CORONAVIRUS, CHI E’ COSTRETTO A RIMANERE A CASA E’ AUTOMATICAMENTE IN MALATTIA
E’ QUESTA LA DISPOSIZIONE CHE ARRIVA DALLE PREFETTURE
Le formule sono diverse. E possono essere concordate, caso per caso, con l’azienda di appartenenza. Ma in assenza di disposizioni precise, il dipendente costretto a rimanere a casa per motivi precauzionali, viene messo automaticamente in malattia.
E’ questa la disposizione che arriva dagli incontri con le prefetture interessate.
E’ il caso dei comuni del Lodigiano, attorno ai centri di Codogno e Casalpusterlengo. I sindaco hanno invitato i loro cittadini restare a casa e gli studenti a non andare a scuola. I lavoratori vengono considerati in malattia.
A meno che le singole imprese non decidano diversamente: è il caso di Eni, Snam e Saipem stanno contattando uno a uno i dipendenti che risiedono nei comuni in provincia di Lodi indicati tra quelli a rischio. La formula per il congedo che scatta da lunedì potrebbe essere quella del lavoro agile (smart working), ma non è escluso anche il ricorso al permesso retribuito.
Cassa integrazione per le imprese
Il Governo studia interventi per le imprese. La prima riguarda la cassa integrazione come strumento per aiutare le aziende che avranno problemi per l’assenza dei dipendenti.
Lo ha anticipato il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo. “Uno strumento sarà concedere la Cassa integrazione ordinaria: trattandosi di un evento imprevedibile, non c’è bisogno di una norma ad hoc. E’ un primo ma tempestivo intervento che possiamo mettere in campo e siamo pronti a predisporne altri qualora ve ne fosse la necessità “. Del resto, lo ha chiesto anche Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio: “Sarebbe importante estendere la cassa integrazione prevista dal Fondo integrativo salariale (fis) alle piccole e micro imprese coinvolte dalla crisi. E per farlo basterebbe un decreto legge”.
Sospendere tasse e tributi
Sospendere i versamenti e gli adempimenti tributari per i contribuenti e per i professionisti che abbiamo la sede dell’attività oppure la residenza di titolari, soci, professionisti, associati, amministratori esecutivi, collaboratori o dipendenti nelle aree interessate dalle misure di quarantena introdotte per contrastare la diffusione del coronavirus. à‰ quanto chiede il Consiglio nazionale dei commercialisti al Ministero dell’Economia.
Stop alle assemblee in banca
Le rupercussioni nel mondo del lavoro sono le più varie. Sempre da lunedì saranno sospese le assemblee per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro dei bancari nelle regioni Lombardia e Veneto. Lo riferiscono in una nota i segretari generali di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin: “Solidarietà e sostegno a tutte le lavoratrici e ai lavoratori delle zone colpite”. I sindacati “lavoreranno in intesa con Abi per attuare tutte le misure possibili a tutela della salute e sicurezza sul lavoro” per far fronte all’emergenza.
Milano, gli alberghi si svuotano
Sangalli, lancia l’allarme nei settori, legati a turismo, ristorazione, accoglienza e trasporti: “Sono in difficoltà e registrano perdite di fatturato già rilevanti. Negli alberghi milanesi in questi giorni si registra un calo dell’occupazione fra il 5 e il 10% con una diminuzione del fatturato stimabile nel 15% per il rallentamento della clientela fieristica. Percentuali destinate a salire sensibilmente”.
(da agenzie)
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