DA BERTOLASO ASSESSORE ALLA SANITÀ IN LOMBARDIA PASSANO GLI EQUILIBRI DELLA GIUNTA DI ATTILIO FONTANA
FRATELLI D’ITALIA SI PRENDEREBBE IL BILANCIO E LA LEGA RIMARREBBE A BOCCA ASCIUTTA… ROMANO LA RUSSA, PROBABILE VICEPRESIDENTE, VORREBBE AVERE ANCHE LA SUPERVISIONE SULLA SALUTE, MA BERTOLASO NON VUOLE FINIRE COMMISSARIATO
È un’architrave ancora traballante quella su cui Attilio Fontana ha chiesto venga costruita la nuova squadra di governo: la conferma di Guido Bertolaso al Welfare. «Deciso questo, si deciderà tutto il resto», dicono i bene informati.
Perché dall’incognita sulla sua permanenza in giunta dipende a cascata la spartizione di tutte le caselle, a partire dall’altro assessorato chiave: il Bilancio.
Chi si prende l’uno, lascia al principale alleato l’altro. E allora: la Lega è disposta ad avere un titolare al Bilancio di Fratelli d’Italia e alla Sanità qualcuno che non sarebbe espressione del Carroccio? La risposta è no. Ecco perché il governatore chiederà agli alleati, e in primis alla premier Giorgia Meloni nei prossimi giorni, che l’ex capo della Protezione civile faccia il bis entrando in «quota coalizione».
L’operazione, però, non è per nulla scontata. La linea tracciata da Fontana poggia su una certezza: l’uomo chiamato due volte in Lombardia durante la pandemia e messo a sostituire in corsa Letizia Moratti «è una garanzia per tutti», ammettono da più parti. Perché quella della Sanità, da cui transita l’80% del bilancio regionale, è una poltrona che scotta. E le alternative (vere) non sono molte.
Opzione uno: se FdI rinunciasse alla Sanità e Bertolaso venisse confermato, al partito di Meloni spetterebbe naturalmente il Bilancio e la Lega non avrebbe né l’uno né l’altro.
Perché Bertolaso, «se entra, lo fa in quota Fontana», si dà per certo da via Bellerio, «ma rimanendo un tecnico, non un uomo di partito». Non solo: la Sanità non vale quanto un qualsiasi altro assessorato.
Opzione due: se la Sanità andasse a FdI, la Lega sarebbe legittimata a chiedere per sé il Bilancio, dove l’attuale Davide Caparini è in lizza per il bis. Semplice, quindi. Ma non scontato, non solo perché Fontana vuole Bertolaso, ma perché sulla Sanità FdI è spaccata. Parte del partito la vuole, altri no: meglio lasciarla al tecnico considerato da tutti l’uomo più accreditato per occuparsi dell’argomento centrale agli occhi dei lombardi, e cioè la sanità, l’abbattimento delle liste d’attesa, la ricostruzione della medicina territoriale.
Ecco l’altra incognita: FdI deve chiarire se vuole o meno quella casella. Sembrano in calo le quotazioni per un Romano La Russa sia vicepresidente sia titolare del Welfare: in pole c’è Carlo Maccari, poi Franco Lucente e Marco Alparone.
Ma si sta facendo largo anche il nome di Mario Mantovani, ex vicepresidente e già assessore al Welfare, molto stimato da Daniela Santanchè e uscito vincente dalle elezioni dopo aver fatto candidare e stravincere un suo uomo, Christian Garavaglia.
(da Corriere della Sera )
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