GLI ONOREVOLI CON DUE INCARICHI E DUE STIPENDI
39 DEPUTATI E 16 SENATORI SONO MINISTRI E SOTTOSEGRETARI MA NON LASCIANO IL POSTO DA PARLAMENTARE…. IL CENTRODESTRA ALLA CAMERA HA 60 DEPUTATI DI MARGINE, MA E’ ANDATO SOTTO GIA’ TRE VOLTE… AVEVANO PROMESSO A BERLUSCONI CHE SI SAREBBERO DIMESSI…ORA FAN FINTA DI NON RICORDARSELO… SAPETE QUAL’E’ IL VERO MOTIVO? LA PAURA DI FINIRE IN GALERA
Ritorniamo nuovamente su un argomento che abbiamo affrontato diverse volte negli ultimi due mesi, cercando di essere esaustivi. Anche perchè il quotidiano “Libero” ha lanciato una campagna per le dimissioni da parlamentari dei 39 deputati e 16 senatori ( più 5 rappresentanti di Enti Locali) che sono stati nominati da Berlusconi tre mesi fa ministri o sottosegretari.
In quella occasione, Silvio era stato chiaro: o si sta al Governo o in Parlamento. Il suo errore a suo tempo fu di non far firmare contestualmente la lettera di dimissioni da parlamentare, così chi ambiva a entrare al Governo avrebbe dovuto scegliere subito.
Sulla base di una vaga promessa invece nessuno si è ancora dimesso e siamo arrivati all’assurdo che alla Camera, pur avendo il centrodestra un margine di vantaggio sulla opposizione di ben 60 deputati, quando va bene i provvedimenti passano con 30 voti di scarto, spesso con pochi voti di margine, quando va male ( ed è già successo 3 volte) si va pure a finire sotto. Gli assenti in questi casi sarebbero impegnati al Ministero in “importanti riunioni”, sarebbero “in missione” o dispersi nei meandri di Montecitorio. Fatto sta che a votare non si presentano e il Governo si vede bocciare i provvedimenti. Se si fossero dimessi, sarebbero passati i “primi dei non eletti” che, avendo sola la carica di parlamentare, sicuramente avrebbero meno impegni reali o presunti.
Ci informa “Libero”, il quotidiano di Vittorio Feltri, che Silvio si è incazzato di brutto qualche giorno fa, di fronte alla terza figura di merda, e ha promesso che a settembre chiederà un incontro di maggioranza dove imporrà perlomeno ai sottosegretari di rinunciare al posto alla Camera. Intanto ha garantito che scriverà a tutti una lettera. Teniamo anche presente che spesso alla Camera ci si è salvati per il rotto della cuffia, grazie ai pianisti, ovvero a coloro che pigiano il tasto della votazione anche per il collega accanto assente, altrimenti i casi non sarebbero stati solo tre. Eppure pensare che siamo 344 contro 284. Ma non basta evidentemente.
Intanto vediamo cosa ci guadagna chi ha il doppio incarico: rispetto agli 11.269 euro lordi di base ( più diaria, rimborsi, annessi e connessi) e ai circa 18mila euro reali in busta paga finali del parlamentare, chi fa anche il ministro si becca altri 5.102 euro lordi. Tenete presente che se uno si dimettesse da deputato in realtà non perderebbe un euro, perchè una apposita leggina ha equiparato gli emolumenti, pertanto non è certo questo il motivo per cui uno non si dimette.
Uno dei motivi di fondo è che parlamentare si resta per 5 anni ( crisi di Governo a parte), mentre la nomina a Ministro o sottosegretario è discrezionale del Premier e teoricamente potrebbe essere revocata, lasciando col culo per terra chi avesse rinunciato al posto da deputato.
Sfugge al ragionamento “egoistico” un piccolo particolare: nessuno è obbligato a fare il ministro o il sottosegretario, nel momento in cui Berlusconi ti propone un posto al Governo, sapendo che contestualmente devi lasciare la Camera, basta rispondere “no grazie” e resti a Montecitorio.
Qua invece questi giuda, prima hanno detto “d’accordo”, qualcuno dice “ non ricordo di averlo promesso”, qualche altro “nessuno me l’ha chiesto, se me lo chiedono valuterò…” ma quando si è trattato di accettare la carica di ministro o sottosegretario, madonna se correvano a mettersi l’abito da cerimonia….altro che remore.
Se si tratta di prendere due stipendi nessuno “ si ferma a valutare”, se si tratta di marinare le sedute per andare al ministero a guardarsi allo specchio tronfi di boria, la metà di loro non si pone problemi, se il Governo va in minoranza se ne fottono, l’importante è lasciare il meno tempo possibile la poltrona al Ministero… Non si sa mai che te la fottono.
Parliamoci chiaro: neanche avessero chissà che da fare al Ministero, circondati da funzionari di livello da un lato e dall’altro dalla corte dei miracoli dei/delle portaborsette che si portano dietro da casa per le funzioni urgenti.
Quindi condividiamo pienamente la battaglia di “Libero” che ogni settimana pubblica l’elenco dei ministri e sottosegretari che non mollano la doppia poltrona, nonostante gli inviti pressanti del Premier.
Ma il motivo vero delle dimissioni mancate e’ un altro e occorre dirlo a chiare lettere: per molti la paura della galera, immotivata o motivata che sia. E al riguardo ricordiamo la dichiarazione di un ministro, peraltro disponibile a dimettersi da parlamentare, Gianfranco Rotondi, che sottolinea: “ Non dimentichiamoci che in Italia esiste ancora una magistratura politicizzata. E nulla osterebbe a una retata di ministri privati delle garanzie parlamentari”. Rotondi fa capire che sono questi i motivi della resistenza di molti colleghi.
Ma possibile che in Italia, colpe della Magistratura a parte, dobbiamo avere sempre a che fare con qualche ministro o sottosegretario che ha timore di finire in galera? Ma qualcuno al di sopra di ogni possibile sospetto non riusciamo mai a candidarlo?
Destra o sinistra che sia?
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