CERTE NOTTI SI SPARA, MA IL RIPOSINO POMERIDIANO NON E’ PREVISTO NELLA NORMA?
E SE, COME SALVINI AL CARA DI MINEO, UNO DORME CON LA LUCE ACCESA COME LA METTIAMO? VA CONSIDERATA NOTTE O GIORNO?
Persino troppo facile ironizzare sulla nuova legittima difesa che darebbe più licenza di sparare contro i ladri, purchè notturni.
Troppo facile impallinare la norma targata Pd-Ap, che sta riuscendo nel miracolo di peggiorare la legge Berlusconi-Castelli del 2006.
Meno facile dare torto a penalisti come Carlo Federico Grosso che a Repubblica dichiara: “Chi dovesse difendersi di mattina o di pomeriggio non sarebbe automaticamente colpevole”.
Sintetizzando generosità e sarcasmo, il penalista chiederebbe al legislatore “di stabilire con precisione quando un fatto può essere considerato come avvenuto di ‘notte'”.
La frase non è banale.
Tralasciando complicati fattori metabolici, non c’è dubbio che la notte sia un concetto relativo. Conosciamo persone per cui non è mai giorno, altre che scambiano la notte per il giorno, altre che, citando il poeta, “certe notti somigliano a un vizio che non voglio smettere, smettere mai”.
Così, immaginiamo ladri e vittime coordinarsi con le previsioni al minuto, su alba e tramonto.
Ovviamente d’inverno, con le notti più lunghe, sarà tutto più semplice, e la legge potrà essere presa a modello dai paesi dalle lunghe notte artiche.
Poi ci sarebbe il riposino pomeridiano, ma per quello aspettiamo un emendamento ad hoc, magari in Senato.
Ma la domanda è un’altra: come la mettiamo con Salvini che a quanto pare, almeno nei centri richiedenti asilo, dorme con la luce accesa?
(da “Huffingtonpost”)
Leave a Reply