CON ORBAN E CON DRAGHI: SALVINI DOUBLE FACE
IL LEGHISTA FIRMA IL MANIFESTO DEI SOVRANISTI E FA IL GOVERNISTA LIBERALE IN ITALIA
Salvini un po’ come “Mattia Pascal”. È questa l’immagine del leader della Lega fotografata dal quotidiano anglosassone Financial Times.
In effetti nella giornata di oggi il leader della Lega ha fatto emergere un cambiamento d’identità repentino, tanto che il quotidiano inglese ha definito Salvini un uomo “dai tanti costumi, un uomo di spettacolo che può cambiare in un colpo d’occhio immagine”.
Era il primo pomeriggio di oggi quando è uscita la notizia che Salvini ha firmato una Carta dei Valori insieme ai sovranisti europei, tra cui Le Pen e Orbán,
“Per dire ‘no’ ad un’Europa senza nazioni” e “contro l’ideologia tecnocratica di Bruxelles”.
Negli stessi minuti dell’annuncio della nascita dell’“Unione dei patrioti europei”, per combinazione, il quotidiano anglosassone Financial Times ha pubblicato un colloquio con il leader della Lega, in cui si sottolinea il riallineamento di Salvini su una posizione europeista, vicina a quella di Draghi.
E il leader della Lega giustifica il suo europeismo. “Salvini si è trasformato? È diventato un uomo dell’establishment?” si chiede allora il giornalista Miles Johnson del Financial Times. “Il mondo è cambiato, l’Europa è cambiata, gli Stati Uniti sono cambiati, le dinamiche economiche sono cambiate. Abbiamo certi valori e quelli rimangono” risponde Salvini.
Il leader della Lega aggiunge anche che la sua idea è “un’Europa del popolo, non un superstato ma una unione delle diversità e delle comunità”.
Il manifesto sovranista
La Lega ha firmato la Carta dei Valori comune alle destre europee con il Rassemblement National di Marine Le Pen, gli austriaci del Fpoe, i fiamminghi del Vlaams Belang, i danesi del Dansk Folkeparti, gli estoni di Ekre e il Perussuomalaiset finlandese, tutti del gruppo Id.
Per l’Ecr hanno firmato il Pis polacco, gli spagnoli di Vox, Fratelli d’Italia, gli olandesi di Ja21, i greci di El, il Pnt-Cd rumeno (Partidul National Taranesc Crestin Democrat), i lituani dell’Llra-Kss (Lietuvos Lenku Rinkimu Akcija), i bulgari del Vmro, Movimento Nazionale Bulgaro. Più gli ungheresi di Fidesz, nei Non Iscritti.
Manca invece la firma di Alternative fuer Deutschland, importante componente del gruppo Id.
I partiti hanno sottolineato come il documento sia nato “per dire ‘no’ alla creazione di un Superstato europeo, alla distruzione o alla cancellazione della tradizione europea, alla trasformazione delle istituzioni sociali e dei principi morali fondamentali”.
“Sono felice di firmare la dichiarazione redatta insieme a Matteo Salvini, Viktor Orbàn, Jaroslaw Kaczynski, Santiago Abascal, Giorgia Meloni, Tom Van Grieken e altri leader europei. Il Rassemblement dei patrioti europei è lanciato!”, ha dichiarato Marine Le Pen via social.
Secondo l’Rn, l’accordo sulla Carta ”è la prima pietra verso la costituzione di una grande alleanza nel Parlamento Europeo”. Non si parla più di uscire dall’Europa ma di darle un altro indirizzo, opposto “al percorso federalista che la allontana inesorabilmente dai popoli che sono il cuore vibrante della nostra civiltà” scrive Marine Le Pen.
La nascita dell’alleanza dei patrioti punta a formare un gruppo parlamentare sovranista che potrebbe contare all’incirca su 115 deputati a Strasburgo, diventando la terza formazione dopo i popolari e i social-democratici.
La riorganizzazione e l’unione dei sovranisti sono state possibili dopo che il premier dell’Ungheria Orbán è uscito dal Partito popolare europeo. Fino a quel momento Orbán e il suo partito Fidesz era legati ai Républicains dell’ex presidente Sarkozy e rifiutavano l’alleanza con Marine Le Pen.
Con Orban ma anche con Draghi
Sono in tanti, però, a pensare che la firma di un manifesto comune con Orbán sia inconciliabile con la posizione europeista del governo Draghi, sostenuto anche dalla Lega. Tra di loro c’è il segretario del Pd Enrico Letta che ha fortemente criticato Salvini su Twitter. “Non si può stare allo stesso tempo con l’europeismo e con Orbán. Non si può essere sostenitori insieme di Draghi e di Orbán. Semplicemente, non si può” ha scritto. “L’alleanza dei sovranisti di Salvini e Meloni ha due primi ministri, Orbán e Morawiecki. Sono gli unici due che l’anno scorso hanno messo il veto a Next Generation EU e al Recovery Plan che salva l’Italia. Solo la determinazione degli altri 25 li ha poi battuti” ha aggiunto Letta.
Questa volta però, a sostenere il doppio gioco di Salvini c’è anche il Financial Times. Con il giornalista che di fronte alle dichiarazioni di Salvini rimane sorpreso e con un interrogativo. “Mi chiedo quale versione di Salvini io abbia incontrato – scrive Johnson -. Forse ha ragione, il mondo sta cambiando e lui cambia con esso. Oppure, più probabilmente, non ho davvero incontrato l’uomo ma solo un altro dei suoi costumi”.
(da Huffingtonpost)
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