CONTE: ARRINGA CONTRO SALVINI “L’IRRESPONSABILE”
“HAI PERSEGUITO INTERESSI PERSONALI E DI PARTITO”… “NON HAI CULTURA DELLE REGOLE”… “MI PREOCCUPA LA TUA CONCEZIONE DEL POTERE”… “INCOSCIENTE USO DI SIMBOLI RELIGIOSI”… ALLA FINE CONFERMA LE DIMISSIONI
Una interminabile lista di accuse rivolte a un unico destinatario: Matteo Salvini.
Questo è il discorso del presidente del Consiglio Giuseppe Conte in Senato sulla crisi di governo innescata dal vicepremier leghista.
“Irresponsabile”, dotato di “scarsa responsabilità istituzionale” e “grave carenza di cultura costituzionale”. “Incosciente” nel suo uso di simboli religiosi, privo di “cultura delle regole”, fonte di “confusione” in Ue, “preoccupante” nella sua invocazione delle piazze, “irrispettoso” nella sua uscita dall’Aula sul caso Russiagate.
L’arringa dell’avvocato Conte contro Salvini è implacabile.
“La decisione di innescare la crisi è irresponsabile. Per questa via il ministro dell’Interno ha mostrato di seguire interessi personali e di partito”. Fin dalle prime battute si capisce che il discorso del premier è un durissimo attacco al leader leghista, accusato frontalmente di “scarsa responsabilità istituzionale” e “grave carenza di cultura costituzionale”.
Il premier si rivolge direttamente a Salvini. Tu che “ispiri la tua azione alle concezioni sovraniste, permettimi di richiamare il pensiero di un sovrano illuminato, Federico II di Svevia”, per il quale anche il potere del sovrano non si deve levare al di sopra della legge. “Non abbiamo bisogno di persone e uomini con pieni poteri – ha aggiunto – ma che abbiano cultura istituzionale e senso di responsabilità ”.
L’esito è scontato: “Questo governo – afferma Conte – qui si arresta ma c’è ancora molto da lavorare. C’è bisogno di politica con la p maiuscola”. Il contrario di quello che il leader leghista, secondo Conte, ha dimostrato di saper e voler fare. L’elenco delle accuse infatti è lunghissimo: dall’aver invaso le competenze di altri ministeri all’uso “incosciente di simboli religiosi”, dalla preoccupante chiamata alle piazze al mancato chiarimento della vicenda fondi russi alla Lega.
Il premier non ci gira intorno: “Quando si assumono così rilevanti incarichi istituzionali si assumo precisi doveri verso i cittadini e verso lo Stato”. E se “far votare i cittadini è l’essenza della democrazia – afferma Conte – sollecitarli a votare ogni anno è irresponsabile”.
Salvini – attacca Conte – ha agito per meri interessi personali ed è stato guidato non certo da responsabilità istituzionale ma da “opportunismo politico”.
La decisione di innescare la crisi – sottolinea Conte – ”è stata annunciata subito dopo aver incassato la fiducia sul dl Sicurezza bis, con una coincidenza elettorale che suggerisce opportunismo politico”. “Perchè aprire la crisi in pieno agosto quando era già grave l’insofferenza della Lega dopo le Europee?”.
Da Salvini è arrivata una “decisione già assunta da tempo” che ha portato l’Italia in una “vorticosa spirale di incertezza politica e instabilità finanziaria. Una decisione che è stata scaturita per opportunismo politico”, insiste Conte.
Un passaggio del discorso è dedicato al caso fondi russi alla Lega. “Una vicenda – afferma – che merita di essere chiarita anche per i risvolti sul piano internazionale”.
“L′8 agosto Salvini ha diramato una nota con cui si diceva che la Lega poneva fine alla sua esperienza e voleva le urne”, ricostruisce il premier. “Ha quindi chiesto la calendarizzazione di comunicazioni. Oggetto grave che comporta conseguenze gravi”. Conte sottolinea la gravità del processo innescato dal segretario leghista: “Siamo al cospetto di una decisione oggettivamente grave, che comporta conseguenze moto rilevanti per la vita economica e sociale del Paese”.
“Alla fine di questo dibattito mi recherò dal Presidente della Repubblica per dimettermi”, dice Conte confermando l’intenzione di seguire il dibattito dall’Aula. “Ora il presidente della Repubblica guiderà il Paese in questo passaggio delicato. Colgo l’occasione per ringraziarlo per il sostegno che mi ha dato”.
(da agenzie)
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