COVID-19 DILAGA IN RUSSIA E SI ABBATTE SULLA POPOLARITA’ DI PUTIN, CROLLATA AL 29%
CHI METTE IN DUBBIO LA VERIDICITA’ DEI DATI SUI DECESSI VIENE ARRESTATO
Russia, preparati al peggio. “Ad ogni possibile scenario, anche il più difficile e non ordinario”. Ai cittadini della Federazione l’ha detto l’uomo che più temono e più amano. E di tutti i modi in cui poteva rivolgersi a loro per l’emergenza Covid-19 in corso, il presidente Putin ha scelto il più drastico e risoluto.
L’ottimismo presidenziale di settimane fa è svanito. “Vediamo che la situazione cambia quotidianamente e non per il meglio, il numero di ammalati aumenta”.
Non più in scafandro giallo tra i reparti dell’ospedale Kommunarka, ma alla sua scrivania, Putin promette assistenza del personale medico militare e risorse del ministero della Difesa in videoconferenza con gli uomini e donne della task force dell’emergenza.
Volti grevi, senza sorrisi si guardano da un monitor all’altro nel Cremlino in auto-isolamento. Tra loro il ministro della Salute Mikhail Murashko, la vice premier Tatiana Golikova, il sindaco di Mosca Sergei Sobyanin, che avverte: “il picco non è nemmeno vicino”.
Quasi 4 mila nuovi casi oggi, quasi 25 mila in totale, 13 mila dei quali solo nella Capitale, epicentro del virus in totale lockdown, con reparti ospedalieri saturi.
Ogni giorno in Russia si aggiorna un nuovo triste record tra cifre rosse sui monitor e sudore freddo. Il Cremlino non esclude di ricorrere all’esercito, recluta studenti di medicina, attiva corsi online per paramedici.
Lo spettro del contagio precipitosamente, rumorosamente peggiora negli 85 bollettini delle altrettante regioni russe: la media della diffusione dell’infezione aumenta del 16% nello Stato, ma del 36% a Mosca.
Rimangono sospette e squilibrate le cifre dei decessi: meno di duecento. E per quei medici che mettono in dubbio la versione ufficiale delle autorità ci sono manette sotto le mascherine.
È stata arrestata, ma in seguito rilasciata, la dottoressa bionda Anastasia Vasilevna, di Aljanz vracej, Allenza dei medici, che rimane in prima linea sanitaria in camice bianco, e su Youtube. Già un mese fa esprimeva i suoi dubbi sulla sospetta impennata di morti per “polmonite” nel Paese e avvisava i colleghi: “le autorità nascondono informazioni, ma presto o tardi i colpevoli saremo noi”.
Il virus ha rubato la scena al corpo di ballo più prestigioso del Paese. Nella città focolaio il Covid19 sa arrivare ovunque, anche dietro i sipari rossi e tra i tutù bianchi del teatro Bolshoij dove 34 persone sono risultate positive ai test.
Con perdite che ammontano a 9 milioni di rubli al giorno, (oltre centomila dollari), senza previsione di riapertura nei prossimi mesi, ha confessato al quotidiano Kommersant Vladimir Urin, direttore della leggendaria istituzione artistica: “è spaventoso predire cosa potrebbe accadere: anche la distruzione del teatro. Non l’edificio, ovviamente”.
L’epidemia funesta il Paese, da una latitudine all’altra, fino all’Artico. Più di 120 operai nella siderale Murmansk sono risultati positivi al coronavirus nel villaggio di Belokamenka, mentre stavano costruendo una struttura ospedaliera per accogliere i lavoratori del gigante energetico Novatek.
La carica virale e quella politica, durante la crisi doppia che affronta Mosca: quella sanitaria e quella economica, dovuta al lockdown per il Covid ma anche al crollo dei prezzi del petrolio.
Se le linee che tracciano l’aumento del virus sui grafici russi salgono verso l’alto, quelle di Putin scendono verso il 29% dei consensi nelle stime del centro sondaggi Levada. Ma, incatenati alla nuova realtà tragica che li attanaglia, il 43% dei russi ha riferito comunque “che non saprebbe su chi altro contare”.
(da agenzie)
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