CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE NUOVE NORME MA NIENTE SOLDI
FUORI GLI AGGRESSORI DA CASA E PENE PIÙ SEVERE NEL DECRETO ANTI-STALKER VARATO DAL GOVERNO PER TUTELARE LE DONNE, MA SENZA ONERI AGGIUNTIVI
L’avevamo promesso. Lo facciamo”, twitta sullo scoccare del mezzogiorno Enrico Letta, orgoglioso di dare per primo la notizia.
In effetti, un provvedimento che provasse a interrompere la vergognosa catena di femminicidi, uno ogni due giorni, era atteso con urgenza.
È arrivato, appena prima della pausa estiva. “Grazie anche all’ex ministro Idem”, la omaggia il premier.
Contiene norme che stringono la morsa attorno agli stalker e ai mariti o ai fidanzati violenti, ex inclusi, e danno alle donne qualche (prezioso) strumento legale in più per difendersi.
Quello che manca sono i soldi.
I provvedimenti adottati, infatti, “non determinano nuovi o maggiori oneri di finanza pubblica”.
E anche il Piano nazionale anti-violenza, di là da venire, si precisa che sarà “senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica”.
Ci sono i fondi per le Pari Opportunità . E quelli devono bastare.
C’è la crisi, no? Lotta senza quartiere alla violenza, dunque.
Ma senza metterci su nuove risorse.
Il passo in avanti c’è comunque. A tutela delle donne vittime dei loro compagni e anche dei minori che assistono alla violenza.
Ma, per ora, è tutto sul terreno penale.
L’arresto obbligatorio
Tra le modifiche del codice penale, c’è ne è una che, per fortuna, va in direzione opposta a quanto un emendamento incauto aveva cercato di introdurre nel decreto svuotacarceri. L’articolo 1 del decreto approvato ieri, infatti, prevede l’arresto obbligatorio in flagranza sia per i maltrattamenti che per lo stalking. E la irrevocabilità della querela.
“Importante, perchè spesso le donne per difendere i figli rinunciavano alla denuncia”, sottolinea il ministro Cancellieri che l’ha voluta.
Le aggravanti
Altra novità introdotta dall’articolo 1 riguarda le aggravanti, estese anche ai fatti compiuti attraverso internet o i social network.
Costituisce aggravante il legame affettivo con la vittima, anche fuori dal matrimonio e dalla convivenza. La violenza è aggravata ulteriormente se la donna che la subisce è incinta.
E una terza forma di aggravante scatta quando la violenza è compiuta davanti a minori, a loro volta vittime della violenza a cui sono costretti ad assistere, anche se hanno più di 14 anni.
L’allontanamento
L’articolo 2 rafforza lo strumento dell’allontanamento urgente dalla casa familiare: “Le forze di polizia potranno buttare fuori di casa, con urgenza, il coniuge violento”, spiega il ministro Alfano. Ma introduce anche altre tutele per le donne vittime di stalking e di maltrattamenti. Che fin qui, dopo aver sporto denuncia, se non facevano esplicita richiesta, non erano neppure informate di eventuali archiviazioni.
Ora la comunicazione è obbligatoria. E le vittime hanno venti giorni per opporsi. Mentre chi assiste a maltrattamenti e stalking può accedere a forme di testimonianza protetta, finora non previste. Mentre per le vittime è previsto il patrocinio gratuito.
Incoraggiamento ai vicini
L’articolo 3 incoraggia, garantendo loro l’anonimato, vicini o testimoni a denunciare maltrattamenti anche lievi per cui finora non era obbligatorio procedere d’ufficio.
Permesso di soggiorno
Mentre l’articolo 4 interviene a tutela delle donne straniere, che, come vittime di violenza, avranno riconosciuto il permesso di soggiorno.
Una parte consistente della lotta alla violenza contro le donne riguarda però il sostegno ai centri anti-violenza e ai servizi sul territorio. Ed è rinviata al Piano nazionale che dovrà essere predisposto dal vice-ministro alle Pari Opportunità . Senza oneri aggiuntivi.
Anche per questo mentre dalla politica si alza un plauso bipartisan le associazioni sono più prudenti.
“Non è che inasprendo le pene hai risolto il problema”, avverte Anna Baldry, legale di Differenza Donna: “Mancano servizi sul territorio per le vittime, questa è l’emergenza”. È lo stesso allarme che lancia Telefono Rosa: “La priorità è non lasciare sola la donna che denuncia”.
L’esercito contro i no Tav
Nel decreto approvato ieri ci sono anche altre norme urgenti: una riguarda l’arresto differito per le manifestazioni sportive, l’altra l’uso delle Forze Armate per il controllo del territorio, a cominciare dalla Valsusa e dai cantieri No Tav, indicati come siti di interesse nazionale.
Mariagrazia Gerina
(da “Il Fatto Quotidiano”)
Leave a Reply