CONTRORDINE PADAGNI: IL DIETROFRONT DELLA LEGA SU TEST DI ITALIANO E CLASSI DI STRANIERI
LA BRUTTA FIGURA DELLA LEGA IN REGIONE LOMBARDIA: COSTRETTA A MODIFICARE GLI EMENDAMENTI TANTO SBANDIERATI CHE VOLEVANO REGOLARE L’ACCESSO ALLA FORMAZIONE
In Lombardia, la Lega costretta al dietrofront sui corsi obbligatori per stranieri in cerca di lavoro che non dimostrano di conoscere l’italiano e sul tetto degli alunni stranieri nelle classi.
I due emendamenti presentato dal Carroccio alla nuova legge lombarda sulla scuola sono stati profondamenti modificati.
Quello sui corsi d’italiano su proposta dell’assessore regionale alla Scuola e Formazione Valentina Aprea di Forza Italia prevede che il test d’italiano avrà solo valore valutativo e non selettivo.
Nel testo della legge la parola corso è stata cancellata e sostituita dalla frase “la Regione assicurerà interventi per facilitarne l’apprendimento”, per gli stranieri che non superassero il test d’italiano e volessero iscriversi ai corsi di formazione per trovare un lavoro.
L’emendamento che chiedeva, invece, alla giunta regionale di sollecitare il governo ad aumentare i controlli sul rispetto del tetto degli alunni stranieri nella classi è stato trasformato in un ordine del giorno che si limita a impegnare la giunta a “dare corso d’intesa con il governo e con gli enti locali a politiche di integrazione che permettano di dare puntuale attuazione alla normativa nazionale che prevede che la ripartizione degli alunni venga effettuata evitando la costituzione di classi in cui risulti predominante la presenza di alunni stranieri”.
Con le modifiche introdotte anche su richiesta dell’opposizione di centrosinistra alla fine il primo emendamento è stato votato all’unanimità dal Consiglio regionale della Lombardia. Mentre l’ordine del giorno con il solo no del Movimento Cinque stelle.
Una vera dèbacle per la Lega che voleva fare della scuola una seconda crociata contro gli stranieri dopo le novità introdotte la scorsa settimana dalla nuova legge sul turismo.
Che, seppur modificata dopo un fiume di polemiche, non prevede più multe o sospensioni della licenza per gli albergatori che ospitano migranti, ma solo penalizzazioni.
“Quello della Lega è più di un passo indietro, è un boomerang – ha commentato con soddisfazione il Pd Enrico Brambilla – Anzichè una barriera all’ingresso abbiamo messo un aiuto concreto per chi ha desiderio di lavorare e integrarsi”.
Dello stesso avviso il grillino Gianmarco Corbetta: “Un emendamento discriminatorio della Lega si è trasformato dopo la riscrittura imposta dall’assessorato in una misura che aiuta l’integrazione con un amento degli investimenti per la Regione”.
(da “La Repubblica”)
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