COFFERATI MEDITA L’ADDIO: PD A RISCHIO IMPLOSIONE
L’EX LEADER DELLA CGIL STA RIFLETTENDO, NON MANCANO LE SOLLECITAZIONI DI CIVATIANI E SEL PER UN CARTELLO ALTERNATIVO ALLE REGIONALI… “NON POSSIAMO STARE CON CHI E’ ALLEATO DEL CENTRODESTRA”
La tentazione, per Sergio Cofferati, si chiama nuovo centrosinistra.
Vale a dire una coalizione dai confini netti, non sfrangiati, una coalizione che, sotto forma di lista civica, potrebbe decidere di presentarsi, nuova e sola, alle elezioni regionali di maggio. Magari con lui alla guida.
Con tutte le conseguenza del caso, a partire dall’addio al Pd, il partito di cui il “Cinese”, come lo chiamavano in Cgil, è stato tra i fondatori.
Per ora è (quasi) tutto quieto.
Certo c’è una serie di telefonate di chi sta provando a immaginare scenari, tempi, rischi e possibilità concrete.
E c’è un partito, il Pd, appunto, strattonato dal dopo Primarie. Un Pd che deve riuscire a trovare la strada giusta, tra la necessità di provare a ricucire e gli scenari, futuribili ma non troppo.
In sintesi: il nuovo centrosinistra, che a sentir molti, sembra ormai cosa fatta.
A cucire le fila del centrosinistra nuova versione, provvede “Rete a sinistra” di Sel, del mondo ecologista, della sinistra dem di Civati.
Per tutti loro l’appuntamento è per mercoledì pomeriggio alle 17.30 al Teatrino degli Zingari nella Comunità di San Benedetto.
Luca Pastorino deputato, è civatiano da sempre. E, anche, un mediatore per carattere. Questa volta, però, non ci sta.
La vittoria della Paita con il centrodestra a supporto non gli è andata giù. Conferma: “Ho detto al Pd che cosa penso di tutto quello che è successo, ma il partito è spaccato e c’è poco tempo per ricucire”.
Aggiunge: “Sono stufo di mediazioni, senza contare che alcune situazioni proprio non si possono rimettere insieme. Noi poniamo un problema morale, di principio, non di numero di voti in più o in meno”.
E allora? Allora domani i civatiani si incontrano in assemblea, aspettando che, sempre domani, Cofferati dica che cosa vuole fare. E’ il primo passo fondamentale, vista la posta in gioco: una lista civica aperta alla società civile e lo strappo definitivo del Cinese dal Pd.
Intanto, Stefano Quaranta, deputato di Sel, che per primo, a caldo aveva sbarrato la strada all’ipotesi di un possibile appoggio alla Paita, ora conferma. E rilancia.
Così: “Noi ci rivolgiamo, in modo trasversale, a tutti quelli che sono rimasti sconcertati da quanto è successo. Un disagio che non è solo del Pd, è trasversale anche questo”.
Poi Quaranta ribadisce: “La candidatura Paita non è di centrosinistra, tant’è che si è rivolta al centrodestra, noi abbiamo già espresso le nostre perplessità sul come si è arrivati alle Primarie, vale a dire senza prima aver tracciato un bilancio sulla giunta uscente, senza avere immaginato le prospettive per quella nuova”.
Errori che “Rete a sinistra” non vuol ripetere.
Quaranta: “Vogliamo costruire una vera coalizione di centrosinistra, che abbia come protagonista la società civile”.
Ma chi potrebbe essere il candidato o la candidata alla presidenza? Per ora si aspetta Cofferati, il primo obiettivo resta ritrovarsi intorno a un progetto politico, ma “le disponibilità ci sono” garantiscono.
La conferma arriva da Genova, dove qualcuno ha anche provato a capire che aria tira dalle parti dei Cinque Stelle. Porte sbarrate. Per il resto si vedrà .
Se Cofferati sceglierà di essere protagonista di un altro clamoroso strappo: l’addio al Pd, il suo partito.
O se, invece, aspetterà solo quella “soddisfazione morale” che può fargli archiviare il voto di domenica scorsa.
Wanda Valli
(da “La Repubblica”)
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