CHI C’E’ DIETRO IL FINTO MANIFESTO DI ADINOLFI NUDO PER D&G ?
LA COLTA PROVOCAZIONE AVVENUTA NOTTETEMPO A TORINO
Probabilmente si tratta di più di una persona, l’incursione è avvenuta di notte e gli autori sono colti e conoscono bene l’arte della provocazione, oltre che la provocazione nella storia dell’arte.
È questo il primo identikit che si può tracciare per rispondere alla domanda: chi ha realizzato il manifesto fake di Adinolfi comparso a Torino?
In attesa di una qualche forma di rivendicazione del gesto – quasi certamente riconducibile alle polemiche sulle unioni civili e alle posizioni di Mario Adinolfi, direttore de La Croce – ad analizzare la provocazione, anche dal punto di vista artistico, è il giornalista Vito De Biasi, ripreso dal blogger Paolo Armelli, che è stato tra i primi a segnalare la foto virale scattata da Federico Novaro: «Vito De Biasi segnala che la boccetta di profumo che appare nella locandina – spiega Armelli – ricorda molto da vicino l’opera ready-made Belle Haleine — Eau de Voilette realizzata dagli artisti Marcel Duchamp e Man Ray nei primi decenni del Novecento».
Il manifesto, riprodotto richiamando in perfetto stile i cartelloni pubblicitari di Dolce & Gabbana (con tanto di logo), fa poi sospettare che dietro alla provocazione possa esserci anche un grafico.
Ciò che è certo, per il momento è che Dolce & Gabbana non ne sanno niente.
Del resto, la stessa IGPDecaux, che gestisce lo spazio pubblicitario nel quale è comparso il manifesto, ha precisato che l’affissione è abusiva: il cartellone è stato inserito forzando la teca.
Adinolfi protagonista, suo malgrado dello scherzo, ha twittato chiedendo pubblicamente una smentita agli stilisti, parlando di «ennesima violenza» nei suoi confronti.
Dimostrando scarso senso dell’humor.
Paola Italiano, Francesco Zaffarano
(da “La Stampa”)
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