CHE FINE HANNO FATTO I 600.000 RIMPATRI PROMESSI DAL BALLISTA SALVINI?
IN UN ANNO NE HA RIMPATRIATI MENO DI MINNITI ( 6.459 CONTRO 6.514), HA TAGLIATO I FONDI PROMESSI PER I RIMPATRI DA 42 A 3 MILIONI, NON HA CONCLUSO UNA MAZZA DI ACCORDO CON ALCUN PAESE DI ORIGINE
«Ci sono mezzo milione di irregolari in Italia. Con le dovute maniere vanno allontanati tutti. Altrimenti si alimenta la confusione» così parlava a gennaio 2018 il futuro ministro dell’Interno (ma all’epoca già papà ) Matteo Salvini.
La cifra dei migranti da espellere è poi cresciuta fino a diventare 600 mila, da rimpatriare il prima possibile.
Nel contratto di governo Lega-M5S si fa riferimento alla presenza di 500 mila i migranti irregolari e si legge che «una seria ed efficace politica dei rimpatri risulta indifferibile e prioritaria».
A sei mesi dall’insediamento di Salvini al Viminale il ministro si vanta di essere riuscito a ridurre gli sbarchi. Una “riduzione” frutto di una politica disumana, quella della chiusura dei porti alle ONG, le stesse ONG che avevano firmato con il governo italiano il famoso codice di condotta voluto da Minniti e che quindi non si può certo accusare di essere dei pirati del mare (non che le altre lo fossero).
Ma il Segretario della Lega non torna molto volentieri sull’argomento dei rimpatri. Il motivo è molto semplice: quella promessa da campagna elettorale è irrealizzabile, e Salvini lo sapeva bene.
Ad agosto il numero due della Lega — nonchè sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri — Giancarlo Giorgetti aveva ammesso che quella di Salvini era stata una balla: «Matteo l’ha sparata grossa, ora è importante che non ne arrivino più». Durante una riunione dei ministri dell’Interno dell’Unione Europea ad Insbruck il titolare del Viminale aveva dichiarato: «Negli ultimi anni sono arrivati dalla Nigeria 60mila migranti, nella stragrande maggioranza dei casi non-profughi e siamo riusciti ad espellerne 700. Quindi voi capite che l’Italia ha un pregresso di 500mila clandestini e se non riusciamo ad espellerne più di 10mila l’anno ci mettiamo cinquanta anni a recuperare il passato».
Alla data del 1 gennaio 2018 erano 533 mila i cittadini stranieri privi di un valido permesso di soggiorno, pari all’8,7% del totale degli stranieri residenti.
Quanti ne ha espulsi quest’anno il nostro Paese?
Il Ministero dell’Interno fa sapere che «i rimpatri forzati dal primo gennaio al 9 dicembre 2018 sono stati 6.459 rimpatri.
Ben al di sotto dei 10 mila all’anno necessari a raggiungere, nell’arco di una legislatura, la mirabolante cifra di 50 mila rimpatri, un decimo di quanto promesso da Salvini.
Facendo la media dei sei mesi di governo gialloverde si tratta di circa 600 “espulsioni” al mese.
Ma nel 2017 quanti rimpatri sono stati effettuati? Qualcosina di più di quanto fatto da Salvini: 6.514 rimpatri di cittadini stranieri presenti irregolarmente nel nostro Paese
Salvini aveva promesso che avrebbe stanziato 42 milioni di euro per i rimpatri, nel decreto Sicurezza però ne sono stati stanziati appena 3 milioni.
Un altro aspetto negativo del Decreto Salvini è che togliendo la protezione umanitaria farà aumentare il numero degli irregolari presenti in Italia.
Un vero colpo di genio.
Senza accordi bilaterali — la Tunisia qualche giorno fa si è opposta “categoricamente” ai rimpatri “unilaterali” — e senza soldi la promessa di superare i diecimila rimpatri all’anno rimarrà un miraggio.
Anche perchè i rimpatri costano e il massimo di migranti espulsi con lo stesso volo è stato di 43 persone, con questi numeri è evidente che espellere 500mila persone in cinque anni è come svuotare il mare con un secchiello.
(da “NextQuotidiano”)
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