nella Procura e ora avanza sospetti?
Se ha delle prove denunci anche il procuratore presunto colluso, poi magari anche i giudici monegaschi.
Se gli rimanesse del tempo, poi sarebbe bene che si guardasse allo specchio: così vedrà come si p ridotto un ex missino per poter avere il pass di accesso a Palazzo Grazioli.
argomento: AN, Berlusconi, casa, Costume, Fini, Giustizia, governo, PdL, Politica, Storace | 1 Commento »
Settembre 7th, 2010 Riccardo Fucile
HA CREATO “LA DESTRA” SU IMPUT DEL PREMIER IN FUNZIONE ANTI-FINI, POI E’ STATO SCARICATO, QUINDI RIPESCATO E RIAMMESSO A CORTE…UN GENERALE SENZA ESERCITO CHE PARLA DI ETICA POLITICA NONOSTANTE UNA CONDANNA A UN ANNO E SEI MESI PER ESSERE STATO PROMOTORE E ISTIGATORE DELLA INCURSIONE AL SISTEMA INFORMATICO DEL COMUNE PER DANNEGGIARE LA MUSSOLINI
Ogni tanto si fa ricevere a Palazzo Grazioli per “respirare” l’aria di corte: quando il premier ha bisogno di sentirsi caricare in funzione anti-Fini, chi meglio del battutista Francesco Storace riesce a fargli tornare il sorriso?
Solidarietà tra barzellettieri.
Non saprà guidare un partito (visto le ultime percentuali nazionali da prefisso telefonico raggiunte), non saprà tenere unita una comunità umana (visto la diaspora di quasi tutti i dirigenti con cui aveva iniziato l’avventura de “la Destra”), non sarà un grande stratega (si è fatto convincere da Berlusconi a fondare un partito che avrebbe dovuto portare via voti ad An, quando sembrava imminente la rottura dell’intesa tra il premier e Fini, poi è stato scaricato da Silvio quando An è entrata nel Pdl, salvo essere richiamato a corte qualche mese fa), ma è un uomo servizievole in fondo.
Chi ricorda malevolmente i suoi primi incarichi nel Msi, quale autista di Marchio, o chi non dimentica il suo ruolo di portavoce di Fini in An, non si stupisce che sia diventato ora il maggiordomo politico di Silvio.
Dopo aver detto peste e corna del premier per due anni e soprattutto nella campagna elettorale politica del 2008: da una parte la Danielona che denunciava i vizi di chi “le donne le vuole solo orizzontali”, dall’altra il pugnace Epurator che univa le fiamme tricolori contro il berlusconismo dilagante.
Per poi finire a scrivere comunicati stampa che giustificano ancora l’esistenza di un partito che solo a Roma, grazie alla mancanza del simbolo del Pdl, ha raccolto un minimo consenso.
Ma Storace è utile in fondo: chi meglio di lui, uomo coerente, può tutelare lo spirito delle ultime volontà della Colleoni e della sua casa di Montecarlo, mandando esposti in sintonia con Perdente Feltri?
Chi meglio di lui può dichiararsi indignato con Fini per aver tradito lo spirito del Msi?
Certo non io, che non ho mai aderito ad An e non ho mai fatto il portaborse di Fini, ma lui sì che è un esperto di quel mondo in cui ha avuto onori e prebende.
Non lo ha mai criticato dall’interno per decenni?
Che volete che sia, non sarà certo per convenienza.
Ora si erge a moralizzatore, ad esteta della “destra che non tradisce”, simbolo dei duri e puri e si ritrova i suoi compagni di merenda Gasparri e Alemanno.
C’eravamo tanto amati (e tanto odiati)…
Un bel teatrino della politica, direbbe Silvio.
Una bella comparsata televisiva e riecco Francesco in piena forma, tra ammiccamenti e battute, che accusa Fini di mancanza di etica politica e di cattivo esempio per l’ambiente di destra.
Beh c’è un limite a tutto.
E’ compatibile la carica di segretario di un partito con una condanna a un anno e sei mesi per aver “tramato” contro la Mussolini, esponente dello stesso mondo?
Riportiamo le agenzie del 5 maggio 2010, per chi ha la memoria corta. Continua »
argomento: AN, Berlusconi, Costume, destra, Fini, Giustizia, governo, La Destra, PdL, Politica, radici e valori, Roma, Storace | 3 commenti presenti »