CHI FREQUENTA CASA LA RUSSA? IL MISTERO DEL DEEJAY CHE AVREBBE PASSATO LA NOTTE CON LEONARDO LA RUSSA E LA RAGAZZA 22ENNE CHE LO ACCUSA DI STUPRO SI CHIAMA NICO E HA UN LEGAME DI VECCHIA DATA CON IL FIGLIO DEL PRESIDENTE DEL SENATO
TUTTI I COINVOLTI (COMPRESA L’ACCUSATRICE) FANNO PARTE DELL’ALTA BORGHESIA MILANESE: SI INCROCIANO NEI LOCALI DI ELITE, MA ANCHE IN VACANZA TRA FORMENTERA, LONDRA E SANTA MARGHERITA LIGURE
Più che difese argomentate, son difese a prescindere: «Lui? Sei sicuro? Ma se è uno che sta per i fatti suoi… Gli piace camminare per Milano, fare foto e girare video… Dico che è impossibile… C’ha in testa solo la musica, un’ossessione, ma ci crede e fa bene. A noi piace ballare mentre a lui piace far ballare. Semplice. Non lo sento da settimane, sarà via».
Non riceviamo conferma definitiva sul fatto che il soggetto in argomento, cioè il deejay ventenne dato per presente nell’appartamento dei La Russa e presunto autore insieme a Leonardo dello stupro contro la coetanea, sia lo stesso giovane del quale abbiamo parlato con un suo amico.
Ma che le identità coincidano è altamente probabile. Il rifiuto del diretto interessato, della famiglia e di una buona cerchia di conoscenti di rispondere alle nostre domande potrebbe avvalorare l’ipotesi di un coinvolgimento, da capire in quale misura.
Non bisogna però escludere scenari differenti. Uno dei «vantaggi» investigativi è dato dal fatto che ragioniamo su un gruppo unitario, nel senso che i ventenni hanno frequentato le superiori insieme, e in parte frequentano adesso l’università; si incrociano a Milano nella zona dei Navigli, sono ospiti di discoteche quasi elitarie come l’«Apophis», in Liguria hanno per base fissa e irremovibile l’iconica «Santa», ovvero Santa Margherita Ligure, all’estero capita loro di vedersi a Formentera per il divertimento e a Londra per proseguire gli studi.
Alta se non altissima borghesia, genitori con impieghi di rilevante peso (non unicamente) professionale, ramificate relazioni, ampie disponibilità economiche; in prevalenza sono figli unici che con i coetanei compongono una forte comunità, una tribù, anche intima, di condivisioni di segreti maggiori che in altri contesti giovanili; le sigarette (elettroniche) sono un vezzo più che un vizio; drammatico il tema delle droghe e dell’abbinamento con psicofarmaci; a unire i giovani, anche solidi legami con le mamme e i papà degli amici, al netto della frequenza di coppie separate; l’uso dei social network ha sì un ruolo ma senza sconfinare: una delle urgenze è esplorare il mondo.
Al proposito, tra le mete aumentano quelle arabe. Viaggi che appaiono estranei al deejay, ancorato all’operazione di conquista delle consolle dei locali milanesi. Non importa quali, basta salire in postazione. Gioia, rivincita per chi dubitava che ci sarebbe riuscito, anche se è un nome ancora non di grosso livello.
Nuove verifiche col personale dell’«Apophis» non hanno generato dettagli utili al rapporto tra il ragazzo e la medesima discoteca. Acclarato il legame con Leonardo La Russa, che risalirebbe negli anni; il circuito delle amiche della presunta vittima negherebbe di averlo mai incontrato in precedenza, il che però non risulterebbe veritiero in virtù delle incrociate conoscenze fra i ventenni. E pure fra gli adulti. Ci riferiscono infatti di riunioni di famiglia e di incontri collegiali negli uffici di avvocati «influenti», in preparazione dell’iter giudiziario. Con una rara, maniacale attenzione a ogni riga uscita sui giornali, anzi a ogni singola parola.
(da Il Corriere della Sera)
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