COL KIT DI SILVIO, HA VINTO IL SUO EREDE: RENZI 68%, CUPERLO 18%, CIVATI 14,1%
RENZI STRAVINCE COL VOTO DI TRE MILIONI DI ITALIANI CONVERTITI A UN PRAGMATISMO SENZA RADICI
Matteo Renzi è il nuovo segretario del Partito democratico. Quello del sindaco di Firenze è stato un vero trionfo, da Nord a Sud. Lo si è capito subito dopo la chiusura dei seggi: Renzi vicino al 68%, Cuperlo al 18, Civati al 14.
Sono questi i risultati ufficiali delle odierne primarie del Pd per la scelta del nuovo segretario.
Solo Valter Veltroni, nel 2007, ha raggiunto un risultato migliore (76%. Nel 2009 Bersani prese il 53%).
Altra sorpresa, inoltre, il risultato di Pippo Civati, a soli quattro punti percentuali dal vero sfidante di Renzi, quel Gianni Cuperlo (esponente dell’area dalemiana del partito) che, con questi numeri, uscirebbe con le ossa rotte dalla competizione democratica.
Da una prima e parziale analisi del voto, emerge con chiarezza come Matteo Renzi abbia vinto praticamente ovunque, da Nord a Sud, isole comprese. E con grande distacco.
Basti pensare che il risultato peggiore Renzi lo ha ottenuto in Sardegna, con il 57% dei consensi.
Diverso, molto diverso il risultato di Cuperlo: con Civati è testa a testa sia nelle regioni settentrionali che in quelle centrali, mentre il candidato di area dalemiana è decisamente avanti nel Mezzogiorno, in Sicilia e Sardegna.
Grande delusione confermata anche da Stefano Fassina, viceministro nonchè esponente dell’area Cuperlo: “Risultato al di sotto delle aspettative e al di sotto del numero degli iscritti”.
Quello del Giovane Turco Fassina è un dato da non sottovalutare: nella storia delle primarie democratiche, infatti, non era mai successo che un candidato vedesse praticamente dimezzato il suo numero di voti passando dai congressi locali alle primarie.
Cuperlo, infatti, dopo le competizioni nei vari territori era dato al 38%, con Renzi al 46,7 e Civati al 9.
Da questi dati, inoltre, emerge anche la tendenza inversamente proporzionale del sindaco di Firenze e del deputato milanese, che hanno visto allargarsi — e non di poco — il loro consenso dopo i congressi locali.
Un insieme di numeri che deve far riflettere. Al pari di un altro fattore: Matteo Renzi è il primo vero leader Pd ‘puramente democratico’.
Parola del renziano doc Nardella: “Matteo sarà il primo segretario che nel suo passato non ha avuto nè la tessera della Dc nèquella del Pci. E anche questa è una grande novità con una sua forza simbolica”.
Dell’importanza del risultato è convinto anche Guglielmo Epifani. Per l’ormai ex segretario democratico la vittoria di Renzi “è un segno inequivoco che avrà un mandato democratico molto forte e una responsabilità molto forte”.
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