CORONAVIRUS, LE FAKE NEWS CHE DESTABILIZZANO LA UE A FAVORE DI RUSSIA E CINA
LO STUDIO EUDISINFO CHE CONTRASTA LE FALSE NOTIZIE IN RETE
È in corso il tentativo mediatico di sfruttare la pandemia per indebolire l’Europa, destabilizzarla e guadagnare influenza sui suoi partner più vulnerabili.
Progetto sul quale si trovano chiaramente le impronte di Russia e Cina. È allarmante il primo rapporto sulle fake news legate al Covid-19 firmato da EuDisinfo, l’unità della Commissione Ue che studia e contrasta le false notizie in Rete.
Il cui obiettivo è destabilizzare l’Unione e migliorare l’immagine domestica e globale di Putin e Xi Jinping. Anche ingigantendo il ruolo degli aiuti che hanno mandato a diversi Paesi, compresa l’Italia. Con la conseguente affermazione che l’Unione invece sta tradendo i suoi cittadini.
Si fa qui notare che anche l’Italia e l’Europa a inizio epidemia hanno aiutato la Cina e che nonostante i contrasti sugli Eurobond, diverse nazioni europee stanno in piedi grazie alle misure della Bce e della Commissione.
Non agli aiuti esterni, graditi ma lontani dall’essere decisivi su scala continentale.
«Le affermazioni che l’Unione si sta disintegrando di fronte al Covid-19 sono presenti sui social media di tutte le aree analizzate», scrivono gli esperti di Bruxelles. In generale l’osservazione dei flussi di fake news fa emergere che gli autori di questa leggenda metropolitana sono fonti vicine al Cremlino e al regime cinese.
Ad esempio, Russia Today e Sputnik diffondono notizie di questo tenore: «La Ue sta fallendo nella gestione della pandemia»; «L’Unione sta per collassare». Una narrativa presente in diverse altre fonti vicine al Cremlino.
Mosca e Pechino sono attive nella propaganda secondo la quale le loro strategie contro il Covid-19 sono migliori di quelle europee. Cavalcano gli aiuti inviati nel nostro continente per migliorare le loro immagine nel mondo.
Mentre a fini di consenso interno, si parla dell’eterna gratitudine che i popoli del nostro continente nutrono per russi e cinesi. A Mosca non mancano i video taroccati di europei che ammainano la bandiera a dodici stelle per issare quella russa.
I social vicini a Putin vanno oltre: mostrano convogli militari russi che attraversano le nostre città . La televisione di stato Rossiya 1 — scrivono gli esperti di EuDisinfo – trasmette questi video con il trionfale commento: «Viaggiamo sulle strade della Nato».
E ancora, «la Russia aiuta l’Italia, la Ue no». E pur di denigrare l’Europa, sponsorizzano Pechino: «Il progetto globale cinese è superiore a quello dell’Unione europea». Sempre da fonti vicine al Cremlino, è ricorrente il messaggio secondo il quale «la Ue è egoista, tradisce i suoi stessi valori». Nelle fake news fatte circolare in Ucraina viene accompagnato da un corollario: «L’Ucraina è un Paese fallito abbandonato dagli europei».
Attivi i russi, attivi anche i cinesi. Che ormai diffondono disinformazione per giustificare l’operato iniziale di Xi Jinping e del regime nella gestione dell’epidemia.
E quindi ecco ripetere ossessivamente quanto detto anche da esponenti di primo piano del governo, ovvero che il virus è stato importato in Cina da soldati americani o che in realtà è spuntato prima in Italia, presunto untore globale che avrebbe contagiato la Cina.
Segue la propaganda a uso interno e internazionale dei media vicini al partito unico secondo la quale «il modello cinese è stato superiore nel contrastare il virus». Anche in Cina abbonda la letteratura sulla gratitudine globale, e in particolare italiana, per gli aiuti ricevuti da Pechino.
In ossequio alle teorie complottiste, non mancano fake news sul fatto che il coronavirus sia stato creato dall’uomo. Le abbiamo ricevute tutti sui nostri smartphone, ma in Germania — scrivono da EuDisinfo – è stata veicolata da Sputnik Deutschland.
Ancora più insidiosa la disinformazione su cure miracolose (tenute nascoste dai governi) o su consigli medici come quello secondo il quale «lavarsi le mani non serve a nulla». Oppure che bere alcol puro uccida il virus. Fonti europee parlano del sospetto che false informazioni sanitarie mirino a rendere ancora più grave la crisi sanitaria per indebolire e destabilizzare il continente.
Al di fuori dell’Europa, spesso il virus viene usato contro Europa e Stati Uniti per promuovere interessi russi e cinesi nelle regioni in questione. In Siria, ad esempio, la narrativa vuole che le sanzioni contro il regime mantenute in piedi da Ue e Usa «compromettono la risposta umanitaria e sanitaria al virus».
(da agenzie)
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