CLICK DAY PER REGOLARIZZARE I LAVORATORI EXTRACOMUNITARI: 300.000 DOMANDE IN 4 ORE, MA I POSTI SONO SOLO 98.000
L’INCAPACITA’ DI “GOVERNARE” IL FENOMENO IMMIGRAZIONE PORTA A TRASFORMARE LA REGOLARIZZAZIONE DI UNA BADANTE IN UNA LOTTERIA SENZA COSTRUTTO… SE UNA STRANIERA LAVORA, PERCHE’ UN ITALIANO NON PUO’ METTERLA IN REGOLA? SOLO PERCHE’ QUALCUNO, SBAGLIANDO O IN MALAFEDE, HA FISSATO L’ESIGENZA DI BADANTI IN UN TERZO RISPETTO A QUELLA REALE, RICHIESTA DAL MERCATO?
Ci risiamo con la farsa delle domande di regolarizzazione dei lavoratori extracomunitari.
Oggi duecentonovantatremila domande in quattro ore, le prime 100mila entro pochi secondi dopo le fatidiche 8, ora di inizio della procedura.
Sono i primi dati del Viminale sul primo dei tre “click day” (gli altri sono previsti il 2 e il 3 febbraio) per l’assunzione e la messa in regola di 98.080 lavoratori extracomunitari.
Duecentottomila delle domande hanno riguardato colf e badanti, le altre lavori subordinati.
I Paesi più rappresentati sono stati, nell’ordine, Bangladesh (48mila domande), Marocco (44mila), India (36.800), Sri Lanka (23mila) ed Egitto (22.600), mentre le prime tre province italiane sono state Milano (37.500 domande), Roma (22.500) e Brescia (18.800).
Tutti attenti a non commettere errori nella compilazione della domanda: anche la minima incertezza nel trascrivere un nome o un indirizzo può costare cara.
Per tanti italiani vorrebbe dire non riuscire a regolarizzare la “badante” cui affidano la cura dei loro cari.
Tutto avverrà in poco più di un minuto nei tre click-day a disposizione che sanciscono l’incapacità di governare i flussi migratori.
Si lascia ai professionisti delle pratiche telematiche la scelta su chi regolarizzare e chi no: questa la coraggiosa opzione del governo.
Un Paese come il nostro non può scegliere quali immigrati far arrivare da noi, non può stabilire priorità ? .
Abbiamo uno stato sociale che non aiuta chi non è più autosufficiente e famiglie che diventano sempre più piccole, non più in grado di offrire la cura di qualità di cui gli anziani avrebbero bisogno.
Gli immigrati che tappano questi buchi sono sempre più indispensabili, non possiamo farne a meno.
Ma riusciamo a complicarci la vita con leggi superate.
Abbiamo anche un bisogno disperato di talenti, di manodopera qualificata per riconvertirci su produzioni a più alto valore aggiunto.
Uno studente straniero che prende un dottorato da noi, molto spesso grazie a borse di studio a carico del contribuente italiano, che parla la lingua italiana e che potrebbe creare tanti nuovi posti di lavoro, è spinto ad andarsene altrove al termine dei propri studi.
Non sarebbe più efficiente cercare di trattenerlo da noi anzichè affidarsi al caso o confidare sul suo click veloce?
La verità è che il clic day odierno servirà soprattutto a regolarizzare chi è già da noi illegalmente, anzichè a regolare i flussi in ingresso, come recita ipocritamente il decreto che lo istituisce.
Chiederemo a queste persone di uscire e poi rientrare col rischio peraltro di non poterlo fare, se identificate come irregolari nel momento in cui lasciano il nostro paese.
Sarebbe una beffa per chi vince la gara del click-day, una beffa pagata all’ipocrisia di leggi che fingono di regolare gli ingressi sapendo bene che finiscono per lo più per sanare irregolari già da noi.
La Lega nei manifesti (a uso coglioni) lancia ipocritamente l’allarme contro “chi vuole farli tornare” : in realtà non hanno mai smesso di arrivare, hanno semplicemente valicato altre frontiere mentre il governo italiano regalava 5 miliardi di dollari al galantuomo Gheddafi per fare il lavoro sporco contro i disperati delle carrette del mare.
Ci vorrebbe così tanto a garantire i diritti a chi è costretto a lavorare in nero, oltre che a far rispettare i doveri?
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