DAL “ZITTI E MOSC(he)A†LA SINDACO DI GENOVA PASSA AL DIALOGO
IL REFERENDUM UN DOMANI SI FARA’… SUCCESSO DI PLINIO, MONTELEONE E ROSSO… ORA SI LITIGA SULLA COMMENDA DI PRE’…ALLA FINE IL COMUNE MANDERA’ I VIGILI PER DIRIGERE IL TRAFFICO DI CHI LA VUOLE OCCUPARE PER PROTESTA…FORZA NUOVA BRUCIA LA LEGA NORD…IL CRISTO DEGLI ABISSI RESPINGE BOSSI, CASTELLI E BALOCCHI… IN APNEA RESTA SOLO BRUZZONE CHE SI CONSOLA SPARANDO AI FRINGUELLI
Ultima settimana intensa per la politica genovese, prima delle curiali ferie di ferragosto: sotto l’afa opprimente che attanaglia la città , il comitato pro-referendario sulla moschea a Genova viene al fine ricevuto dalla sindaco-preside, Marta Vincenzi, che dopo aver tentato la via autoritaria del 7 in condotta propugnato dalla Gelmini, di fronte alle 1600 firme in due sole ore da parte di genovesi che vogliono un referendum pro o contro la costruzione della moschea in città , fa uno dei suoi noti “passi doppi” con giravolta.
Si mostra cortese, ascolta e ribadisce che non c’e’ nulla di deciso, i tempi saranno lunghi e i passi ben distesi, la popolazione sarà ascoltata e quindi lascia aperta la via di un referendum consultivo per dare voce ai genovesi. Una posizione che avrebbe potuto assumere prima e si sarebbero evitate tante polemiche: purtroppo l’arroganza della sindaco-preside che ama decidere da sola, neanche fossimo nella repubblica dell’Ananas, ogni tanto le fa fare delle cadute di stile non da poco.
Il comitato referendario capeggiato dalla triade ben assortita di Plinio (AN), Monteleone (UDC), Matteo Rosso (FI) con il sostegno della Lista Biasotti e dell’Udeur, stavolta ha fatto centro e ben venga, a nostro parere, anche il voto referendario esteso a tutte le comunità straniere come richiesto da Broglia (Pd).
Fa specie semmai l’assenza della Lega da questa iniziativa, causata da un grave errore di valutazione politica locale: le scarpinate serali in funzione “ronde padane” (con scorta Digos) e le immersioni recchesi creano purtroppo sintomi di affaticamento mentale che impediscono di comprendere la valenza essenziale “dell’ultima parola al popolo”. Perchè di questo si tratta: su determinati argomenti chiedere ai cittadini come la pensano è solo la forma diretta e più rispettosa che la politica deve avere nei confronti degli amministrati. Altrimenti si passa per una “Casta di eletti” che decide le cose nelle segrete stanze, vuoi che governi la sinistra vuoi che amministri la destra.
Resta aperto il caso Commenda di Prè, dove la Vincenzi vedrebbe bene un non ben definito centro interreligioso di scambi culturali, con possibilità di utilizzo da parte delle varie Comunità religiose, islamiche comprese. La Vincenzi riesce sempre a incasinarsi sul nulla, anche in questo caso scegliere proprio uno dei simboli genovesi della cristianità per ipotizzare una “cessione temporanea” per incontri o funzioni islamiche è stata una mossa poco opportuna, evitabile con un po’ di conoscenza della storia.
Il palazzo della Commenda venne edificato nel XII secolo su un’area in precedenza occupata dal complesso chiesa, ospedale, convento dei canonici del Santo Sepolcro che avevano quale scopo l’assistenza ai pellegrini in cammino verso la Terrasanta. Gerusalemme fu perduta nel 1187 quando Saladino sbaragliò ad Hattin l’esercito cristiano, ma il flusso dei pellegrini continuava e i cavalieri di san Giovanni, detti poi di Malta, votati a difendere la cristianità contro l’espansione musulmana, nella protezione dei pellegrini avevano posto uno degli obiettivi essenziali della Congregazione…
La Commenda è la sintesi della Genova medioevale, il simbolo della sacralità legata all’epopea dell’Europa che va in Oriente. Chiunque avrebbe consigliato alla Vincenzi un altro luogo per un Centro interreligioso…Invece altro grave errore della Sindaco, tra l’altro resuscitando contrapposizione inutili.
Alla fine il Comune dovrà mandare i vigili urbani alla Commenda per dirigere il traffico di chi la vorrebbe già occupare per protesta …la Lega vuole occuparla, ma dovrà dare la precedenza a Forza Nuova che l’ha annunciato prima…altro che semafori, qua ci vorrà il senso unico alternato. Forse sarebbe il caso che la smania di protagonismo e la ricerca di visibilità per una volta lasciasse spazio alla ragione e al senso politico: se si andasse a una consultazione e vincesse il no alla moschea si creerebbe un caso nazionale, con risvolti politici importanti e che potrebbe avere riflessi imprevedibili. Vale la pena farne un’occasione di schiamazzi ?
Un ripensamento dovrebbe essere fatto soprattutto in casa Lega, dopo l’immersione al Cristo degli Abissi della truppa padana, in occasione della festa del mare: non so se sia stato il Cristo degli Abissi a non voler la presenza di Bossi, Balocchi e Castelli ( magari su un nome potrebbe avere avuto nel caso anche ragione….) o se abbiano marinato di loro, ma certo la rappresentatività governativa dei Liguri è veramente pari a zero.
A che serve votare per esponenti locali, quando vengono poi imposti, nel silenzio della base e dei vertici genovesi, personaggi da fuori? E se la politica la deve fare poi Bruzzone sparando ai fringuelli e impallinando Rixi alle elezioni comunali… siamo alla frutta.
Quando neanche i Ministri e i sottosegretari eletti in Liguria si degnano di presenziare a una manifestazione locale di un certo livello ( intendiamo livello d’acqua…), che segno arriva alla base degli elettori della Lega?
Non serve a quel punto mostrare i muscoli e il carrello dei bolliti alla Commenda, forse servirebbe di più alzare la voce a Roma perchè qualcuno lasci il posto da parlamentare al primo dei non eletti… come imporrebbe la decenza.
La Lega in Liguria merita qualcosa di più che essere rappresentata ( per volontà di Bossi) da uno che andava ai Consigli di Amministrazione della Crediteuronord a Milano con l’auto blu con la scorta partendo da Roma, perchè l’auto blu era gratis, mentre se avesse dovuto prendere l’aereo se lo sarebbe dovuto pagare di tasca. E lo diceva pure ad alta voce, vantandosene…
Altro che invocare i Templari, se arrivassero davvero qualcuno rischierebbe una brutta fine…
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