OBAMACARE, TRUMP SMANTELLA LA RIFORMA: VERGOGNA AMERICANA
ORA I POVERI POTRANNO MORIRE SENZA CURE PER PERMETTERE AI RICCHI DI PAGARE MENO TASSE… EVVIVA I SOVRANISTI CONTRO I POTERI FORTI
Non servono molte parole per riassumere l’effetto che questa controriforma sanitaria imposta ai repubbblicani, molti dei quali l’hanno votata senza neppure averla letta, avrà sui cittadini americani
I giovani sani, i benestanti senza problemi cronici di salute potranno fare a meno dell’assicurazione medica e risparmiare un sacco di soldi, fino a quando staranno bene.
Poi, che Dio li aiuti al momento di accendere una polizza. L’assicurazione non è più obbligatoria
I meno giovani, i portatori di patologie croniche e di varia gravità , potranno scegliere se restare senza alcuna copertura e andare al fallimento (un protocollo di terapie oncologiche per tumori in stato avanzato raggiunge i 172 mila dollari) o pagare premi astronomici, nel nome del “diritto di scegliere”.
Il via libera rischia in ogni caso di causare pesanti conseguenze per milioni di pazienti e da tempo il piano Trump aveva sollevato le critiche anche delle associazioni dei medici: ”Si rischiano gravi danni per i pazienti, milioni di americani perderanno l’assicurazione sanitaria come diretto risultato del progetto” afferma l’American Medical Association.
Conclusione: lo scandalo, la vergogna, l’ignominia della nazione più ricca del mondo — la sola nel cosiddetto Occidente – incapace di offrire a tutti i propri cittadini un servizio sanitario nazionale continua. Obamacare era un tentativo, molto difettoso, di ampliare almeno il numero degli assicurati.
E tutto questo per diminuire le tasse alle corporation e ai più ricchi, per ostinazione ideologica contro tutto quello che somiglia vagamente a un intervento dello Stato.
L’assenza di un servizio sanitario nazionale che offra a tutti un minimo di copertura è, dopo la piaga dello schiavismo sanata alla fine dell’Ottocente, la continua vergogna americana.
Si può sperare che il Senato blocchi questa ignominiosa deforma sanitaria.
(da “La Repubblica”)
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