CHI PAGA PER RIMUOVERE I SIMBOLI LEGHISTI DALLA SCUOLA DI ADRO? IL SINDACO E LA GIUNTA CACCINO I SOLDI DI TASCA
IL COMUNE AVEVA SPESO 7.500 EURO PER 10 ZERBINI, 6.500 EURO PER I CESTINI DELLA MONNEZZA, 230.000 EURO PER GLI ARREDI… SOLO PER RITINTEGGIARE IL TETTO OCCORRERANNO ALMENO 10.000 EURO.. ORA MARONI INCENSA MIGLIO, MA BOSSI LO DEFINI’ “UNA SCOREGGIA SPARATA NELLO SPAZIO”
Scaricato anche dai vertici della Lega, il sindaco di Adro, Oscar Lancini, dopo la circolare scolastica ispirata dalla Gelmini che lo invita a rimuovere dalla scuola i 700 simboli leghisti affissi anche nei cessi, ha replicato: ” cancello i somboli se me lo dice il Capo”.
Comprendiamo che, più che un sindaco di un comune della Repubblica italiana, si ritenga un dipendente leghista, ma evidentemente non ha ancora ben afferrato il concetto del rispetto delle leggi vigenti.
Ci sarà qualcuno che gliele farà rispettare, anche se tardivamente.
Il ministro degli interni Maroni aveva già preso le distanze dall’iniziativa: “Intitolare la scuola a Miglio è stata una grande idea, ma io i sarei fermato lì”.
Ma Maroni ha fatto finta di dimenticare come Bossi definì il professor Miglio: “una scoreggia sparata nello spazio”, peraltro corrisposto dall’ideologo della Lega che definì il Senatur “un mentitore nato e un ubriacone”.
Peccato che il sindaco di Adro non abbia ritenuto di far scalpellare sui muri, all’entrata della scuola, questa frase famosa di Miglio, sarebbe stato un contributo a eliminare l’ipocrisia leghista che celebra le persone da morto, dopo averle insultate in vita.
Ma un altro problema si porrà agli amministratori di Adro: chi pagherà ora i costi della “bonifica” dei 700 simboli leghisti presenti nella scuola?
Per acquistare gli arredi il comune di Adro ha sborsato 230.000 euro, cui vanno aggiunti altri 350.000 euro pagate, attraverso una sottoscrizione, da 30 famiglie del Paese.
Emerge pertanto che è stata una piccola minoranza dei cittadini di Adro a contribuire, quelli di stretta fede leghista.
E i costi di alcuni interventi per imprimere il sole delle Alpi nella struttura scolastica non è stato certo da poco: i 10 zerbini dell’ingresso sono costati ben 7.500 euro, i cestini dell’immondizia 6.500 euro, tutti soldi buttati a questo punto.
Sul tetto poi campeggiano due giganteschi soli della Alpi del diametro di 8 metri ciascuno: una prima stima ha fissato in non meno di 10.000 euro la spesa per cancellarli, ritinteggiando la copertura.
La tesi corrente è che le spese verranno messe a bilancio del Comune, ma non se ne comprende il motivo: dovrebbero essere fatte pagare al sindaco, alla giunta e a quei consiglieri che hanno votato la delibera.
Precedenti sentenze della Corte dei Conti vanno in tal senso.
Per quale ragione tutti i cittadini di Adro dovrebbero pagare delle spese di propaganda politica che non hanno richiesto?
Che il sindaco e chi per lui paghino di tasca e non rompano le palle.
Semmai i simboli rimossi se li possono attaccare sull’uscio e sulle finestre di casa, a perenne memoria.
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