CONTINUA IL BALLO DEL TAV-TAP
GOVERNO SPACCATO SULLE GRANDI OPERE, IL M5S SI RICORDA DELLE SUE PROMESSE E FRENA, LA LEGA VUOLE COSTRUIRE PER FAR GUADAGNARE GLI IMPRENDITORI DEL NORD
Ci ha pensato Alessandro Di Battista , nel giorno del suo quarantesimo compleanno, a mettere la giusta carne al fuoco: “Abbiamo fatto battaglie importanti, contro il Tap, contro il Tav, opere del tutto inutili: coraggio, questo è il momento di spingere. Il Movimento deve fare il Movimento, ribadendo i “No” sani che abbiamo detto, perchè ci abbiamo preso i voti su quella roba là “, ha scritto su Facebook.
Di Maio si è subito congratulato più per gli anni che per il tu devi politico (ce ne fosse solo una di abiura da fare per tenere in piedi l’asse con la Lega).
La replica a mezzo stampa di Salvini (sulla Stampa) non si è fatta attendere. “Dai nostri dati, sembra che i benefici superino i costi nel caso delle pedemontane, del terzo valico e del Tap, che ridurrebbe del 10% il costo dell’energia per tutti gli italiani”, afferma Salvini, abituato a sparare sentenze a casaccio.
Poi sulla Tav: “Il discorso è più lungo. Bisogna calcolare fino all’ultimo centesimo. Aspetto i risultati degli studi. In linea di massima, culturalmente sono più per fare che per disfare. Se non fare la Tav ci costasse due, tre o quattro miliardi, è chiaro che andrebbe fatta”, chiosa Salvini.
Che così riflettendo si prende gli applausi della sbiadita ex alleanza di centrodestra oggi (poi quando tornerà a parlare di Rai la musica ricambierà ), dalla Gelmini alla Meloni.
Ma il problema è in seno al popolo di governo. “Al di là della posizione personale di Salvini, la domanda a cui dare risposta resta se la Tav è un’opera redditizia o meno. Tutte le stime e le previsioni, per esempio, si fondano su valori dei flussi di merci e di persone che definirei farlocchi, poichè diminuiscono anzichè aumentare. Serve, quindi, un’analisi attualizzata per una valutazione più approfondita”, dice invece il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli che si deve essere accorto ora che la Tav è una patacca.
Toninelli nei giorni scorsi si era detto favorevole a bloccare i lavori della Tav. E comunque mette le mani avanti: “Deve essere valutato e riformulato tutto, ma se per ripagare l’opera servono più di 50-60 anni, finendo con il mettere le mani nelle tasche degli italiani per finanziarla, è meglio bloccarla”, ha aggiunto Toninelli.
Per sapere se l’opera si farà o meno, precisa Toninelli, bisognerà attendere almeno fino alla fine dell’anno.
Sull’ancora più discusso Tap risponde a Salvini la ministra pentastellata del Sud. “Caro Matteo Salvini, in Italia servono le infrastrutture ed in particolar modo ne hanno estremo bisogno il sud e le aree interne del centro-nord. È la carenza di questo genere di investimenti che ha provocato una perdita ulteriore di posti di lavoro al sud di 300.000 unità durante gli anni della crisi. Strade sicure, ferrovie, scuole, ricerca, università , bonifiche, anti-dissesto idrogeologico, energia pulita. Questi sono gli investimenti che L’Italia aspetta”, afferma, replicando al vicepremier sul Tap, la ministro per il Sud Barbara Lezzi.
Ma se sulla Tap qualcuno ragionasse che occorre cambiare il percorso, magari si eviterebbero parole senza senso.
Come la mettiamo? L’ircocervo che ci governa balla e fa ballare l’Italia su questioni delicate per le quali entrano o escono decine di miliardi, tutto compreso. Ma come ci hanno insegnato su decine di altre cose, meglio un belo rinvio, poi qualcuno ci penserà o pagherà , visto che le opere di cui si parla sono belle e avviate da molto tempo. Agosto arriva giusto giusto.
(da agenzie)
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