CHE MAXXI FLOP PER GIULI! BASTA LEGGERE IL BILANCIO: SOTTO LA SUA GUIDA I PROVENTI DA BIGLIETTERIA CROLLANO DEL 30%, DA 2 MILIONI E 586 MILA EURO DEL 2022 A 1 MILIONE E 972 MILA EURO DEL 2023
“RICAVI E PROVENTI DIVERSI” SCENDONO DA 3 MILIONI E 950 MILA EURO A 2 MILIONI E 487 MILA EURO. LE SPONSORIZZAZIONI CROLLANO DEL 44%
A leggere il bilancio del Maxxi vien da pensare che al ministro Alessandro Giuli si attaglierebbe bene l’auto-definizione di Giorgio Albertazzi: un “perdente di successo”. Giuli approda alla guida del Ministero della Cultura dopo una sola importante esperienza di gestione: quella di presidente della Fondazione Maxxi. Il bilancio del 2023 è stato approvato il 4 giugno scorso e non brilla per l’andamento dei conti.
Ora Giuli sale di livello e passa a dirigere il Ministero che, con i suoi contributi di 13 milioni di euro circa ogni anno, tiene in vita la Fondazione e di fatto la controlla. Nominato presidente della Fondazione Maxxi a novembre 2022 dal Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, Giuli ha preso possesso a dicembre.
Sembra che al Maxxi, come alla Rai, Giuli abbia confermato il suo disinteresse per i risultati di pubblico. Le sue trasmissioni su Rai2 erano celebri per i contenuti eccentrici, alti e talvolta temerari (una seconda serata Rai dedicata alle dea del melograno o della spiga non si vedrà più, e non è detto sia un peccato) ma anche per gli ascolti bassi.
Anche alla direzione del museo romano i numeri lo bocciano.
Sotto la sua guida nel 2023 i proventi da biglietteria crollano del 30 per cento da 2 milioni e 586 mila euro del 2022 a 1 milione e 972 mila euro del 2023. I “ricavi e proventi diversi” calano da 3 milioni e 950 mila euro a 2 milioni e 487 mila euro. Le sponsorizzazioni crollano del 44 per cento.
Il segretario generale Francesco Spano – confermato da Giuli – nella sua relazione spiega che la contrazione dei proventi è stata “mitigata” dalla crescita dei contributi da gestione commerciale degli spazi (+28 per cento) e dalle attività di formazione (+180 %).
La Fondazione guidata da Giuli, coerentemente con la postura atlantica dell’amica Giorgia, non si è tirata indietro quando è stato chiesto il supporto alla ricostruzione della città di Odessa. Con un processo di selezione pubblica curato da una società internazionale è stata scelto a metà 2023 il nuovo direttore artistico Francesco Stocchi. I costi del personale sono saliti per effetto di 8 assunzioni a tempo indeterminato “atto conclusivo sebbene non dovuto di una procedura già incardinata dalla precedente amministrazione”, sottolinea il Maxxi Così salari e stipendi sono saliti da 1 milione e 699 mila euro del 2022 a 2 milioni e 197 mila euro del 2023.
Il compenso di Giuli, pari a 147 mila euro lordi, nei fatti è stato inferiore a quello di Giovanna Melandri che aveva una base ma poi aumentava grazie ai bonus legati all’andamento della gestione. Nonostante l’andamento negativo dei conti la Fondazione Maxxi alla fine ha chiuso con un utile di 6 mila e 700 euro. Come è possibile? In parte c’entra la riduzione dei costi ma soprattutto l’aumento dei contributi di gestione che salgono da 13 milioni e 144 mila a 13 milioni e 767 mila euro. Il Ministero dei Beni Culturali guidato da Sangiuliano ha fatto la parte del leone. A parte i 600 mila euro di contributo di Enel, il resto viene tutto da quattro capitoli di spesa del Mic.
La Fondazione nel prossimo anno fruirà dei fondi del Pnrr. Già gli è stato assegnato un finanziamento di 2 milioni e 456 mila euro per attuare il progetto Maxxi per tutti.
(da Il Fatto Quotidiano)
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