DAVIGO: “IN ITALIA POCHI ARRESTI, L’ANAC E’ SOLO FUMO NEGLI OCCHI”
IL MAGISTRATO SMONTA LA RIFORMA DELLA LEGITTIMA DIFESA DI SALVINI: “FARA’ SOLO AUMENTARE I MORTI”… SULLA DICIOTTI: “LINEA CONDIVISA DAL GOVERNO E’ UNA CHIAMATA DI CORREO E NON ATTENUA LA RESPONSABILITA’ PENALE”
Piercamillo Davigo respinge con decisione la possibilità di andare alla guida dell’Anac dopo Cantone.
“Non ci penso nemmeno”, dice in un’intervista a la Stampa sostenendo che “un’autorità amministrativa non ha possibilità di scoprire alcunchè. Far credere che l’Anac sia il rimedio è fumo negli occhi, la definirei un’arma di distrazione di massa”.
“Oggi conviene delinquere, non pagare i debiti, impugnare le condanne. Non si ha niente da perdere. invece bisogna incentivare i comportamenti virtuosi”.
Per il PM i risarcimenti per ingiusta detenzione vanno ai colpevoli “che l’hanno fatta franca”. Poi attacca: “In Italia in galera ci vanno in pochi e ci stanno poco. Crescono solo gli arresti in flagranza di reato e quelli per terrorismo e mafia”.
Sulle politiche securitarie del Viminale, il magistrato commenta: “Da un lato si alimenta, grazie alle tv, un allarme sicurezza inesistente; dall’altro si fanno operazioni che poco c’entrano con la sicurezza”, come “strade sicure”.
Per Davigo “le politiche di sicurezza servono all’ordine pubblico, quelle di rassicurazione a illudere i cittadini. Se istituisci una nuova caserma, i carabinieri sono sempre gli stessi, distribuiti diversamente. Meno auto in strada, più piantoni a rispondere al citofono”.
E sulla legittima difesa dice: “Spero non passi, saremmo condannati dalla Corte europea dei diritti dell’uomo” e “aumenteranno i morti. Non tra i delinquenti, ma tra le vittime di furti e rapine. Avere le armi e saperle usare è diverso da essere pronti a uccidere, come insegnano i western. Sapere che il derubato può sparare, indurrà il ladro ad armarsi e a sparare prima”.
Infine parla del caso Diciotti: “La valutazione spetta al Senato nei limiti previsti dalla legge costituzionale” e sul fatto che secondo il premier e due ministri era una linea condivisa da tutto il governo commenta: “Di per sè, è una chiamata di correo. Dal punto di vista giuridico non attenua la responsabilità penale”.
(da “Huffingtonpost”)
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