COSA RESTA DI FORZA ITALIA SENZA SILVIO BERLUSCONI? NULLA, ORMAI E’ SOLO UN “PARTITO CUSCINETTO” TRA SALVINI E MELONI, CHE SVENTOLA UNA GENERICA IDENTITA’ “MODERATA” MA NON CONTA NULLA
CIO’ CHE ANCORA TIRA E’ IL BRAND BERLUSCONI: NON A CASO SI CONTINUA A EVOCARE IL NOME DI PIERSILVIO O DI MARINA PER LA GUIDA DEL PARTITO
C’era una cosa che Berlusconi riusciva sempre a fare, trovare il messaggio giusto. Il claim più efficace per intercettare il suo elettorato Aveva cominciato con lo slogan “meno tasse per tutti” e ha concluso su pensioni minime e bonus dentiere. consentendogli di capire il suo target e di raggiungerlo senza spocchia
Ecco, è ciò che manca adesso a Forza Italia, capire i suoi elettori e provare dargli la caccia. La kermesse che si apre a Paestum per ricordare il Cavaliere – che oggi avrebbe compiuto 87 anni – in realtà diventa una celebrazione per coprire quel vuoto. In effetti, dalla scomparsa di Berlusconi la ragion d’essere politica di Forza Italia è diventata la rappresentazione di una generica area moderata.
Tant’è che un anno dopo le elezioni, FdI e Lega crescono – di poco ma crescono – e invece l’unico partito che perde (secondo la Supermedia di Youtrend) è proprio Forza Italia.
Sarà perché l’interpretazione del ruolo moderato è diventata più una postura da partito-“cuscinetto” che separa Meloni e Salvini ma la sintesi da tempo non si fa più ad Arcore
E così spesso si accettano, con riluttanza, le posizioni affatto moderate di Salvini o della premier solo per il timore di venire annessi o marginalizzati.
L’unica cosa che è in grado di suscitare curiosità da quelle parti è quando si evoca il cognome Berlusconi. Non a caso viene fatto girare il nome di Piersilvio o di Marina per evocare un ritorno sulla scena di quella storia familiare. Quasi come un miracolo possibile. Ma sui miracoli che raccontava Silvio gli italiani ci hanno scommesso, adesso chissà.
(da agenzie)
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